domenica 31 luglio 2022

Chi prende il caffè con me?

 





Siamo "un caso" da prima pagina nel GdV...







Il Crocifisso

 


Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. È il simbolo del dolore umano. La corona di spine, i chiodi evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. A tutti noi è accaduto di portare sulle spalle il peso di una grande sventura. A questa sventura diamo il nome di croce, anche se non siamo cattolici, perché da troppi secoli è impressa l’idea della croce nel nostro pensiero.

Per i cattolici, Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l’immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo. Si dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per la propria fede, per il prossimo, per le generazioni future, e di loro sui muri delle scuole non c’è immagine. È vero, ma il crocifisso li rappresenta tutti. Perché prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei, neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà tra gli uomini.
G. Middei
Nella foto: Caravaggio, “L’incredulita di San Tommaso

Ci siamo ripresi😊


 

sabato 30 luglio 2022

Chi prende il caffè con me?




Il consumo di cocomero - o anguria - durante la stagione estiva contribuisce a maggiore idratazione e apporto di sali minerali. Non è solo la polpa del frutto ad essere benefica. Ciò che spesso viene scartato, ossia i suoi semi, piccoli, duri e dal colore brunastro, è in realtà benefico per la salute. Alla domanda se i semi dell'anguria si possano mangiare, la risposta è affermativa. Con qualche accorgimento, e dopo averli essiccati. Come insegnano le popolazioni asiatiche, che per tradizione consumano anche i semi del cocomero, queste parti normalmente scartate vengono fatte essiccare, poi i semi si sbriciolano in zuppe o vengono messi in infusione per ottenere tisane. Forse non tutti sanno che i semi di anguria sono ricchi di proprietà e sostanze nutritive, come ad esempio sali minerali (tra cui ferro, rame, manganese, selenio e magnesio), proteine, vitamine del gruppo B e acidi grassi insaturi (in particolare omega-6). Tra i benefici, troviamo: l'abbassamento del colesterolo "cattivo" in favore di quello "buono", e la miglior assimilazione del glucosio derivante dal consumo di anguria. 

I semi di anguria sono ricchi di fibre, antiossidanti e proteine (un etto di semi ha circa 35 grammi  di proteine, la stessa quantità di carne di manzo ne ha "solo" 21 grammi). Proprio per via di questo considerevole apporto di proteine, i semi del cocomero sono in grado di contrastare l'indice glicemico, parecchio zuccherino. Contengono grassi polinsaturi, vitamine, soprattutto del gruppo B e C, e sono ricchi di sali minerali come ferro, zinco, magnesio.

Il consumo di semi di cocomero risulta benefico in caso di diversi disturbi:

colesterolo alto: abbassa i livelli di colesterolo cattivo in favore di quello buono

controllo dei picchi glicemici

attacchi d'asma

allergie 

disturbi cardiovascolari

rafforzano il sistema immunitario

benefici per la funzionalità epatica

stitichezza (quantità modeste avrebbero effetto lassativo)

disturbi gastrointestinali

riduzione della stanchezza e dell'affaticamento

protezione delle cellule dallo stress ossidativo

azione antiossidante

effetto drenante


Da evitare se...

In generale, quando si consumano i semi del cocomero è bene non esagerare, sebbene non ci siano disturbi a livello intestinale. Mangiare una grossa quantità di semi di anguria, soprattutto se masticati senza essicarli, può provocare problemi intestinali di vario tipo. Chi soffre di diverticolite dovrebbe evitare di consumare i semi, quindi anche i semi dell'anguria. 

