martedì 30 aprile 2024

Come se fa a 'nare vanti?


Come se fa a ‘nare vanti?

Come se fa a insegnare ai tusi a voler ben

dopo aver visto tanta cativeria?

Come posso  stare sensa me marìo,

sensa gnente da magnàre,

co nà casa brusà e co tanta disperassiòn nel còre?

Come se pode fare a mandàr xo bocùni amari,

a contàr storie ai putèi, a far filò in stala,

a cantàr cansòn fin che se laòra nei canpi?

Come farònti mi a dir su na preghiera

a quel Cristo morto in cròse,

sa sento che la me cròse la xe massa pesante da portare?

Volarìa averme insognà, invesse xe tuto vero...

me vardo intorno e no so cosa fare,

no ghe xe nessuni che me consola,

semo tute done da sole, done vestìe de nero,

done che ga da farse forsa…

E lora, sughèmosse i oci, alsèmo la testa

e nemo vanti, parchè n’altre gavèmo na tenpra forte

e  ghèmo da slevàre i tusi, 

da tèndare i veciòti che xe restà,

da contare sta bruta storia

e far ricordare, a chi che vegnarà dopo de n’altri,

che anca se xe stà fadìga, se la disperassiòn gera tanta,

se ghèmo tirà su le màneghe,

ghemo parà via le làgrime e semo na vanti.


Lucia Dàmari                       

12 aprile 2023

30 Aprile 2024


Ci sono ferite che non guariscono mai completamente 
e anche se sembrano rimarginate, basta un attimo perché tornino a sanguinare.

Un’immagine, un suono, un ricordo…

Tutto può tornare più vivo che mai e anche se è lontano nel tempo, lo si sente vicino, dentro al corpo, accanto all’anima.

Questo è il 30 aprile per Pedescala, Forni e Settecà:

un giorno dove fare memoria di ore dolorose, di attimi terribili che hanno segnato la vita di generazioni.

Giorno dove fare spazio al silenzio, alla preghiera, al ricordo di una tragedia che puntualmente si ripresenta a dirci che, nonostante l’uomo si sia  evoluto, non ha imparato nulla dal passato.

Ferite che sanguinano ancora, ma che cercano, in ogni modo, di far scaturire quella pace che sembra ancora tanto lontana…

Lucia Dàmari

30 aprile 2024 

I ori dela Cesa


Son in denòcio 

soto al pòrtego dela Canonica…

tuti me varda, 

el Vescovo me xe proprio vissìn,

mi sposto na piastra de sasso 

e tiro su quelo ca gavèvo sconto

insieme con don Fortunato.


De mi el se fidava,

insieme gavèmo messo soto tera

la roba pi de valore 

che ghe gera in cesa,

la roba pi bela, 

cussì nissuni la gavarìa robà…


El me pàroco nol ghe xe più…

mi go el terore stampà nei oci

ma ancò son qua anca par lu

e sento che quelo ca son drio fare

xe na roba inportante...


Tegno in man quel tesoro

e vardando el Vescovo nei oci

lo meto nele so man, 

come se fusse la me vita…


Mi, un bocia, 

savèvo quel segreto,

solo mì savèvo 

e no dovevo parlare con nissùni,

ma desso che xe tuto finìo,

desso che bisogna cominciare de novo,

son contento de èssare restà vivo

par  far tornare nela me cesa,

tuto quel  che  gera restà sconto

e chel spetava de tornare al so posto.           


Lucia Damàri    

Dal racconto di mio papà, Romano Marangoni Pedescala maggio 1945


Briciole di ricordi tristi...


Ogni mattina, quando vado a svegliare la Mamma, d'abitudine le ricordo che giorno è con l'aggiunta di qualche particolare che è successo quel giorno, che tempo che fa, o qualche notizia dell'ultima ora, letta poco prima sul cellulare.

Stamane le dico che è il 30 Aprile, giorno del tragico Eccidio di Pedescala.

