sabato 30 novembre 2013

L'ultimo suo commento




Il bello del dialetto cara mia, e poi le differenze esistenti già fra San Piero/Casotto, San Piero/Pedemonte ecc... il Blog è anche ripristino del passato e delle cose che sarebbero dimenticate, questo grazie ai vari "Personaggi che intervengono" ( uno poi...)



Questo il suo "ultimo commento" sul suo blog in risposta a Odette con velato riferimento al Don...






Questo invece proprio L'ULTIMO su quello di Bronsescoverte...

sgresendaminti28 novembre 2013 08:50

Il Piovene Foresto la Regione ce lo ha già mandato nella persona del Commissario Filippi che ci sta governando da circa 2 anni.
Adesso in Regione ci sono andati i nostri "condottieri" ed hanno preso gli aut aut dal buon Filippi sull'oggetto del contendere, come dici.
Filippi ha proposto ciò che volenti o nolenti i nostri accetteranno... poi ci diranno le barzellette pro loro, tanto per confondere.
Ma prima di tornare a Venezia, in Regione non sentono il DOVERE di informarci? 
Nel tempo del Lodo Piovene la Popolazione ha discusso in ampi dibattiti, è storia, OGGI niente? Non è consentito? Aspettiamo l'atto finale?

venerdì 29 novembre 2013

Ciao Claudio

Abbiamo salutato 
Claudio Toldo Maule  
quando in giugno si è affacciato 
a questo mondo virtuale 
col suo Blog “Sgresendaminti”.



Ora lo vogliamo pensare 
affacciato  su un Blog immenso ed eterno, 
vicino alla Verità 
che rende incorruttibili  tutte le cose, 
Lui che si è sempre messo in gioco di persona 
con caparbia determinazione, 
esempio coerente di  partecipazione 
e di impegno civile 
per amici ed avversari, 
guerriero impavido.


Ciao Claudio

il team di Bronsescoverte

Il saluto dei Follower a Claudio



Prendo in prestito l'icona di don Sponcio 
quale Capo Gruppo di tutti i Follower
che in questo post desiderano salutare Claudio

Ciao KLOD

"... siamo tutti visitatori di questo tempo...
di questi luoghi...
siamo solo di passaggio...
il nostro scopo qui è osservare, crescere, amare...
poi facciamo ritorno a casa..."




Ci sono dolori che non si possono né evitare né cancellare. 
Esistono. Possiamo solo affrontarli, e cercare di fare di tutto affinché non ci devastino, ma talvolta ci vuole tanto tempo; 
e non basta fare come se niente fosse successo, perché la vita continui come prima. Perché, spesso, niente può più essere come prima, e si deve pian piano riuscire ad organizzare la propria vita in modo diverso. Come quando perdiamo una persona cara. Talvolta in maniera brusca. Talvolta in modo ingiusto e inaccettabile.

Quando una persona che amiamo se ne va via per sempre, è difficile imparare a vivere con quel vuoto profondo che si spalanca all’improvviso. E non basta semplicemente voltare pagina. Non basta ripetersi che la vita continua e che non serve a nulla piangere. Non basta imporsi di non pensarci… Quel vuoto è lì. Come una ferita profonda. Che pian piano cerchiamo di far cicatrizzare… Anche se alcune ferite non si cicatrizzano mai completamente…

Non basta premere sul tasto “cancella” per cancellare veramente tutti i ricordi che ci legano alle persone care, per distaccarsi da chi non c’è più. Elaborare la perdita è un’operazione psichica lunga e complessa. Si tratta non solo di accettare la realtà, ma anche di riconoscere veramente ciò che si è perduto, compresa la promessa di tutto quello che si sarebbe potuto e voluto vivere con chi non c’è più. Fare l’inventario di tutto quello che era stato investito, progettato, auspicato e sperato, e capire che non sarà più possibile realizzarlo.

Solo poi, si può tornare di nuovo alla vita, nonostante la sofferenza che resta quando si capisce una volta per tutte, che i ricordi sono solo ricordi. Solo poi, si può ricominciare... e riprendere a sorridere…


Ciao KLOD, sono certa che mi mancherai tanto! Grazie infinite per la tua splendida Amicizia, per la tua disponibilità all'ascolto, per i tuoi consigli ed insegnamenti...