I semi dell'anguria possono essere usati in cucina nella preparazione di diversi piatti, come aggiunta estremamente salutare. L'utilizzo più comune è nelle insalate, facendoli prima tostare in forno (si mettono da parte e si lasciano asciugare ben bene, una volta lavati e liberi da eventuali residui di polpa di cocomero, si trasferiscono su una teglia rivestita da carta forno con un pizzico di sale e un filo di olio extravergine d'oliva si fanno tostare per 15 minuti a 180°C). Il sapore, in questo caso, ricorderà molto quello dei semi di girasole tostati. Ottimi anche come aggiunta nel muesli per la colazione, da mangiare con latte o yogurt. È anche possibile aggiungerli, essiccati, in un macinino con aglio, peperoncino, sale, per un mix speziato e molto aromatico.

È anche possibile preparare una tisana con i semi di anguria, dall'azione drenante e dall'azione diuretica: sarà sufficiente mettere in infusione due cucchiai di semi di anguria in un litro di acqua bollente. Lasciare in infusione due cucchiai di semi di anguria in una pentola con due litri di acqua bollente. Si fa riposare per 15 minuti e poi si filtra, e si può bere caldo o freddo. 

I semi di cocomero sono anche perfetti per la preparazione di barrette energetiche proteiche, fatte in casa. Da aggiungere a fiocchi di avena, semi di zucca, semi di girasole, noci, mandorle, semi di sesamo, uva sultanina, mirtilli o ribes essiccati. 

Dell'anguria non si butta via nulla: la buccia diventa prezioso compost per concimare orti e giardini. E' possibile anche piantare i semi d'anguria nel proprio orto di casa.

Con i semi di anguria, lavati, puliti ed essiccati, possiamo realizzare i cuscini che donano sollievo ai dolori causati dalla cervicale (un altro materiale naturale adatto, ad esempio, sono i nocciolini delle ciliegie). E' sufficiente procurarsi un vecchio straccio di lino, la tela di un cuscino o uno scampolo resistente, cucirlo su tre lati, inserire i semi e richiuderlo a sacchetto. Si può scaldare nel forno tiepido o sul termosifone, e posarlo sulla zona dolente.

[da: mypersonaltraineralimentazionesalute]




Le nostre amichette...😊





Coccole non ne gradisco




 

MIX: di tutto un po'...


"Come si fa a ringiovanire? Il primo segreto per farlo è potare. Proprio così: sentirsi dei contadini intenti a tagliare, a potare i rami secchi. Che cosa sono i rami secchi della mente? Anzitutto i ricordi inutili che ci tormentano.

Una signora mi racconta: "Ho sempre in mente quel torto che mi fece la mia migliore amica tempo fa". Chiedo: "Quando è accaduto?" La risposta è significativa: "Saranno passati sette o otto anni."

Che cosa fare in questi casi? Potare: tenere in vita un ricordo pieno di rabbia o rancore annichilisce le cellule cerebrali accelerando l'invecchiamento. Non serve nemmeno rifugiarsi nei bei ricordi: si riferiscono a eventi del passato, non ci sono più, bisogna potare anche quelli. Allo stesso modo, occorre potare le ostinazioni, le esperienze che non vogliamo fare, le persone che frequentiamo per abitudine...

Depurare il corpo, depurare la mente

Accanto alla depurazione "fisica" (come bere molta acqua, eliminare certi cibi, usare tisane depuranti, praticare ciclicamente un semi digiuno detossinante, bisogna anche liberare il cervello di tutto quello che non è funzionale alla nostra evoluzione. In primo luogo, il peso del passato, bello o brutto che sia...

La natura ci guida

Osservare il mondo animale è un'altra buona strategia per comprendere l'arte di ringiovanire. È istruttivo ad esempio il comportamento delle api. Anzitutto gli studiosi affermano che ognuna si comporta in modo diverso, e quindi che ognuna ha il proprio "carattere", esattamente come noi. Ma c'è qualcosa di ancor più sorprendente: è stato osservato che, quando invecchiano, questi insetti incredibili tendono a fare cose che comunemente fanno le api giovani. Per ringiovanire, basta imitare queste loro peculiarità...

