sabato 25 agosto 2018

Numeri impressionanti...

Il divieto di tuffarsi c’è, chi si tuffa pure, in barba alla segnaletica evidente. Un copione già scritto, con folla da spiaggia jesolana, giovani (e meno), che si arrampicano sulle rocce per poi gettarsi nelle fresche acque dell’Astico alla ricerca di refrigerio, con amici pronti ad immortalare l’impresa. Bellezze al bagno o in cerca della tintarella “fatta in casa”. E i turisti stranieri sono in aumento. Nonostante le frequenti piogge e temporali che hanno accompagnato i mesi di giugno e luglio, anche quest’estate alla Pria, località tra Arsiero e Cogollo le cui sponde sono bagnate dal fiume Astico, si sta contando un sempre crescente numero di affluenze. Tra chi cerca la tranquillità di un posto immerso nella natura e chi di un luogo ideale per rinfrescarsi, sono tantissime le persone che decidono di trascorrere la loro giornata nelle spiagge della contrada, lontane dal caldo torrido delle città. «Qua è bellissimo, la gente da generazioni viene per divertirsi e fare il bagno, ci fanno sapere da chi la Pria la gestisce, solo domenica scorsa abbiamo contato ben 530 veicoli, tra auto e moto». L’anno scorso si sono infatti registrate oltre 40 mila persone, un dato destinato a superarsi di anno in anno, data la fama sempre crescente dell’ormai popolare contra' Pria. Flavia Fromwell, ventisettenne di Valdastico, lavora da ormai 8 anni nel bar che serve bevande e panini ai turisti e ci conferma che «ci sono sempre più turisti stranieri, molti inglesi e americani, tedeschi, francesi e addirittura spagnoli. È senza dubbio che questo posto ogni anno si riempia sempre di più e per lavorare qua è necessario saper parlare almeno una o più lingue, soprattutto inglese e tedesco. Con le piogge del mese scorso credevamo che la stagione non partisse, ma invece ora mi devo ricredere, nei weekend abbiamo la gente in fila che arriva alla fine dei tavoli». Un luogo ameno profondamente diverso dalla classica piscina comunale, dove, in cambio della comodità di accesso e dei comfort offerti, c’è sempre un posto all’ombra (o al sole a seconda dei gusti) e l’acqua sempre fresca, senza mai troppo chiasso. «Io vengo qui dal 1988, da quando ero un ragazzo, con i miei amici giravamo il mondo in moto. È il paradiso delle nostre zone, la Pria l’ho vista cambiare nel tempo, trasformarsi e diventare sempre più famosa, ma resta sempre un sogno» ci racconta Davide Silvestri, 43 anni di Vicenza, commerciante di magliette con grafiche eseguite da artisti di tutto il mondo, in uno stand di fianco al chiosco. Un sogno, quello della Pria, che non conosce età: dai giovani temerari che, come ogni anno, se ne infischiano del divieto di tuffi dal ponte alto quasi 11 metri, agli anziani che si immergono cautamente nelle acque dell’Astico. Passeggiando per le spiagge, incontriamo tre giovani ragazze, Elena Piccoli, Pamela Cattelan e Lisa Dalle Molle, di età compresa tra i 18 e 19 anni «Veniamo qui da quando siamo piccole, anche se per Pamela è la prima volta. Questo posto è magnifico e, anche se a breve andremo in vacanza a Jesolo con gli amici, qui è sempre un piacere trascorrere le calde giornate estive». Nessuno infatti ha da dire il contrario, nemmeno chi frequenta la Pria da oltre 40 anni: «È semplicemente il più bel posto che c’è - ci fa notare sorridendo Luisa, proveniente da Schio - l’acqua è fredda come al solito, ma si sta bene, vengo alla Pria da quando sono ragazzina e allora non c’era nulla, né le spiagge curate né tantomeno il chiosco e i servizi igienici, ora invece c’è tutto ed è bello uguale se non di più».

Massimo Dagli Orti Giornale di Vicenza

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