Tutto
è partito dal desiderio del Coro Parrocchiale di cantare una Messa
presso la Chiesetta di San Francesco a Campolongo, poi grazie a Don
Sergio e alla disponibilità del presidente della Pro Loco, Marino
Lorenzini, si è potuto organizzare una domenica a Campolongo,
intitolata :
FESTA ALPINA DELLA COMUNITA’, che si è svolta
domenica 12 agosto 2018.
In
tanti hanno dato una mano per preparare e organizzare ogni cosa
necessaria, perché solo grazie alla collaborazione di molti, tutti
hanno potuto godere di una giornata serena. La S. Messa, animata dal
coro, è stata celebrata alle 11.00 ed è stata molto partecipata
anche da persone giunte lì per caso. Essere a contatto con la
natura, con le meraviglie della montagna, fa sentire più forte la
grandezza di Dio e viene spontaneo ringraziarlo e lodarlo. Alla fine
della celebrazione, con un breve pensiero, sono stati ricordati gli
anni, dove molte famiglie di Pedescala hanno potuto tirare avanti,
grazie al lavoro delle malghe, ringraziando anche per aver
contribuito a tenere viva la montagna e l’amore per le bellezze che
ci circondano. Un particolare pensiero e una preghiera a tutti
coloro, e sono tanti, che durante l’estate hanno lavorato, gestito
e curato le tante malghe del vasto territorio montano. A tre malgari
presenti, Pretto Giuseppe, Pretto Silvano e Pretto Francesco, è
stata consegnata una targa a ricordo del loro lavoro in malga e della
loro dedizione. Un piccolo segno di riconoscimento per un lavoro duro
e faticoso che merita di essere ricordato. Sono stati momenti di
commozione, dove tanti avevano gli occhi lucidi…Per il pranzo ci
siamo trasferiti sotto i gazebi posti all’entrata di Campolongo,
dove al mattino presto alcuni volontari avevano tagliato l’erba e
dove si è servito il pasto: pasticcio, sopressa, formaggio,
sottaceti, da bere a volontà. Poi è stato portato il dolce, grazie
alle tante donne che con i dolci fatti in casa hanno dato un tocco di
dolcezza e per finire… fette di anguria! Alcuni, nel pomeriggio,
hanno fatto una passeggiata visitando il “Buso del Siesòn”,
luogo di particolare interesse e bellezza. La buona compagnia, il
cibo e l’allegria, hanno contribuito a rendere piacevole la
giornata, che speriamo che si ripeta ogni anno con sempre maggior
entusiasmo. Trasportare a Campolongo tutto il necessario per una
festa con più di ottanta persone è un bell’impegno: ma il fatto
che tutto sia andato bene, dimostra che con la buona volontà, tutto
è possibile! Un grande grazie a chi ha organizzato, a chi in
qualsiasi modo è stato disponibile per aiutare, a chi ha partecipato
e a tutti quelli che con la loro presenza hanno reso speciale una
domenica tra le nostre amate montagne.
Lucia
Marangoni
Oggi
ci troviamo riuniti in questo luogo tanto caro a tutta la comunità
di Pedescala; un posto dove da sempre si viene volentieri e ci si
riempie gli occhi e il cuore delle meraviglie che la montagna sa
offrirci.
Un luogo che, grazie
alla Malga Campolongo e alle altre qui intorno, in passato ha dato
sostentamento a tante famiglie a Pedescala, dove nei mesi estivi si
lavorava duramente, con semplici mezzi ma con tanta volontà e
impegno. Il compito di chi gestiva la malga era impegnativo, a
cominciare dal “cordare” le vacche da latte, sapendo a quante la
malga poteva dare da mangiare per tutta la stagione, avere un buon
casaro, un scottòn, i vaccari, disporre quindi di aiutanti sempre
pronti e responsabili perché tutto andasse nel migliore dei modi:
ogni capo di bestiame veniva curato come fosse il proprio e se ne
conoscevano qualità e difetti. La vita era scandita dai soliti
ritmi, ogni giorno gli stessi gesti tramandati da secoli, pieni di
sapienza e di affidamento, come la croce tracciata sulla cagliata
perché il formaggio venisse bene: un gesto che ancora oggi viene
ripetuto. Unico diversivo qualche partita a carte la sera, al lume
del canfin o quando qualche paesano veniva in visita. Profumi e
sapori che chi ha vissuto la malga, conserva nella mente e nel cuore
perché sono parte di un tempo passato che non esiste più e per
questo ancora più prezioso. Stagioni di buona produzione, o periodi
dove a causa del secco e la mancanza di acqua nelle pozze, bisognava
tornare a casa prima di San Matìo, ed era motivo di preoccupazione
per quello che si era perso. Insieme ai Forestali, i malgari erano i
custodi del bosco, lo tenevano pulito e si davano da fare perché
crescesse bene. Raccontare in poche righe la vita della malga non è
possibile: ma oggi qui vogliamo ringraziare chi, tenendo la malga ha
contribuito a tenere viva la nostra montagna, ci ha tramandato
l’amore per questi luoghi che, anche se ai nostri giorni sono tanto
cambiati, portano con sé ricordi indelebili. Per questo il nostro
pensiero, accompagnato da una preghiera, va ai malgari che non sono
più tra noi; un grande Grazie va ai malgari presenti a cui siamo
grati per quello che ci hanno trasmesso amando la montagna e un
augurio che sempre ci sia dedizione, interesse e salvaguardia per
questi luoghi che racchiudono in sé un valore immenso.
Campolongo,
festa alpina della comunità di Pedescala 12 agosto 2018
un grande grazie agli organizzatori e un arrivederci ai partecipanti.E' stata una giornata indimenticabile
RispondiEliminaBravi... e complimenti.
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