Carla

Articolo su "Thiene on line" riguardo a Claudio

Valdastico: 

Colto da malore, è morto Claudio Toldo


Un infarto lo ha colto di sorpresa stamattina, mentre si trovava a casa. Non gli ha lasciato via di scampo e quando sono arrivati i soccorsi del 118, non c'è stata possibilità di rianimarlo. E' morto così Claudio Toldo, domani avrebbe compiuto 68 anni. Toldo, ex imprenditore di Valdastico, era molto conosciuto nei diversi comuni della Valle dell'Astico. Uomo perbene e dal coraggio della denuncia, mettendoci sempre nome, cognome e faccia, aveva creato da poco un blog, in cui sfogava tutto il dispiacere per un paese che amava e che diceva di veder morire giorno dopo giorno.
Come amava tutta la Valle che spesso immortalava con filmati e video. Era contro il progetto della A 31, non condivideva l'idea di un'opera pubblica che percepiva come uno scempio per le montagne della sua terra. La sua vita era dinamica.
Amava la sua famiglia, impazziva di gioia quando vedeva le sue nipotine. Teneva ai valori della solidarietà umana e dell'amicizia. Sabato, i funerali.
Alla famiglia Toldo, alla moglie Maria Teresa, ai figli Gianni e Lara, la nuora Lisa,le sentite condoglianze della Redazione di Thiene on line

giovedì 28 novembre 2013

Escursione per antiche Contrade




Tarcisio Bellò ci scrive:
 
DOMENICA 1 DICEMBRE    
ritrovo ore 8.00     
in centro ad ARSIERO  
al bar panificio ARTE CAFFE'.

Il percorso è davvero sorprendente oltre a seguire un primo tratto di vetustissima via, che da Arsiero un tempo conduceva verso Posina a valicare il passo Borcola o forse verso Folgaria passando per la valle e i Castelli del Tovo, scopriremo tutto sull'antica produzione di chiodi da scarpe.
Saremo accompagnati da DINO COMPARIN, parleremo di antichissimi confini che documentano nel 1202 l'esistenza delle contrade di Tamazzolo e Costamala e della fabbrica di chiodi che per alcuni secoli ha dato vita a buona economia in valle.

Dopo la visita della fabbrica di chiodi per chi gradirà è prevista la conclusione culinaria verso le 16.00 da GEK con tris di gnocchi della Val Posina, con vino e caffè a 10 euro, così stiamo ancor un po'in compagnia e non serve tornare a casa a provveder la cena.

Vi chiedo la cortesia di confermare con sicurezza... il giro gnocchi.

Se vi fa piacere inviate il post e invitate anche i vostri amici.
In caso di maltempo si rinvia a DOMENICA 8 DICEMBRE
Un abbraccio

Tarcisio Bellò
 
 

10 - Valdastico in quel tempo

10)
 64-65
 66-67
68-69

mercoledì 27 novembre 2013

LA LONGA LITTE [2] - "IL LODO PIOVENE"


3 luglio 1578,  San Piero de Val d'Astego entra ufficialmente a far parte del comune di Rotzo e della Spettabile Reggenza dei 7 Comuni.
 Nel 1797 cessò il  Veneto Dominio, nel 1807 si sciolse la Federazione e nel 1940 San Pietro, stavolta assieme a Pedescala, si staccò dal comune di Rotzo e gli antichi patti dovettero essere ridiscussi.

Eccoci dunque a pubblicare il testo del famoso "Lodo Piovene", che tanta parte ebbe nella storia del nostro paese, così ognuno avrà modo di farsi un'idea più precisa e personale della situazione.
Abbiamo già scritto in precedenza che questo accordo fu raggiunto dopo accese e costose contese fra le parti, che risalivano almeno ad un paio di secoli addietro. Nel disposto si richiamano apertamente queste liti, dichiarandole però chiuse e definitivamente superate da questa composizione ed imponendo che ciascun contraente si faccia carico in proprio delle relative spese ed oneri.
Il corpo del testo è redatto in lingua italiana, ovvero nell'italovenetico in uso all'epoca negli atti ufficiali della Serenissima; le formule giuridiche rituali sono invece ancora in tardo latino. Il tutto si presta comunque ad essere compreso anche da chi non ha dimestichezza con queste anticaglie e quindi lo lasciamo alla libera interpretazione dei lettori.

Supervisore e garante del lodo è il cavalier Guido Piovene, esponente della nobile famiglia vicentina e qui in veste di procuratore governativo. A quanto però si desume fra le righe e dai documenti preparatori è stato il notaio Gerardo Slaviero di Rotzo a farsi carico di definirlo e spiegarlo alle assemblee dei capifamiglia in occasione delle ratifiche avvenute la domenica prima; anche perché dovette farlo nella lingua allora parlata dagli interessati. Chissà poi quante discussioni preparatorie ci saranno volute prima di arrivare alla stesura finale.

