I medici in pensione richiamati in corsia:
"Non si trovano i giovani"
L'emergenza negli ospedali. "Il Veneto dà il via alle
assunzioni, ma il sindacato replica: "Duro tornare a
fare le notti a 65 anni"...
di Michele Bocci - la repubblica
Il colpo finale lo ha dato il bando per assumere medici per i
pronto soccorso. Ottanta i posti disponibili, appena dieci i
candidati. Dopo aver visto l'insuccesso di quella selezione il
governatore veneto Luca Zaia ha deciso di scrivere una delibera a suo
modo rivoluzionaria. Si tratta infatti del primo atto regionale nel
quale si prevede la possibilità di assumere a tempo determinato
camici bianchi in pensione. Le difficoltà a reperire dottori per i
reparti pubblici sono ben note da tempo. Un po' in tutta Italia si
fatica a mantenere organici sufficienti e così ci si è organizzati
in vario modo. Ad esempio utilizzando medici in affitto con contratti
da 5-10 giorni messi a disposizione da agenzie e cooperative, oppure
professionisti a gettone che lavorano giusto per un turno di notte
ogni tanto. Tra questi ci sono anche pensionati, ai quali pochi
giorni fa ha pensato anche la Regione Molise che ha permesso alla Asl
di sondare il terreno su chi è uscito dal servizio per raggiunti
limiti di età. Pure i privati spesso non trovano da assumere e ci
sono professionisti molto anziani, come l'anestesista Giampiero Giron
di Villa Salus a Mestre, 85 anni, che vanno ancora in sala
operatoria.
Un atto di cornice, come quello di Zaia, che può essere applicato da tutte le aziende sanitarie non lo aveva mai scritto nessuno. Si sta parlando di una grande regione, tra quelle dove la sanità funziona meglio e che spesso hanno anticipato le altre in fatto di servizi e prestazioni di cura. Così a rendere la strada intrapresa anche più preoccupante per i sindacati c'è l'idea che altri si potrebbero accodare anche sull'apertura ai pensionati.
Un atto di cornice, come quello di Zaia, che può essere applicato da tutte le aziende sanitarie non lo aveva mai scritto nessuno. Si sta parlando di una grande regione, tra quelle dove la sanità funziona meglio e che spesso hanno anticipato le altre in fatto di servizi e prestazioni di cura. Così a rendere la strada intrapresa anche più preoccupante per i sindacati c'è l'idea che altri si potrebbero accodare anche sull'apertura ai pensionati.
Francia e Germania si prendono i migliori medici italiani
Ovunque le difficoltà a trovare i medici sono enormi, e i
vertici dell'assessorato veneto pochi mesi fa sono stati a Lubiana,
per parlare con la facoltà di Medicina di neolaureati o
neospecializzati da reclutare nel sistema sanitario regionale. Lo
stesso Zaia ha spiegato che di 246 posti messi a concorso da ottobre
in diverse discipline, i candidati in graduatoria sono risultati
soltanto 118.
"Sia chiaro che prima di tutto diciamo largo ai
giovani - dice il governatore - ma se, come in questo caso, non ce ne
sono abbastanza, le cure vanno garantite lo stesso, con ogni mezzo,
perché questa è una crisi epocale, causata da una programmazione
nazionale sbagliata in più parti".
Quanto sta succedendo in Veneto, conferma gli allarmi che i
sindacati lanciano da tempo: mancano i medici e il problema
principale è il numero di posti nelle scuole di specializzazione
troppo ridotto rispetto a quello di coloro che vanno in pensione in
questi anni.
La soluzione adottata da Zaia non piace comunque ai
sindacati, come a quello degli anestesisti, Aroi. "Nell'ultima
legge di bilancio è prevista la possibilità di far partecipare ai
concorsi anche gli specializzandi in Medicina dell'ultimo anno:
ricordo che sono 6.200 - dice il segretario del sindacato degli
ospedalieri Anaao, Carlo Palermo - Tra l'altro non credo proprio che
i pensionati saranno così disponibili. Noi osserviamo una fuga dal
lavoro perché le condizioni sono gravose, fare le notti a 65 anni è
davvero duro e pesante". Secondo Anaao, da qui al 2025 ci
saranno circa 16mila medici in meno nelle corsie. Il calo sarebbe
quindi molto più marcato di quello visto tra il 2009 e il 2017,
quando i camici bianchi ospedalieri sono calati di circa 8mila
unità.
Non servirebbe a risolvere il problema l'abolizione di un vecchio vincolo di spesa per il personale, che doveva essere pari a quella del 2004 meno l'1,4%, appena deciso dal Governo. Anche ammesso che le Regioni possano spendere un po' più soldi in assunzioni, se non si trovano professionisti da mettere sotto contratto la situazione non si sblocca.
Non servirebbe a risolvere il problema l'abolizione di un vecchio vincolo di spesa per il personale, che doveva essere pari a quella del 2004 meno l'1,4%, appena deciso dal Governo. Anche ammesso che le Regioni possano spendere un po' più soldi in assunzioni, se non si trovano professionisti da mettere sotto contratto la situazione non si sblocca.
Questo è il risultato della sanità grazie a chi ci governa!
RispondiEliminai medici ci sarebbero, se artatamente non si fossero fatti "scappare" per aprire
RispondiEliminaCentri Medici ben foraggiati dal Sistema Sanitario...Vero, Zaia? Mi si rizzano i capelli, se penso alle possibili conseguenze di una maggiore autonomia di spesa anche sulla Sanità...Solo i ricchi potranno permettersela, coi soldi della flat tax, fra l'altro.