venerdì 30 aprile 2021

Per non dimenticare






 

I viaggi della cicogna

Il 29 aprile 2021, in Via Forte Corbin a Pedescala, è arrivata

ANNAMARIA CIPRIANI

Congratulazioni a Mamma Simona, al Papà Daniele e al fratellino Francesco. Alla piccola e alla sua famiglia gli auguri di buona vita!
Lucia Marangoni



 

mercoledì 28 aprile 2021

Avvisi ai Cittadini - Vaccinazione - Punto prelievi - Biblioteca

 








I video di Gino Sartori - Sentiero del SalbAnélo - Variante Lunga -

 



17 Aprile 2021
Questo è un percorso ad anello che abbraccia tutto il circuito delle ferrate “Anelli delle Anguane” e perciò è dedicato al Salbanélo, figura mitologica locale che, assieme alle Anguane , ha sempre animato i filò  e le storie di queste montagne.
Si svolge totalmente nel territorio di San Pietro Valdastico e si presta ottimamente come percorso alternativo per gli accompagnatori di coloro che si cimentano sulle ferrate e preferiscono percorsi meno tecnici e più semplici per poi ricongiungersi con loro alla base.

Dai 60 - Per prenotare vaccinazione


MIX - di tutto un po'... - IL CAPRIFOGLIO





(grazie alla passione della mia amica Franca, di fotografare la natura, vengo a conoscenza sempre di cose nuove ed interessanti come questa del caprifoglio, fiore peraltro bellissimo.

Sono giorni in cui, nella parte del bosco più esposta al sole, se si è fortunati, si può ammirare la fioritura di qualche raro caprifoglio. È una pianta dai fiori belli e profumati, con la caratteristica d'intrecciarsi e arrampicarsi ad alberi a lei vicini.
Conobbe la sua massima notorietà nel corso del Medioevo, quando l'intrecciarsi tra il caprifoglio e il nocciolo, venne citato in una delle storie più struggenti della letteratura romantica, quella di "Tristano e Isotta". Da allora, nel linguaggio dei fiori rappresenta l'amore indissolubile e la dolcezza d'animo.
Da "Tristano e Isotta, Lai del caprifoglio" di Marie de France
Avveniva di loro due
come del caprifoglio
che si avvinghia al nocciolo:
quando si è attaccato e stretto
e attorcigliato al fusto,
assieme possono durare a lungo,
ma se uno li separa,
allora il nocciolo subito muore
e il caprifoglio lo stesso.
"Mia bell'amica, così è di noi:
né voi senza di me, né io senza di voi"...

Avviso ai Cittadini - prevenzione




 

L'angolo della Poesia

 


Da qualche parte il sole brilla,

ma non qui, 

non oggi 

che il cuore sembra 

fermarsi di paura 

e poi riprendere il cammino 

di non so quale strada, 

in quale città di questo strano mondo,

che non è più lo stesso,

neppure al risveglio.

Ricamo l'aria coi respiri

nell'assurdo di esistere

nonostante tutto.


Francesca Stassi

SNOOPY


 

lunedì 26 aprile 2021

Alpini


foto da Gianna Lucca

01 - Mario Ortolan
02 - 
03 - Florido Slaviero
04 - Domenico Righele
05 - Battista Slaviero
06 - Mario Lucca
07 - Ettore Slaviero
08 - Luigi Stefani
09 -
10 - 
11 - Domenico Spagnolo
12 -
13 - Antonio Righele
14 - 
15 - 
16 - Luigi Cerato
17 - 
18 - Placido Fondasi
19 - Giovanni Fontana

La promessa fu: "appena terminati i lavori, sarà ricollocata"... campa cavallo... LA FONTANINA delle ex-scuole di Via Carlo Alberto, dove ora c'è la Posta

 



Girovagando

Gita fuori porta consigliata quando diventeremo gialli😊

In Val dei Molini ad Arcugnano

Fino a qualche decennio fa in questa valle, attorno a vecchi nuclei edilizi, erano ancora presenti sette mulini mossi dalla forza del torrentello Ferrara, uno dei rarissimi corsi d'acqua perenni dei Berici.

Già dal XV-XVI secolo l'economia della valle era strettamente legata alla presenza dell'acqua e da essa condizionata, infatti qui ebbe un ruolo notevole l'attività molitoria.
Il primo mulino sembra essere sorto nel 1723 e poi di seguito gli altri sei, tutti contraddistinti dsi soprannomi dati alle varie famiglie (Chinei-Bertola-Gambetta...)
Da allora la valle è chiamata Valle dei Molini, toponimo che ancora oggi conserva, anche se quegli edifici, così caratteristici, non esistono più. Al loro posto ci sono case nuove e solo alcune conservano ancora la ruota del mulino ormai ferma e cadente, come ricordo.
È scomparsa anche la figura del mugnaio, una fra le più antiche occupazioni dell'uomo.
Rimane comunque una bella valle, un luogo ideale per conoscere la natura perché qui l'ambiente ha permesso e permette di conservare pressoché intatti molti habitat : prati, siepi, boschi, acque e rive del torrente.
Tutto ciò rende la valle un grande e inesauribile laboratorio in cui osservare, in punta di piedi, la meravigliosa armonia e la straordinaria diversità della natura.
Segnalata da Franca Rocchetti















Senza parole

 


SNOOPY


 

sabato 24 aprile 2021

Maialatte

【Gianni Spagnolo © 21D3】

Se c’è un animale che rappresenta universalmente l’essenza dell’utilità, questo è certamene il maiale. 