Val solo la pena di osservare che le parti sono il "Comune de Rozzo" da un lato (con i suoi colonnelli di Castelletto, Albaredo e Pedescalae gli "Homeni de San Piero de Val d'Astego" dall'altro. Quindi l'istituzione vs degli uomini; non si parla di villa o altro, ma di uomini, titolari di diritti soggettivi. 


Il lodo è incentrato sulla contribuzione di 50 ducati annui che i sanpieresi s'impegnano a pagare in perpetuo al comune di Rotzo in virtù del godimento comune dei beni derivante da questa intesa. 
Ma quanto valeva questo corrispettivo? Non è facile equiparare a valore corrente il titolo di una moneta così antica. Consideriamo che il ducato veneto d'argento (grosso) pesava 32,6 gr. e quindi si tratterebbe di  un importo di circa € 600,00 a valori attuali; ma certo questo non è granché  indicativo del potere d'acquisto della moneta all'epoca.

Li avranno poi pagati i nostri? Mah, .. lo vedremo nelle prossime puntate.
Gianni Spagnolo


Il nuovo libro di Delmo Stenghele


Dopo tre anni di ricerche 
ed in occasione dei festeggiamenti 
per il centenario della Prima Guerra Mondiale, 
 arriva fresco di stampa 
un altro mio libro 

"1914-1918 i PROTAGONISTI" 
scritti e immagini della Grande Guerra 
dall'Alto Vicentino

Siete tutti invitati, 
amici ed appassionati 
alla presentazione del volume

Sabato 7 Dicembre 2013 ore 20.00 

a Forni di Valdastico
presso la sala del teatro 
(ex asilo)

Delmo Stenghele

Mostra fotografica a Casotto

il 7 e l'8 dicembre 
in occasione della festa del Patrono 
a cura di Armando Serafini (sera)








In volta a presepi


Avviso


martedì 26 novembre 2013

Mostra sulla scuola di una volta




Il Comune di Valdastico
ed Egidio Guidolin



hanno il piacere di invitarvi 
all’inaugurazione della mostra

che si terrà 
sabato 30 novembre 2013 
alle ore 16.00
presso ex Scuole Elementari
a Forni di Valdastico
sarà presente il dott. Ario Gervasutti, 
direttore del Giornale di Vicenza

Mostra 
sulla scuola di una volta
Arredi ed oggetti d’epoca: 
lavagne, quaderni, libri, pennini, calamai..
A scuola dopo l’Unità:
un secolo di storia nei libri ed oggetti d’epoca

Pescatori



ASSOCIAZIONE PESCATORI 
DI VELO D’ASTICO: 
UN LAVORO CHE CONTINUA


Tra le tante Associazioni sparse sul territorio, una nota di merito va senza dubbio al lavoro silenzioso e  costante del gruppo dei Pescatori di Velo D’Astico che dal 1973, grazie ai soci fondatori, riunirono i pescatori,  così da dare un supporto per il rilascio o rinnovo delle licenze di pesca, per informare sulle leggi e sui regolamenti e per organizzare gare di pesca sezionali e regionali. Sono passati tanti anni e la gestione della pesca oggi è totalmente cambiata ma quello che è continuato in questi anni, è l’impegno di tante persone che si prodigano perché la vita della fauna ittica dei nostri torrenti, sia salvaguardata. Dal 1973 a oggi, quindi 40 anni, molti sono stati i programmi e le iniziative che hanno caratterizzato la vita dell’associazione:

l'antica avanotteria
la lotta all’inquinamento
la difesa dell’habitat dei torrenti
le numerose giornate ecologiche effettuate
le semine di avannotti e novellame
le gare di pesca comunali e regionali organizzate
i rapporti con le altre associazioni di pesca
i contributi forniti per le innovazioni e l’adeguamento delle norme in materia di pesca e molte altre attività minori ma sempre importanti.
Un lavoro impegnativo che continua, che è di importanza vitale per i nostri torrenti spesso impoveriti da inquinamenti, scavi e sghiaiamenti esagerati, arginature non sempre necessarie che non tengono conto della fauna e microfauna che per sopravvivere ha bisogno del proprio habitat. Dal 1973 a oggi, molti pescatori hanno contribuito a formare i vari consigli direttivi, molti sono stati i presidenti che hanno lasciato un’impronta importante nell’Associazione :

