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Visualizzazione dei post da febbraio, 2014

La foiba de Lusiana - suggerita da Piero -

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Prima del silenzio

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Niente tunnel con in fondo la luce, niente figure angeliche che ti accompagnano, niente musica soave e sensazione di benessere, niente di tutto questo. Solo buio, una maledetta oscurità eterna. Il mio nome è dimenticato da tutti, pochi ancora si ricordano di me, non so se qualche mio aguzzino è ancora in vita, non voglio saperlo. Sono ancora sepolta nel cimitero di Lusiana, nessun fiore sulla mia tomba, mai. Dicono che ero orfana di genitori e che guidavo i soldati nei rastrellamenti contro i partigiani, ero giovane e bella, i capelli biondi lunghi fino alle spalle, ecco cosa scrisse il giornale sul mio ritrovamento in fondo alla spaluga di Lusiana:  dopo i resti dei quattordici soldati tedeschi ho potuto vedere adagiata nella bara la ragazza, era davvero bionda come me la descrivevano, i capelli fluenti coprivano la sua spalla sinistra e i lineamenti del viso davano l’impressione che stesse dormendo, fu seppellita in fretta nel cimitero assieme ai soldati, la gente del pos...

I Cantori di Calvene - 7 -

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Pedescala

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(by Alago)

Fornai all'opera

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Val d'Astico - si fa il pane all'aperto -  (in base all'angolo della casa qualcuno saprebbe localizzarla? Sembrerebbe Forni sulla provinciale...)

Le castagnole di Nonna Lucia

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Prendete una nonna con buona volontà, mettetele vicino un nipotino curioso, simpatico e che abbia voglia di fare, indossate 2 grembiuli, un tavolo per impastare, gli ingredienti giusti: tanta pazienza, attenzione e gioia, non importa se si sporca in giro, ogni tanto qualche bacio e sorrisi a volontà. Io faccio così!!! Lucia Ancò che zé el dòbia grasso... voglio condividere la ricetta delle castagnole che solitamente amo fare:  semplice veloce e il risultato è ottimo! Per una terrina: 2 uova--400 gr di farina--100gr di zucchero--65 di burro--mezza bustina di lievito--una spruzzata di liquore (prugna-grappa)--un pizzico di sale Sbattere le uova e aggiungere gli ingredienti (il burro fuso), impastare bene  e poi fare come con gli gnocchi, ma tagliarli più piccoli;  cuocere in olio caldo, spolverare di zucchero a velo e ... gustare!!! BUON CARNEVALE A TUTTI!

La storia del poro Nòno - (quarta parte)

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In alcuni di questi nuclei si intravedono, più o meno evidenti, alcuni retaggi di questo passato. Case di foggia antica, caratterizzate da murature a barbacane, con finestre piccole, struttura raccolta e idonea alla difesa, dalla presenza di porticati di chiusura o specole. In alcuni casi anche da dispositivi di difesa passiva, con abbozzi di fortificazioni e feritoie.   Questo era inizialmente la struttura del paese: non un unico nucleo abitato, ma un gruppo di Corti/Masi distinte. Tale separazione farebbe supporre che le famiglie avessero una loro forte connotazione e vigore già all’atto del loro insediamento e non fosse dovuta a immigrazioni successive, che si sarebbero più ragionevolmente sviluppate a macchia d'olio attorno al centro/Ospizio. Non ci sarebbe quindi sostanziale differenza di modalità d'insediamento (come potrebbe sembrare a prima vista) con le vicine valli di Posina, Leogra e Agno, dove però la maggiore disponibilità di terrazzamenti vallivi co...

El quiss de Carnavàle de Ricardo:

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Chi elo quelo sul musso... e chi elo quelo che lo mena...??? (by Riccardo) Notiamo in sfilata anche Remo e la Nenè,  nonchè lo storico Capitello della campagna  e la vecchia casa dei "Costante",  prima dell'allargamento di Via delle Alpi. Con le maschere gli aiutini per forza di cose vero? Allora diciamo che quello sul musso è già andato avanti...  ed aveva un soprannome... ma non perchè ce l'avesse... quello che lo conduce ha a che fare col mondo dei norcini...

Campolongo

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Ti Carla a te posti el mandorlo in fiore dei Luca? Varda ancò a Campolongo... Ciao Piero  

Il Carnevale di Venezia

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Il Carnevale di Venezia , se non il più grandioso, è sicuramente il più conosciuto per il fascino che esercita e il mistero che continua a possedere anche adesso che sono trascorsi 900 anni dal primo documento che fa riferimento a questa famosissima festa. Chi non ne ha mai sentirto parlare? Si hanno ricordi delle festività del Carnevale fin dal 1094, sotto il dogato di Vitale Falier, in un documento che parla dei divertimenti pubblici nei giorni che precedevano la Quaresima. Il documento ufficiale che dichiara il Carnevale una festa pubblica è del 1296 quando il Senato della Repubblica dichiarò festivo l’ultimo giorno della Quaresima. Tuttavia il Carnevale ha tradizioni molto più antiche che rimandano ai culti ancestrali di passaggio dall’inverno alla primavera, culti presenti in quasi tutte le società, basti pensare ai Saturnalia latini o ai culti dionisiaci nei quali il motto era “Semel in anno licet insanire” (“Una volta all’anno è lecito non ave...

Il mandorlo in fiore

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Stanca del protrarsi di questo periodo piovoso, grigio, uggioso... oggi sono andata a caccia di qualche timido segnale primaverile  e l'unico che ho trovato è questo mandorlo in fiore.  Solitamente, quando si parla di mandorli in fiore,  la mente ti porta alla Valle dei Templi di Agrigento  e invece qui siamo nientemeno che in Contra' Lucca  e il mandorlo in fiore è di proprietà di Adelfo Bonifaci.

I Cantori di Calvene - 6 -

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Quando il Festival...

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ti faceva ancora sognare  e non addormentare...

Malga Posellaro

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(by Riccardo)  Una pausa per gli Amici appassionati di fondo.  Dovremmo essere nel 1978. Da sx seduti: Riccardo Spagnolo - Ennia Spagnolo - Fernando Spagnolo -  Riccardo Stefani - Rosanna Serafini - Claudio Lorenzi (pocio) Da sx accosciati: Franco Stefani (delle vasche) -  Antonio Lorenzi (fognassa) - Loris Pretto -  Notate la somiglianza strabiliante di Nicolò con lo zio Antonio...

Il risotto

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Siamo in tanti a saper cucinare, ma a volte ignoriamo quelle "piccole malizie" che fanno la differenza e se le sappiamo, non ci poniamo il perché sia così. Ho letto in questi giorni un bell'articolo sul riso e ho piacere condividerlo con voi. ***§§§*** Il riso, coltivato in tutto il mondo, raggiunge livelli di eccellenza nella zona del Pavese infatti  Pavia è il primo produttore di riso in Italia e in Europa. Il CARNAROLI, l'ARBORIO e il VIALONE NANO, sono i risi che esigono i grandi Chef per preparare uno dei piatti più amati al mondo: IL RISOTTO , uno dei tanti vanti del "made in Italy". Infatti il risotto è un piatto italiano e solo italiano. Attenzione, non il riso, alimento universale, ma quello che parte dal soffritto ed è tirato a cottura con il brodo, più infinite varianti ed aggiunte. Sappiamo che ogni Regione ha "il suo risotto ": dal risotto milanese allo zafferano, al nero di seppia veneziano, all'onda quello...