Mi risponde: eh... vuoi che non ricordi quei giorni tristi? Come fosse ora! Eravamo dovuti scappare tutti su nelle stalle di Contra' Baise, anche con qualche capra e siamo rimasti là 3/4 giorni tutti ammucchiati, impauriti che ci facevamo coraggio a vicenda! Pensa che la prima notte proprio vicino a me avevo una donna morta e ci siamo accorti solo la mattina! Forse poverina era morta d'infarto per lo spavento! Poi l'avevano portata giù in Paese, ma noi siamo rimasti là ancora.
E ricordo anche l'odore di carne bruciata che si sentiva fin lassù... terribile!
Mamma era lassù con la Nonna. 
Aveva 17 anni - Ora ne ha 96!

La vignetta




 

lunedì 29 aprile 2024

Stretto di Messina - la faglia che provocò il terremoto del 1908

 

Lo studio condotto dall’Università di Catania, dal Center for Ocean and Society - Institute of Geosciences dell’Università di Kiel in Germania e dall’INGV-Osservatorio Etneo di Catania è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Earth-Science Reviews.

Scoperta nei fondali marini tra la Sicilia e la Calabria la faglia che più di 100 anni fa provocò la più grave catastrofe sismica d’Europa, il terremoto di Messina-Reggio di Calabria del 28 dicembre 1908.

Un nuovo studio condotto sui fondali marini dello Stretto di Messina e sulla sismo-tettonica dell’area, svela per la prima volta, l’ubicazione e le caratteristiche geometriche della possibile faglia da cui si originò il devastante sisma.

Una risposta scientifica che arriva dopo quasi 113 anni da quella mattina del 28 dicembre 1908 quando, alle 5:20 locali, un devastante terremoto di intensità XI della scala Mercalli (magnitudo stimata 7.1) provocò distruzione e morte tra la Sicilia e la Calabria.

Il movimento tellurico, che oggi è ricordato nei cataloghi sismici come il più potente mai registrato in Europa in epoca strumentale, fece vibrare la terra per più di 30 secondi e portò alla distruzione completa delle città di Messina e Reggio Calabria e di altri numerosi centri minori causando la morte di 100mila persone.

Lo scuotimento fu avvertito distintamente in tutta l’Italia meridionale, in Montenegro, in Albania, ma anche in Grecia e a Malta e fu seguito, in meno di 10 minuti, da un’onda di maremoto (tsunami) che superò localmente i 10 metri di altezza.

L’onda si abbatté impetuosa sulle coste dello Stretto aggiungendo devastazione e morte lungo le aree costiere già gravemente danneggiate e dove molti abitanti impauriti, si erano rifugiati.

Sebbene agli albori della sismologia strumentale, il terremoto fu registrato da numerose stazioni sismiche sparse in tutto il mondo che ne collocarono l’epicentro in mare lungo l’asse dello Stretto di Messina.

Da quel disastroso evento, numerosi studi scientifici effettuati da ricercatori di tutto il mondo hanno cercato di individuare e caratterizzare la struttura tettonica responsabile del terremoto (c.d. faglia o sorgente sismogenetica). Tuttavia, i numerosi modelli geologici proposti, spesso contrastanti, hanno alimentato negli anni un acceso dibattito nella comunità scientifica senza tuttavia pervenire ad una soluzione scientificamente condivisibile. 

Fonte: Università di Catania - Archivio Bollettini 

Immagine: La faglia responsabile del terremoto del 1908 mappata lungo l’asse dello Stretto di Messina ed in Calabria meridionale. 

Amici della scienza


La bellezza della natura

Non sará tempo perso trovare il tempo di soffermarsi a contemplare la particolaritá di un umile soffione...

 

Escursione storico naturalistica


 

Sempre utile a sapersi

 


La vignetta


 

domenica 28 aprile 2024

Valore

 



Considero valore
ogni forma di vita,
la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore
il regno minerale,
l’assemblea delle stelle.
Considero valore
il vino finché dura un pasto,
un sorriso involontario,
la stanchezza
di chi non si è risparmiato,
due vecchi che si amano.
Considero valore
quello che domani
non varrà più niente
e quello che oggi
vale ancora poco.
Considero valore
tutte le ferite.
Considero valore
risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo,
accorrere a un grido,
chiedere permesso
prima di sedersi,
provare gratitudine
senza ricordarsi di che.
Considero valore
sapere in una stanza
dov’è il nord,
qual è il nome del vento
che sta asciugando il bucato.
Considero valore
il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca,
la pazienza del condannato,
qualunque colpa sia.
Considero valore
l’uso del verbo amare
e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori
non ho conosciuto.