Mario Casalini mentre presenta il libro

FIORELLO MARANGONI    
DAL 1973 AL 1977

ANTONIO DE PRETTO       
DAL 1977 AL 1978

CANALE VALENTINO        
FINE 1978

CASALINI MARIO             
DAL 27 GENNAIO 1979




Casalini è il presidente attualmente in carica: dinamico e battagliero è impegnato continuamente, insieme al direttivo dell’Associazione, per  la tutela e conservazione dell’ambiente acquatico ed è un punto di riferimento per i tanti soci e volontari. In occasione del 40° anniversario della fondazione dell’ASSOCIAZIONE SPORTIVA PESCATORI VELO D’ASTICO, durante la cena svoltasi sabato 26 ottobre 2013 presso  il ristorante “Pesca Sportiva” di Velo D’Astico, ha presentato una pubblicazione voluta dal direttivo, per raccontare brevemente la storia dell’Associazione. Documenti importanti, gare di pesca, semine e recuperi, inquinamento: spiegazioni esaurienti correlate da foto che rendono questo piccolo libro, un documento completo e importante che merita di essere sfogliato per conoscere il lavoro silenzioso di tante persone. Ma l’intervento più importante e degno di essere evidenziato è senza dubbio la rimessa in funzione dell’antica avanotteria “La Peschiera” di Velo D’Astico che, grazie all’impegno del “Bacino Astico-Leogra” e al volontariato dell’Associazione Pescatori, è stata riportata agli antichi splendori. Presente alla cena, il Sindaco di Velo D’Astico Giordano Rossi, che ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione Comunale, rivolto ad aiutare e sostenere il lavoro di questa importante Associazione che opera sul territorio cercando sempre di agire nel migliore dei modi. C’è bisogno di aiuti concreti per poter continuare con i programmi e gli interventi, ma  più di tutto bisogna sensibilizzare ogni singolo individuo che ha a cuore la natura che lo circonda: ognuno di noi può essere un “custode”, i pescatori sono “sentinelle” dei nostri torrenti e in quanto tali possono veramente fare molto partendo dalle piccole cose. Nel ringraziare  il Presidente con il direttivo e tutti gli iscritti all’ASSOCIAZIONE PESCATORI DI VELO D’ASTICO, per quello che rappresentano nella nostra zona, auguriamo che nonostante le difficoltà, riescano sempre a portare avanti ciò per cui l'Associazione è nata: 
la salvaguardia del nostro territorio alpino e la conoscenza di tutte le tematiche inerenti. 

A tutti i volontari quindi, gli auguri di un buon  lavoro!

                                                                                 Lucia Marangoni

                      

                               

lunedì 25 novembre 2013

Interno segheria Basso


Mi è stata data per 
INTERNO SEGHERIA BASSO, 
ma c'è chi nutre dubbi.
Dario, che so che ci legge, 
sicuramente li dipanerà tutti!

I carìti de Gigiòta


Gelindo Pesavento (Fiòssaro) - Gianni Pesavento (Bagarìa)- 
Carlo Pesavento - Giovanni Slaviero 
in posa davanti al carretto di "Gigiòta"
che se solamente potesse parlare...


 il carretto che ancora giace sotto la sua abitazione 
e qui sotto la targa


Gianni Pesavento, figlio di "Gigiòta", ha consegnato queste foto a Lino perchè me le inviasse da inserire nel Blog. Gli raccontava che suo Papà aveva 3 tipi di carretto, due dei quali li vediamo in foto assieme alla targa che dovevano applicare quando andavano in città (la targa era ancora quella di suo Nonno, è stato cambiato il nome).
(Forse Mario Pesavento sa dove potremmo fotografare il terzo carretto?)

S. Caterina 25 novembre


Avendo oramai qualche anno sulle spalle, tendo anch'io a vivere più di ricordi che di speranze, come diceva il Don pochi giorni fa. 
Per noi bambini, allora come ora, (ma forse più allora che ora) l'arrivo della neve era atteso con grande gioia. Quasi certa era per il giorno dei Santi, ma certissima per il giorno di Santa Caterina, tantè che qualcuno ha provveduto anche con dei proverbi. 
Ora tutto è cambiato e le stagioni non fanno eccezione.
Purtroppamente... direbbe qualcuno...

Da Santa Caterina, se no la ghe zé ala sera, 
la ghe zé ala matina.
Da Santa Caterina, o gnéve o fredo o brina.
Da Santa Caterina, el fredo se rafìna.
Da Santa Caterina, la vaca la torna in stala.
Da Santa Caterina, la gneve se avisìna.
Da Santa Caterina, tira fòra la fassìna.
Da Santa Caterina, le giornàde le se scurta de un passo de galìna.
Come Caterina caterineggia, Natale nataleggia.  
(Il tempo sarà uguale a Natale)

Potenza del nome

[Gianni Spagnolo © 25A20] A ben pensarci, siamo circondati da molte cose che non conosciamo. Per meglio dire, le vediamo, magari anche frequ...