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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

TASI et IMU, ... l'héritage de Napoléon

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【Gianni Spagnolo © 21C25】 Fra il maggio e il settembre del 1812, quando i geometri Sovico e Albertoni, operarono dalle nostre parti, non furono probabilmente accolti in pompa magna. Erano incaricati nientepopodimenoche da Napoleone Bonaparte Imperatore di mappare il territorio del comune e farne il censimento catastale. Comune di Rotzo, Cantone e Distretto di Asiago, Dipartimento del Bacchiglione: erano queste le nostre nuove coordinate. L’intento era ovviamente quello di usarlo poi come base per le imposte, che la subentrante amministrazione foresta aveva evidentemente intenzione di gestire in modo differente da quanto fatto dalla Serenissima.  Il Veneto Dominio s’era infatti eclissato già una dozzina d’anni prima, dopo aver garantito per secoli privilegi ed esenzioni fiscali alla nostra gente. Le uniche cataste che conoscevano i Nostri erano perciò i mucchi delle bóre accatastate in montagna o lungo l'Astico, che peraltro da noi si chiamavano tassùni, che sì, avevano pur essi un...

Il capitello dei Cerati

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 (J. S.)

Non é più tra noi - nr. 5 - 03/21 - Giorgio Lucca

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Combattenti col pennino

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Archivio F. Lorenzi 【Gianni Spagnolo © 21C15】 Ecco qua che Tita, classe 1908, lo scolaro che ci mostra orgoglioso il suo diploma, raggiunge la maturità al quarto anno di istruzione elementare, ottemperando così all’obbligo di legge. L’anno del conseguimento, il 1919, è particolarmente evocativo. L’Italia è appena uscita vincitrice dalla Prima Guerra Mondiale, ma Tita le sue scuole le dovette fare da profugo fra Barbarano e Castegnero. Sfollato a sette anni con la famiglia, proiettato in un contesto del tutto nuovo, precario e foresto. Torna in paese a dieci anni e lo trova devastato e tutto da ricostruire. Il primo inverno lo passa nei ricoveri rappezzati alla bell’e meglio con i tavolati delle baracche austriache. Quello fu anche fra gli inverni più rigidi della nostra storia recente; in più imperversava l'epidemia di influenza Spagnola, che di morti, fra la popolazione civile prostrata, ne faceva più della guerra. Certamente nulla al confronto dei disagi che devono subire oggi gl...

La pagina della domenica

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  In quel tempo, quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: «Perché fate questo?», rispondete: «Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito»». Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: « Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore...

MIX - di tutto un po'...

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La folla solitaria.  Dopo la pandemia ci accorgeremo che la società è finita Carlo Bordoni nel suo “L’intimità pubblica” (La Nave di Teseo) fa i conti con la triste “de-socializzazione” in cui siamo piombati Spero di non aver frainteso le parole del sociologo Carlo Bordoni che usa questa espressione nel suo “L’intimità pubblica” uscito con la Nave di Teseo, però mi sembra che la triste “de-socializzazione” in cui siamo piombati con la pandemia prometta un futuro orribile, più misero, più arido, più desolante. La fine della società avvizzisce emozioni e conoscenze. La religione del distanziamento, destinata a depositarsi nel fondo dei nostri automatismi, rende sospetto il calore del contatto, della contiguità, della vicinanza. Gli uffici svuotati mortificano la creatività nel lavoro che si alimenta di tempi morti, di sguardi, di scambi, di intese, di ironia, di chiacchiere anche: lo smart-working razionalizza forse le catene produttive, ma mortifica idee, intuizioni, fraseggi tra i ...

L'angolo della Poesia

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  (J.S.) Ė difficile anche il risveglio  se il nuovo giorno è la replica di ieri, le mansioni fanno il girotondo  nel cerchio che non si ferma mai. Invidio i panni stesi al sole  cosi liberi di sventolare,  sentire addosso il vento  e i piccoli brividi di freddo. Invidio la nuvola nera  che può liberarsi dell'angoscia quando vuole  e tutto sembrerà normale mentre io fingerò di stare bene. Francesca Stassi

La figlia Anna Maria desidera informare la Comunitá di Lastebasse

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  Lastebasse/Segrate

SNOOPY

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Un sentito appello

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La foto  di nonno Giovanni e nonna Teresa con mio padre bambino è stata scattata nel 1942. Nella seconda mio nonno è l'uomo in centro, mentre nella terza sta leggendo il giornale durante una pausa dal lavoro. Nell'ultima mia zia Giovanna Toldo, la figlia nata dieci giorni dopo la sua morte. Buongiorno a tutti i lettori del blog. Innanzitutto ringrazio di cuore Carla e Gianni che mi danno la possibilità di fare il seguente appello.            In breve, sto cercando notizie su mio nonno paterno, Giovanni Toldo "Godi", e di  persone che potrebbero aver lavorato al suo fianco in Albania (a Tirana) o averne sentito parlare, anche indirettamente, a vario titolo. Mio nonno era nato il 4 settembre 1910 a San Pietro Valdastico, nella casa in via S. Barbara (di fronte al Capitello di San Marco), da Toldo Giuseppe e Toldo Augusta. Si sposò nel 1938 con Fontana Teresa "Traca" di Valpegara. L'anno successivo, nella stessa abitazione, nacque il primo figlio: mi...

Questa sì che si chiama passione... anche se non votano, hanno sempre il massimo delle sue attenzioni😊😊😊

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I video di Gino Sartori - l'anello del contrabbandiere

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  Note:  Percorso ad anello che si svolge nei comuni di Valdastico e Pedemonte e che offre alcuni impagabili scorci sulla Valle dell’Astico vista da punti diversi. Ringrazio Flores Munari per i clip video e Gianni Spagnolo per la parte scritta. Si consiglia di percorrere questo sentiero accompagnati da persone del luogo che li frequentano o da apposite Guide.

M'illumino di meno

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Dal boschetto di Alago... il codibugnolo

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Dispetti e Sospetti

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GdVI - 3/5/1991 - Archivio F. Lorenzi 【Gianni Spagnolo © 21III11】 Si sta avvicinando anche per noi moderni un appuntamento che faceva bacilare on pasto i nostri paesani d’antan: la note dele Palme. Eh si, ciò, ancamassa!  Perché la Notte delle Palme era la notte dei dispetti: il momento deputato a creare disagi ai paesani. Non si sa da dove arrivi questa tradizione, che in zona sembra specifica di San Pietro, ma pare documentata anche nel Trevigiano. Si trattava di scherzi abbastanza innocenti, fatti per prendere in giro o creare disagi alle persone che più se la tiravano in un modo o nell’altro. I dispetti si risolvevano alla fine con il ritorno delle cose al pristino stato, senza danni materiali, salvo all’autostima dei destinatari. O almeno così doveva essere. Coloro che possedevano qualcosa di particolare di cui si vantavano, gli antipatici cronici, chi doveva purgare qualche torto fatto ai giovanotti del paese, chi era nato per esser preso di berta, chi se la tirava troppo, i...

Chi si riconosce?

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  (foto da Graziella Toldo) 01 - 02 - 03 -  04 -  05 -  06 -  07 -  08 -  09 -  10 - Olimpia Slaviero (?) 11 -  12 -  13 -  14 -  15 -  16 - Graziella Toldo 17 -  18 - 

Dal boschetto di Alago... femmina di codirosso

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SNOOPY

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Simpatica iniziativa

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La pagina della domenica

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In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso  l'anima mia è turbata ; che cosa dirò? Padre,  salvami  da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho gl...