VALORE di Erri De Luca

Avvisi funebri (FC)

(più noto come "Giani satèla)

Era nato in Contra' Checa e ogni anno desiderava fare un giretto a San Pietro per un salutino a parenti ed amici accompagnato dal figlio Antonio. Veniva sempre a salutarci e lo ha fatto fino a un anno fa in occasione della Festa dell'Emigrante.
Quel giorno, mi dice Antonio, era riuscito a farsi tutta la passeggiata dal cimitero (dopo averlo percorso in lungo e in largo alla ricerca di persone della sua gioventù) fino alla Pontara.
Lungo la strada aveva incontrato numerose Persone e pure la sua coscritta Bepina màule con la quale si è intrattenuto per spolverare ricordi del passato... A pranzo erano andati "al Cuco" e il pomeriggio ai Checa per un saluto a Colomba e Pino e poi qui da me. Era un suo desiderio anche una puntatina in Campagna nella "sua piantà" che da ragazzino aveva aiutato a costruire. Il suo racconto era denso di orgoglio.
Quando però gli è stata proposta un'ulteriore visita autunnale, rispose che era stanco e non se la sentiva più... che andava bene così.
Nella sua ultima foto a San Pietro, Gianni nella "sua piantà" in Campagna.




 

Generazione speciale


Ci chiamano "Gli Anziani", i Boomer...

Siamo nati negli anni 50, 60 e 70.

Siamo cresciuti negli anni 60, 70 e 80.

Abbiamo studiato negli anni 70-80.

Uscivamo insieme negli anni 70-80-90.

Ci siamo sposati e abbiamo scoperto il mondo negli anni 70-80-90.

Ci siamo avventurati negli anni 80-90.

Ci siamo stabilizzati negli anni 2000.

Siamo diventati più saggi nel 2010.

E andiamo saldamente oltre il 2020.

Sembra che viviamo diversi decenni...

DUE secoli diversi...

DUE millenni separati...🌞

Siamo passati dal telefono con un operatore di chiamate a lunga distanza a videochiamate in qualsiasi parte del mondo.

Siamo passati dalle diapositive a YouTube, dai dischi in vinile alla musica online, dalle lettere scritte a mano alle e-mail e WhatsApp.

Dalla radio ai giochi in diretta, dalla TV in bianco e nero, alla TV a colori e poi alla TV 3D HD.

Abbiamo conosciuto i primi computer, schede perforate, dischetti e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.

Abbiamo evitato la poliomielite, la meningite, la tubercolosi, l'influenza suina e ora il COVID-19.

Andavamo su pattini, tricicli, biciclette, ciclomotori, auto a benzina o diesel e ora guidiamo ibridi o elettrici.

Sì, ne abbiamo passate tante, ma che vita abbiamo avuto!

Potrebbero descriverci come "esemplari", persone nate in questo mondo degli anni cinquanta, che hanno avuto un'infanzia analoga e adulta digitale.

La nostra generazione ha letteralmente vissuto e assistito più di chiunque altra in tutte le dimensioni della vita.

È la nostra generazione che si è letteralmente adattata al "CAMBIAMENTO."

Un grande applauso a tutti i membri di una generazione molto speciale, che sarà UNICA!

web

La vignetta


 

sabato 27 aprile 2024

Filosofia, cultura e...


Vi ricordate il corsivo? Vi siete mai chiesti perché oggi non s’insegna più ai ragazzi a scrivere in corsivo? Eh no... non è un caso che si tenda ad usarlo sempre meno.

Scrivere in corsivo vuol dire tradurre il pensiero in parole; ti obbliga a non staccare la mano dal foglio. Uno sforzo che stimola il pensiero, che ti permette di associare le idee, di legarle e metterle in relazione. Non a caso la parola corsivo deriva dal latino «currere», che corre, che scorre, perché il pensiero è alato, corre, s’invola. Scrivere in stampatello invece vuol dire, a detta degli psicologi dello sviluppo, «spezzettare il pensiero, sezionarlo in lettere, negare il tempo e il respiro della frase.» 