Solo una mentalità aperta fa ringiovanire

Tenere a mente esempi di questo tipo significa combattere quella mentalità sbagliata per la quale a una certa età non si possono più fare cose nuove, intraprendere nuovi percorsi, darsi opportunità differenti e inusuali.  Si tratta di una vera maledizione che "perseguita" i nostri giorni, le nostre notti, e mette un'ipoteca pesante sul nostro futuro. Al contrario, la maturità ci insegna a intraprendere, pur con prudenza, nuovi percorsi, strade non ancora battute. Il nuovo ringiovanisce, "ristruttura" le cellule nervose, e allunga la vita: succede alle piccole api, può accadere anche a noi."

Raffaele Morelli

Le gá da patire el caldo anca lore picinine...


 

venerdì 29 luglio 2022

Il murale è terminato!

 

Un grandissimo applauso a Romàn Linacero per l'originale capolavoro che ha eseguito nel nostro Paese. Una cosa diversa, meravigliosa.
 









Painting workshop

 


Chi prende il caffè con me?






Perchè non provare? Poco costa! (tempo fa qui nel blog io lo avevo proposto per i semi dei fiori) Pensate ad un semplice fiore di tageta quanti semi contiene o a tante altre piante perenni che non temono il freddo e che si moltiplicano con molta facilità!

Possiamo provare per entrambi!

Se mangi frutta, non buttare semi e chicchi nella spazzatura. Lavali e asciugali. Mettili in una scatola e mettili in macchina. Quando sei sulla strada, lanciali in posti dove non ci sono alberi. Se puoi, interrali durante una passeggiata o un giro in bici. La natura stessa si prenderà cura di loro. È chiaro che molti non attecchiranno, ma alcuni sì e se lo facciamo in tanti... Questa pratica esiste da secoli nei paesi asiatici. Ecco perché i loro frutti stanno crescendo ovunque. Aggiungo che ho visto un fenomeno simile in Slovenia. Mentre camminavo nella foresta sul pendio della montagna intorno alla città, sono rimasto sorpreso di trovare mele, albicocche, prugne e pere che crescono nella foresta. Basta tirare e mangiare quanto vuoi.

D. Lefevre-web
Assicurati di piantare solo semi che si adattano al clima del posto, autoctoni.




Festa della birra a Pedescala

 





giovedì 28 luglio 2022

Un viaggio senza... destinazione!

 

Questa è la storia di un viaggio, ma non di un viaggio in auto, né in pullman, neppure in treno, nemmeno in nave, neanche in aereo: la storia è affascinante e con un bel finale.

L'inizio di questa avventura si svolge in Svizzera, nel cantone di Basilea, venerdì 1 luglio 2022, più precisamente a Zihlbrucke 15, Pont-de-Tielle e la circostanza è il matrimonio di Morgane e Michael Alleman. In quest'occasione Danny Giraud, ha legato con un nastro bianco un biglietto a un palloncino viola con la richiesta che, chi lo avesse trovato, mandasse una mail agli sposi, così lo stesso Danny avrebbe donato loro un bel quadro. Penso che tanti sguardi abbiano seguito il palloncino mentre, sospinto dal vento, iniziava il suo viaggio che lo avrebbe portato chissà dove: destinazione sconosciuta o forse se ne sarebbero perse le tracce!  

La sera del 6 luglio 2022, in località “Brègone” a Pedescala, Milenka Lorenzini ha notato il palloncino oramai floscio, con il bigliettino attaccato e la richiesta di chi lo aveva inviato. Così ha mandato subito la mail con la foto del ritrovamento ricevendo subito la risposta degli sposi increduli. 

“Merci beaucoup pour votre mail - hanno scritto - c’est dingue (assurdo pazzesco, clamoroso…) che cela soit arrivè jusqu’en Italie…” 

Che viaggio meraviglioso deve aver fatto quel palloncino! Sospinto dal vento, baciato dal sole, accarezzato dalle stelle, silenziosamente ha percorso oltre 600 chilometri, sorvolando Alpi e Prealpi fino ad arrivare in un luogo della nostra valle ed è stato un caso fortuito perché avrebbe potuto atterrare nel bosco, appoggiarsi sull’acqua, oppure finire in luoghi senza passaggio alcuno. 