Ci hanno sempre detto che del maiale non si buttava via niente, si utilizzava tutto, ma proprio tutto per le necessità umane. Dalla trippa alle zampe, dagli ossi alle orecchie, per dire solo delle parti meno nobili della bestia; niente sfuggiva! A differenza di altre specie domestiche delle quali c’era sempre qualcosa da eliminare. Tuttavia non è propriamente vero, c’è infatti qualcosa del maiale che non abbiamo mai consumato: il latte.

Beviamo il latte di mucca, di pecora, di capra, di asina, ma non quello del maiale. Perfino quello dell’asina, che ne fa veramente poco, dicono sia stato utilizzato a man bassa da Poppea a fini cosmetici. Dalle Ardenne giunge voce che addirittura del latte umano sia stato utilizzato a fini caseari. Ma del nostro utilissimo suino invece niente, non si usa! Perché?

Pare che non sia possibile trovare in commercio il latte di maiale perché la mungitura di questo animale è piuttosto problematica. Il maiale, infatti, a differenza di mucche, capre, pecore e asini che hanno mammelle grandi e con parecchio latte da spremere, ha numerosi piccoli capezzoli con poco latte. Inoltre i suini sono animali tutt'altro che mansueti e sarebbe pericoloso mungere una scrofa. Questa, in aggiunta, ha mammelle quasi rasoterra e non sarebbe affatto pratico; per tacere dei problemi igienici correlati.

Ma l'uomo, si sa, è pieno di risorse e non è detto che la tecnologia e un po' di intraprendenza non aiuti a superare questi inconvenienti con risultati magari strepitosi. Chissà se il nostro Gino Mastro Casaro, della premiata Casara Minai, non ci abbia magari già fatto un pensierino. ;-)

I dixe anca che xe pi fassile che on vecio devente mastcio pitosto che on mastcio devente vecio. Mah,.. de sicuro no se jén mastci bevendo la late. 


MIX - di tutto un po'...

 


Seneca - Ognuno, quando fa del bene a un altro, lo fa a se stesso

Lettere a Lucilio, I secolo d.C.

Dobbiamo fare di tutto per dimostrare la massima gratitudine. Questo è un bene nostro, allo stesso modo che la giustizia non riguarda gli altri, come comunemente si crede: gran parte ricade su se stessa. Ognuno, quando fa del bene a un altro, lo fa a se stesso. E non lo dico perché chi è stato aiutato vuole aiutare, chi è stato difeso vuole proteggere e perché il buon esempio ritorna sulla persona che lo ha dato, (così come i cattivi esempi ricadono sugli autori, e se uno con le sue azioni ha insegnato che si può offendere, non trova commiserazione quando viene a sua volta offeso); ma lo dico perché ogni virtù trova in se stessa la sua ricompensa. Non la si esercita in vista di un premio: il guadagno di un'azione virtuosa consiste nell'averla compiuta.

Dimostro gratitudine non perché un altro, spronato dal mio precedente esempio mi aiuti più volentieri, ma per compiere un'azione dolcissima e bellissima; sono grato non perché mi conviene, ma perché mi piace. Per renderti conto che le cose stanno così, sappi che se potrò dimostrare la mia gratitudine solo sembrando ingrato, se potrò ricambiare un favore solo sotto l'apparenza di un'offesa, con la massima tranquillità realizzerò questo giusto proposito anche a prezzo dell'onore. Nessuno, secondo me, tiene in maggior conto la virtù, nessuno le è più devoto di chi rovina la propria reputazione di uomo onesto per non tradire la propria coscienza.

Perciò come ho già detto, il dimostrare gratitudine è un bene maggiore per te che per il tuo prossimo; a lui càpita un fatto comune, di tutti i giorni, riavere quello che ha dato, a te un fatto importante, generato da uno stato d'animo di intensa felicità, aver dimostrato gratitudine. Se la malvagità rende infelici e la virtù felici, e l'essere riconoscenti è una virtù, hai dato una cosa comune e ne hai ottenuta una di valore inestimabile, la coscienza della gratitudine, che nasce solo in un animo straordinario e fortunato.

DL


 

Avviso ai Cittadini - 76° Eccidio di Pedescala, Forni e Setteca'


 

La foto curiosa - (dal dialetto, penso arrivi dall'Altopiano)


 

Girovagando - gita fuori porta


Un incredibile labirinto naturale sul Monte Corno

Siamo sul Monte CORNO, nell’altopiano dei 7 Comuni. Qui la natura ha scavato dei profondi solchi nei duri calcari delle roccia chiamata “Rosso ammonitico” appartenenti al periodo giurassico. Si sono formati così dei veri e propri corridoi e sembra di percorrere i camminamenti di una CITTÀ di ROCCIA, immobile ed eterna. Un luogo meraviglioso dove perdersi per grandi e piccini!
(da Veneto segreto)












Potenza del nome

[Gianni Spagnolo © 25A20] A ben pensarci, siamo circondati da molte cose che non conosciamo. Per meglio dire, le vediamo, magari anche frequ...