Naturale che il corsivo non abbia più posto nel mondo di oggi, un mondo che fa di tutto per rallentare lo sviluppo del pensiero, per azzopparlo. Pensate che il corsivo nacque proprio in Italia e poi si diffuse in tutto il mondo. Perché? Perché era una scrittura compatta, elegante, chiara. 

Ma la nostra è una società che non ha più tempo per l’eleganza, per la bellezza, per la complessità; abbiamo sinteticità, ma non chiarezza, rapidità, ma non efficienza, informazioni, ma non conoscenza! Sappiamo troppo e troppo poco perché non siamo più in grado di mettere in relazione le cose. La gente non sa più pensare. Non sa più costruire un discorso. Ricordate quando alle elementari la maestra vi chiedeva di scrivere dei “pensierini”? Fanno tenerezza, nella loro disarmante semplicità, i primi temi scritti dai bambini, almeno quando sono i bambini a farlo. 

Pensierini, frasi ad effetto e slogan creati ad hoc per manipolare e stupire, ma certamente non per far pensare: ecco a cosa si è ridotta la cultura, l’informazione! Per questo bisognerebbe tornare a scrivere in corsivo, soprattutto a scuola. Perché qua non si tratta soltanto di recuperare uno stile di scrittura, ma di tornare a dare respiro ai nostri pensieri. 

Tutto ciò che ci fa vivere, che nutre l'anima, che sostiene lo spirito, è legato al respiro. Senza respiro, dicevano gli antichi greci, non c’è pensiero. E senza pensieri non c’è vita. Se sia importante o no, lo lascio decidere a voi. 

G. Middei


Il cuore dov'è?

 


“Un bimbo ebbe a chiedermi:

“Ma il cuore sta sempre nello stesso posto, oppure, ogni tanto, si sposta?
Va a destra e a sinistra?”.
“No, il cuore resta sempre nello stesso posto. A sinistra”.
Ed intanto penso... un giorno crescerai...
Ed allora capirai che il cuore vive in mille posti diversi, senza abitare davvero, nessun luogo.
Ti sale in gola, quando sei emozionato.
O precipita nello stomaco, quando hai paura, o sei ferito.
Ci sono volte in cui accelera i suoi battiti, e sembra volerti uscire dal petto.
Altre volte invece, fa cambio col cervello.
Crescendo, imparerai a prendere il tuo cuore per posarlo in altre mani.
E il più delle volte, ti tornerà indietro un po’ ammaccato. Ma tu non preoccupartene. Sarà bello uguale. O, forse, sarà più bello ancora.
Questo, però, lo capirai solo dopo molto, molto tempo.
Ci saranno giorni in cui crederai di non averlo più, un cuore. Di averlo perso. E ti affannerai a cercarlo in un ricordo, in un profumo, nello sguardo di un passante, nelle vecchie tasche di un cappotto malandato.
Poi, ci sarà un altro giorno.
Un giorno un po’ diverso.
Un po’ speciale.
Un po’ importante.
Quel giorno, capirai che non tutti hanno un cuore."
web

Storiella riproposta

 


LA STORIA DELLO SCEMO DEL PAESE

In un paesino un gruppo di persone si divertiva con un uomo noto come lo "scemo del paese", un povero cristo che viveva svolgendo piccoli lavori e di elemosina.
Ogni giorno queste persone incontrando lo “scemo” al bar si divertivano dandogli la possibilità di scegliere tra due monete da 1 e 2 euro e una banconota da 5 euro e lui puntualmente sceglieva sempre le due monete anziché la banconota, e ciò, è inutile dirlo, era motivo di derisione.
Un giorno, un signore che guardava il gruppo divertirsi alle spalle del povero uomo, lo chiamò in disparte e gli fece notare che è vero che prendeva due monete, ma che le stesse insieme valevano meno della singola banconota.
A questo punto lo “scemo” rispose: “Signore... lo so bene, non sono così scemo. La banconota vale due euro in più, ma il giorno in cui la sceglierò, il gioco finirà e non “vincerò” più le 3 euro al giorno.”
Questa storia finisce così, ma non prima di aver tratto alcune conclusioni:
1) Chi sembra fesso, non sempre lo è;
2) Coloro che presumono di essere più intelligenti, spesso sono i fessi della situazione;
3) Un’ambizione smisurata può finire per tagliare una fonte di reddito sicura.
Ma la conclusione più interessante che possiamo trarre da questa storia è che ciò che conta non è quello che gli altri pensano di te, ma quello che tu pensi di te stesso.
Perché, guardate, il vero intelligente non è colui che sembra esserlo, ma colui che lo dimostra.
(Web)

La vignetta


 

venerdì 26 aprile 2024

Quanti interessanti misteri...