Ingredienti semplici per un regalo prezioso: un nastro, un biglietto, un palloncino, due sposi e le ali del vento che hanno fatto volare un messaggio d’amore che, nonostante la stranezza dell’intento, grazie alle correnti  d’aria, ha potuto avere un felice epilogo.

         Lucia Marangoni Damari

Pedescala 22 luglio 2022



Gli orizzonti della Poesia

 


Chiamami Silenzio

quando al centro
del mio mondo
tutto tace
e fermo
e solo
il tutto non ha pace.
Nella penombra
le stanze respirano l'estate,
nessuno ascolta
il cigolio della porta,
lo strascico dei passi,
il senso d'abbandono
dell'aria afosa,
stanca,
insidiosa.
Chiamami Silenzio
quando non ho più parole
e tacendo so dirti
anche quello che non vuoi.
Francesca Stassi

mercoledì 27 luglio 2022

Chi prende il caffè con me?





Non devi per forza dire la tua. Non devi comunicare al mondo ogni tuo pensiero: non ce n’è davvero bisogno.

Piuttosto, rivendica il tuo diritto al silenzio e al segreto.

A questo riguardo c’è un passaggio fulminante in “Pourparler” di Gilles Deleuze, intorno a quelle che lui chiama le “coppie maledette”. Quelle cioè, in cui uno dei due partner, di fronte a uno stato d’animo particolare dell’altro, magari pensieroso o nostalgico, lo pressa insistentemente chiedendogli di esprimersi, di dire tutto, di raccontarsi subito e su ogni cosa, in una vera e propria inquisizione domestica.

A volte ci comportiamo come se le persone non potessero esprimersi. Ma, in realtà, non smettono mai di esprimersi. 

Siamo trafitti da parole inutili, quantità folli di parole e immagini. La stupidità non è mai muta o cieca. Il problema non è più consentire alle persone di esprimersi, ma fornire piccoli intervalli di solitudine e silenzio in cui possano infine trovare qualcosa da dire. 

Abbiamo tutti un bisogno vitale di questi interstizi di vuoto. Siamo travolti da giri immensi di “parole vuote, ma doppiate”, triplicate, centuplicate, in una ripetizione infinita delle stesse frasi: il fenomeno delle frasi doppiate sui social è un indice del problema, in cui tutti prestano il proprio volto a un singolo tormentone. 

Ci si sente liberi in questa iper-espressione, che in realtà è soltanto una forma raffinata di censura.

Prosegue infatti Deleuze: “Le forze della repressione non impediscono alle persone di esprimersi, anzi le costringono ad esprimersi”. 

Bisognerebbe allora, spiega il filosofo francese, imparare ad assaporare di nuovo la “dolcezza di non avere niente da dire, il diritto di non avere niente da dire”, perché è soltanto a partire da quell’impotenza che può nascere “qualcosa di raro o rarefatto, che meriti davvero di essere detto”.

[Tlon]




MIX: di tutto un po'...

 







La propaganda ha origine dalla persuasione che nacque nell’Antica Grecia: nelle assemblee popolari per far valere i propri interessi e i propri diritti era necessario padroneggiare l’arte della parola.

La propaganda vuole, al contrario, persuadere le persone attraverso la manipolazione, facendo leva su emozioni primarie quali la rabbia e la paura.

Impone l’adesione completa alla propria ideologia, dà la caccia ai dissidenti che intimidisce con minacce e ritorsioni, non rispetta il dialogo o le opinioni altrui.

Ma quali sono i più efficaci strumenti della propaganda? 

Paura e stato di shock: sfruttando terremoti, crisi economiche, attacchi terroristici e incanalando abilmente la paura prodotta da tali calamità si possono indurre i popoli ad accettare guerre, riforme, leggi, restrizioni che vadano contro gli interessi del popolo stesso.

