mercoledì 6 marzo 2019

Il tempo passa...

Sono passati quasi venti giorni da quel terribile giovedì, da quel giorno la vita ci ha scosso, ci ha fatti fermare, ci ha indotti a lasciare tutto da parte per focalizzarci su un dolore immenso che ha colpito una famiglia, togliendo quello che di più prezioso aveva: la giovane vita di un figlio, un fratello, un nipote. La vita che dà e prende senza preavviso, la vita che cambia in un attimo, la vita che non è più la stessa... eppure è la vita che ancora, nonostante tutto, ogni istante, ci chiama e ci fa vivere. In qualche modo, in maniera diversa, con un animo differente, si cerca di continuare per chi ha bisogno di “vivere” e con occhi diversi, con domande, con richieste, incita ad andare avanti. Sarebbe molto più facile chiudersi dentro a un “corgnòlo”, rannicchiarsi in un angolo buio, chiudere gli occhi e allontanare tutto e tutti, estraniarsi da ogni situazione, essere altrove, addormentarsi e sognare che non è accaduto nulla... sarebbe più facile. Ma cosa c’è di facile in questa vita? Ogni giorno prove da superare, problemi da risolvere e quando si crede di avere un po’ di stabilità, arrivano mazzate, tavolate, tempeste che tolgono il fiato, fanno sentire tutta la fragilità umana di cui siamo impregnati. La strada che si ha davanti è piena di massi da spostare, di tronchi da evitare, di buche da schivare: è buia e non s'intravede nessuna luce… Con gli occhi pieni di lacrime non è possibile guardarsi intorno e vedere qualcosa di bello, di possibile, di buono... Eppure, per fortuna, tanto di buono c’è intorno a noi, anche se siamo coperti dalle tenebre più fitte. Un saluto, un messaggio, un segno di amicizia, di condivisione, una frase scritta su un bigliettino, potrà essere poca cosa, ma credo che per la famiglia di Samuele siano medicina preziosa. Anche i cartelloni fatti dagli amici di Samuele per il suo funerale, sono ancora lì in chiesa ad Arsiero e ogni disegno, ogni frase, ogni firma, ogni singola parola, parla di amicizia, di affetto, di ricordo, di amore. In quel pomeriggio dei saluti, tanti palloncini bianchi sono volati in cielo portati dal vento, quasi a raggiungerlo, a salutarlo…, ma quello che è stato scritto per lui, è lì come segno forte di vicinanza e sostegno per chi è rimasto qui a proseguire il cammino terreno. Samuele è sicuramente nella luce, è nella pace e sarà un nuovo Angelo per i suoi cari; potrà manifestarsi in una parola, in una telefonata, in un abbraccio, in un gesto che ognuno può fare, per essere vicino e condividere un dolore grande da portare. Facciamoci quindi portatori, messaggeri di amicizia: il carico per quanto pesante possa essere, se portato insieme, sembra meno faticoso da sostenere e tenere sulle spalle, nell’attesa che qualche raggio di luce, filtri tra la cortina di fumo nero, illumini un po’ la strada e scaldi il cuore.
Lucia




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