 


IL MISTERO DI CHI C’ERA PRIMA DEGLI EGIZI


Analizzando la storia egizia, risulta evidente che la loro civiltà non partì completamente “da zero”. Alcuni dei massimi capolavori della civiltà egizia sono stati creati quando questo popolo era appena agli inizi del suo sviluppo. Risulta quindi piuttosto evidente che i “primi egizi” si sono appoggiati alla tecnologia di qualcuno vissuto nella stessa zona geografica prima di loro. Facciamo qualche esempio.
In base alla ricostruzione della storia fatta dagli egittologi, la “Piramide a gradoni di Djoser” è una sorta di “pietra di paragone” per tutte le piramidi che si trovano in Egitto.
Questa è la prima piramide di cui si è ragionevolmente certi di conoscerne il costruttore, il committente e il periodo di costruzione.
Venne costruita per ordine del faraone Djoser, dietro progetto del suo famosissimo funzionario Imhotep, verso il 2.630 a. C. Su questa piramide quindi, sono tutti abbastanza d’accordo.
Ne deduciamo che, ogni piramide che in maniera ipotetica, si trovasse sul suolo egiziano, ma che risulterebbe essere “precedente” alla “Piramide a gradoni di Djoser”, costruita verso il 2.630 a. C., non potrebbe essere considerata “egizia” nel senso che noi oggi diamo a questo termine.
Sarebbe stata costruita da qualcuno che è venuto prima dei faraoni. I faraoni quindi, si sarebbero solo limitati a “prenderne” possesso, facendola apparire come “roba loro”. Le cose sono andate così? Facciamo alcuni esempi basati sulle ultime scoperte della scienza.
Con una rilevazione effettuata con il metodo della “Luminescenza stimolata otticamente (OSL)”, compiuta dal Dipartimento di Archeometria dell´Università dell’Egeo in Grecia, è stato rilevato che la roccia calcarea del tempio di Qasr-el-Sagha può risalire addirittura al 5550 a. C. (datazione media: 4700 ± 850 a.C.). Questo tempio può essere fino a 3.000 anni precedente alla Piramide di Djoser.
Usando lo stesso metodo di datazione, si è scoperto che il granito rosso utilizzato per coprire la base della facciata della Piccola Piramide (Piramide di Micerino), esaminato con questo moderno sistema di datazione, restituisce come data più antica il 4.400 a. C. (Datazione media 3450 ± 950 a.C.).
Quella roccia può essere stata posta anche 2.000 anni prima della costruzione della Piramide di Djoser. E parliamo dello strato esterno della piramide, che potrebbe essere stato restaurato in tempi successivi. Il suo ‘cuore’ può essere molto più antico.
Chi ha edificato quelle e altre costruzioni che noi chiamiamo comunemente ‘egizie’? Certo non gli ‘egizi’ che noi conosciamo!

L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA
Puoi trovare una copia del libro a questo link

Buon ponte a tutti!


 

L'angolo della Poesia


Che strana la pioggia d'aprile 

che cade da ore sul giorno ormai alla sua fine. 

La sento sbattere dolce sui vetri, le luci soffuse e confuse al di là della strada, la corsa di chi in fretta si rifugia tra le mura di casa e chiude la porta sul mondo. 

E lascia i pensieri all'ingresso, 

togliendo ogni peso...

e si arrende all'effimera leggerezza 

di un the caldo, una minestra, un dolcetto 

mangiato di gusto per il gusto di sentirsi protetto dalle piccole cose, dal vizio di vivere senza darlo a vedere. Ti pare poco? 


Francesca Stassi

La vignetta


 

giovedì 25 aprile 2024

Festa della Mamma a Forni


 

I consigli di Elettra

 


- fastidioso reflusso - 


Come e perché si è formato.