Amplificazione ed esagerazione: Una notizia negativa viene amplificata a dismisura attraverso un martellamento continuo, per instillare paura e impotenza. La massa, spaventata, sentirà così di avere bisogno di un leader che risolva la situazione.

Vox Populi: convincere il pubblico che un’idea è buona perché è condivisa dalla maggioranza. La paura di essere emarginati è una paura ancestrale. Nell’uomo il desiderio di appartenere a un gruppo è istintivo, ciò lo spinge a condividere idee, pensieri, abitudini, sentimenti della collettiva. Basterà accennare al fatto che un’idea è ampiamente condivisa dalla comunità per persuadere la folla ad accettarla. 

Generalizzazioni: una lingua vaga, nebulosa o al contrario troppo tecnica e altisonante, tanto altisonante da confondere l’ascoltatore, risponde sempre a uno scopo ben preciso. L’utilizzo di parole come “libertà”, “sicurezza”, “verità” fanno leva sull’ascoltatore e promettere un “grande cambiamento per il paese”, genera sempre reazioni positive, senza però che l’oratore si impegni a specificare in cosa consisterà questo cambiamento. Il trucco è convincere, usando dei termini che nessuno si sentirà di contestare.

Principio della volgarizzazione: Usare frasi ad effetto e slogan da far memorizzare ai propri elettori. Rapidità e sinteticità sono la chiave al fine di banalizzare ogni discorso, che avrebbe invece bisogno del giusto tempo, del giusto spazio, del giusto respiro, escludendo a priori tutte quelle complessità, quelle sfumature che non si prestano a essere racchiuse in poche righe. Allo stesso modo usare un tono paternalistico nei confronti del popolo ha lo scopo di far sentire la gente bisognosa di un padrone/tutore. 

Creazione di un nemico: Ogni regime per funzionare deve avere un “nemico”: minoranze etniche, popoli e stati stranieri si prestano facilmente a diventare il perfetto nemico da combattere. A questo nemico vengono attribuite tutte le colpe, tutti i mali, tutti i malfunzionamenti della società. Il nemico è il perfetto capro espiatorio, sul quale sfogare tutta la frustrazione e l’aggressività latente che l’individuo accumula nel corso della sua vita. Più il sistema è difettoso, più la società funziona male, più la frustrazione aumenta e si ha bisogno di un nemico da odiare e da incolpare.

Il discredito dei propri avversari è una forma manipolatoria, che consiste nello screditare (tramite attacchi personali e non) chi ha idee e teorie che si discostino dal pensiero ufficiale. Tutto ciò ha come obiettivo la repressione del dissenso.

Principio dell’orchestrazione: limitarsi a poche idee, ma ripeterle instancabilmente, senza mai vacillare, senza mai manifestare dubbi, tentennamenti.

La sicurezza assoluta nelle proprie idee serve per persuadere l’ascoltatore della loro validità. 

Del resto secondo Ruben Razzante, docente di diritto dell’informazione: “C’è la corsa a chi urla di più, a chi sposta più in alto l’asticella del voyeurismo e della maldicenza legittimando condotte davvero sgradevoli. 

Stiamo assistendo a un imbarbarimento progressivo dell’informazione”.

G. Middei





Vita estiva a Forme Cerati

Non ne sono certissima, ma penso che Forme Cerati in proporzione abbia la più alta percentuale di bambini/ragazzini e anche come territorio la vedo molto bene a loro misura: prati per giocare, campetto da calcio, il torrente facilmente raggiungibile, sole ed ombra, territorio pianeggiante per la bici, un poter "vivere e giocare" lontano dai pericoli e dalla strada principale, sempre sotto agli occhi vigili dei Nonni...😊
C'è sempre chi, specialmente durante il periodo estivo, cerca di ravvivare le loro giornate con delle semplici, ma coinvolgenti iniziative... merende assieme, anguriate, notti afose in tende canadesi ecc...
E son sempre dei bei "quadretti da guardare"... infondono un po' di speranza e serenità, specie di questi tempi...😊


 

martedì 26 luglio 2022

Chi prende il caffè con me?




Cose imparate in questi due interessanti anni

1. Il benessere è una propria responsabilità.
Nessuno deve venire a salvarmi, anche perché le capacità per farlo le ho solo io.
2. Le scelte, anche quando si è convinti che di lasciarle prendere agli altri, sono sempre le proprie.
Tutta la mia vita, nei limiti dell'umano e nel bene e nel male, è nelle mie sole mani. Anche non scegliere è una scelta.
3. Aumentare il benessere è possibile, anche nei momenti in cui pare vero il contrario.
Ogni stato è transitorio e tutto può cambiare. Nulla, ma proprio nulla, è immutabile.
4. Quando si molla la corda, ci si rende conto di non aver mai stretto nulla tra le mani.
Lasciar andare è essenziale. Le cose che provo disperatamente a trattenere, in realtà, non mi sono mai appartenute (e, in fin dei conti, nulla mi appartiene).
5. I limiti sono importantissimi.
Segnano il confine fra "me" e "te", senza far sì che tutto si mischi.
6. Si può comprendere senza dover per forza accettare.
Capire le motivazioni che spingono gli altri ad agire è importante, ma non per questo ogni cosa è da accettare.
7. Le emozioni non vanno giudicate.
Vanno tutte benissimo così come sono, qualunque esse siano. Mi attraversano e se ne vanno.
8. Le emozioni non sono altro che percezioni fisiche, tutto il resto è pensiero.
Le emozioni che mi hanno sempre spaventata, come l'ansia, quando sono messe sotto una lente di ingrandimento non sono altro che percezioni, come una strana sensazione nello stomaco. Tutto qui.
9. I momenti di crisi aiutano a capire che qualcosa nella vita non va come vorremmo.
Non sono mostri spaventosi, sono più una bussola utile per ri-orientare le azioni.
10. Ogni situazione è esperienza.
Non importa quanto felice o quanto dolorosa. Ogni situazione che vivo è esperienza che mi permette di diventare sempre una persona migliore, se la incanalo correttamente.
(da viviminimal)




Giuseppina e François❤️❤️

Giuseppina Toldo e François, pur residenti da tanti anni a Ginevra, non mancano da sempre di fare ritorno al paese più volte durante l'arco dell'anno. E anche quest'anno, dopo un'assenza forzata a causa della pandemia, sono ritornati al Paese per festeggiare tre traguardi importanti della loro vita familiare:

i 90 anni di ambedue

i 70 anni di matrimonio

i 70 anni del figlio Willy

Grande festa con Familiari, Parenti ed Amici alla Locanda Setteca'!

Che dire? Traguardi di tutto rispetto, impensabili solo fino a qualche anno fa, specialmente per quello del matrimonio! Nemmeno loro forse, in quel lontano luglio del 1952 avrebbero scommesso sui 70 anni!!! Non dimentichiamo anche che Giuseppina ha avuto pure una Mamma centenaria, credo la prima nel Comune, che le fa ben sperare... 

L'ho incontrata circa 2 mesi fa e sono stata piacevolmente sorpresa nel vederla addirittura ringiovanita! Ha sempre avuto brio da vendere... anche quando la vita non le è stata particolarmente magnanima.

Il mio augurio è che possiate ambedue arrivare a 100 anni e 80 di matrimonio in "discreta" salute psico-fisica, così conquisterete la prima pagina delle testate Nazionali Europee e ospitate a gogò nei vari talk show. 

😊😊😊

💞💞💞
















Potenza del nome

[Gianni Spagnolo © 25A20] A ben pensarci, siamo circondati da molte cose che non conosciamo. Per meglio dire, le vediamo, magari anche frequ...