Il reflusso è una forma avanzata di insufficienza di stomaco.

All'inizio c'è una digestione che non procede bene, può esserci gonfiore o un senso di peso allo stomaco. 

Più avanti può esserci acidità, o un senso di nausea.

Le cause possono essere: 

- mangiare troppo alla sera o troppo  tardi

- bere poco rispetto ai propri bisogni fisiologici di statura e movimento 

- non mangiare proteine a sufficienza 

- prendere per troppo tempo inibitori di pompa 

- avere situazioni emotive o relazionali pesanti 

- uso eccessivo di alcool 

- avere una dieta troppo 'fredda' o cruda, secondo le indicazione della dottrina umorale di Ippocrate 

- subire una situazione pesante o coercitiva al lavoro 

Se non si prendono misure adeguate, la situazione peggiora e lo stomaco in difficoltà può sfiancarsi e non dare forza alla valvola superiore dello stomaco che diventa incontinente.

Dalla valvola aperta o 'beante' risale il cibo.

Prendere un inibitore di pompa non basta, perché spegne i sintomi, ma non migliora lo stato di forza e reazione dello stomaco e non permette una buona digestione. 

La digestione ha bisogno di essere aiutata.

Come? 

In aggiunta e sostegno alla cura del medico: 

- succhiare caramelle di succo puro di liquirizia (non più di 6 per chi ha la pressione alta)

- bere camomilla tisana 

- prendere fico gemmoderivato in gocce

- mangiare la  marmellata di mele cotogne 

- usare spezie ai pasti

- bere acqua frizzante 

- prendere una tisane amara digestiva

- alla sera prima di dormire prendere un 'tappo' per lo stomaco superiore : il glucomannano capsule.

- prendersi cura della parte emotiva provata e sofferente 

Una digestione che non procede bene può creare problemi di anemia, problemi al sistema nervoso, catarro o sinusite, difficoltà di sonno, malumore, alito cattivo.  

Prendersi cura dello stomaco è importante perché la digestione è una tappa fondamentale per nutrire il corpo e tenerlo in salute.

Appunti liberamente tratti da " Curare lo Stomaco " edizioni Riza.


Elettra Erboristeria 

Cornedo Vicentino

La vignetta


 

mercoledì 24 aprile 2024

La verità è sempre singolare, mai plurale, e spesso non sai mai dove stà...

 


Alluvione a Dubai provocata dall’uomo? 

Come funziona il «cloud seeding»

Il Centro nazionale di meteorologia di Dubai ha dichiarato di aver «seminato» le nuvole dal 14 al 15 aprile

Oltre 140 millimetri di pioggia caduti in 24 ore in un’area che mediamente ne riceve 95 millimetri in un anno. Il violento temporale che si è abbattuto su Dubai il 16 aprile ha lasciato esterrefatti i meteorologi. Strade inondate, auto spazzate via, uno dei più trafficati aeroporti del mondo costretto a chiudere per mezz’ora, residenti bloccati nelle case e negli uffici. Ad Al-Ain, 100 chilometri a nord di Dubai, sono caduti addirittura 256 millimetri di acqua in 24 ore.

Si è trattato davvero di un fenomeno e gli esperti si interrogano sulle cause. Il dibattito si sta concentrando su un’attività che gli Emirati Arabi Uniti (e non solo) utilizzano da tempo: il «cloud seeding», letteralmente «inseminazione delle nuvole.

L’inseminazione avviene attraverso l’utilizzo di aerei che iniettano nelle nuvole particelle di sale o di ioduro d’argento, in modo da formare cristalli di ghiaccio che si condensano in pioggia o neve, a seconda dell’altitudine. 

Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, in condizioni ottimali, la semina può aumentare le precipitazioni di una singola nuvola fino al 20 per cento.

Le forti piogge a Dubai sono dovute alla semina delle nuvole?


Gli Emirati Arabi Uniti utilizzano la semina almeno dal 2002 per affrontare i problemi di siccità. 

Il Centro nazionale di meteorologia dell’emirato, secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg, ha dichiarato di aver seminato le nuvole il 14 e 15 aprile, ma non il 16 aprile, il giorno dell’alluvione. Il centro meteorologico non ha confermato l’informazione ad altri media. Se questa tecnica è stata utilizzata alla vigilia del nubifragio, meno chiaro è in quale misura abbia contribuito alla quantità inedita di pioggia caduta sull’hub finanziario e commerciale del Golfo. Secondo degli esperti interpellati dalla Bbc, se il cloud seeding ha avuto un ruolo, si è trattato di un contributo marginale ed è dunque sbagliato attribuirgli la principale responsabilità.

Quanto è efficace la semina delle nuvole?


L’inseminazione delle nuvole non funziona dal nulla: le sostanze chimiche devono essere iniettate nelle nuvole esistenti. Si è dimostrata efficace quando si rivolge alle nuvole pluviali nelle aree montuose - in altre parole, quando mira ad aumentare la pioggia. Ci sono invece prove scientifiche contrastanti riguardo alla sua efficacia sulle nuvole che potrebbero non portare pioggia, nelle regioni pianeggianti e durante la siccità.

I progetti di semina a lungo termine hanno aumentato il manto nevoso in aree circoscritte delle montagne americane del Nevada di circa il 10% all’anno, secondo una ricerca dell’istituto no-profit Desert Research Institute. Risultati simili sono stati registrati nella Snowy Range e nella Sierra Madre Range del Wyoming, oltre che nelle Snowy Mountains dell’Australia.

Qual è la storia della semina delle nuvole?


L’inseminazione delle nuvole è stata sviluppata negli anni ’40 ed è diventata popolare negli Stati Uniti negli anni ’50 e ’60, quando gli agricoltori, le società idroelettriche e le stazioni sciistiche hanno beneficiato di precipitazioni aggiuntive. Nei decenni successivi, però, il fenomeno è caduto in disuso a causa dell’esaurimento dei finanziamenti governativi, in seguito alle rivelazioni che gli Stati Uniti avevano messo in atto un programma militare segreto di semina durante la guerra del Vietnam. Nel 1977, gli Stati Uniti, la Russia, l’India e alcune nazioni europee hanno firmato la Convenzione sulla modificazione ambientale che vieta le tecniche di modificazione del tempo per scopi militari.

Altri Paesi la stanno esplorando, poiché l’accelerazione dei cambiamenti climatici aggrava la siccità e la lotta per l’acqua. Viene utilizzata negli Stati occidentali degli USA e nei Paesi europei, tra cui Francia e Spagna. La Cina la utilizza regolarmente per l’irrigazione e per regolare le precipitazioni a Pechino, anche durante le Olimpiadi del 2008.

L’inseminazione delle nuvole è pericolosa?


Il crescente utilizzo di questa tecnologia ha portato alla formazione di un gruppo di lavoro sulla modificazione del tempo all’interno dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Omm), che in un rapporto del 2023 ha messo in guardia sulla mancanza di conoscenza degli impatti di questa tecnologia.

Altre preoccupazioni riguardano l’alterazione dei modelli meteorologici esistenti a livello locale, che può portare a condizioni indesiderate come la grandine nelle aree agricole. Gli esperti dell’Omm avvertono anche che le sostanze chimiche come lo ioduro d’argento sono tossiche e il loro uso dovrebbe essere monitorato per i potenziali effetti nocivi sulla salute e sull’ambiente.

Che ruolo ha avuto il cambiamento climatico?


I singoli eventi meteorologici non sono influenzati direttamente dai cambiamenti climatici, che hanno un arco temporale di lungo periodo. Le precipitazioni record sono tuttavia uno dei fenomeni coerenti con il modo in cui il clima sta cambiando.

L’aria più calda può trattenere infatti maggiore umidità - circa il 7% in più per ogni grado - che a sua volta può aumentare l’intensità delle piogge.

«L’intensità delle precipitazioni a Dubai è stata da record - ha commentato alla Bbc Richard Allan, professore di scienze climatiche all’Università di Reading - ma è coerente con il riscaldamento del clima, con una maggiore disponibilità di umidità che alimenta le tempeste e rende sempre più potenti gli eventi piovosi e le relative inondazioni».

(dal SOLE 24 ORE)












Potenza del nome

[Gianni Spagnolo © 25A20] A ben pensarci, siamo circondati da molte cose che non conosciamo. Per meglio dire, le vediamo, magari anche frequ...