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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Riccardo Stefani invita stasera verso le 22 ad ammirare una luna particolare.

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Splendida lettera di un Insegnante trovata in rete e che condivido dalla prima all'ultima parola!

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  IO VI ACCUSO Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso. Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi. Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico. Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di sé stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della...

Io, incredula, per i sindaci che non hanno voluto firmare per difendere la nostra sanità violata

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  Riceviamo e pubblichiamo la lettera integrale ricevuta da Ada Agostini, che l’ha inviata a tutti i sindaci dell’Altovicentino per sfogare la sua delusione per quanto sta accadendo all’interno della conferenza dei sindaci, dove una buona fetta di primi cittadini viene accusa di ‘non esporsi’ dinanzi ai problemi evidenti della sanità dell’Altovicentino. Un contributo che la dice tutta su cosa ne pensa la gente che vota e che vorrebbe essere rappresentata da chi poi, una volta acquistato il ruolo e la poltrona, si lascia condizionare dalla politica. Altovicentinonline Ecco il testo Ho iniziato a scrivervi (a voi o ai vostri predecessori) ancora in tempi per la maggioranza delle persone “non sospetti” in contemporanea all’apertura dell’ospedale di Santorso. L’ho rifatto il 20 novembre 2016 (se cercate nei vostri archivi di certo trovate quanto scrivevo); ieri ho letto quanto scritto dal Sindaco di Santorso, presidente di quella che un tempo si chiamava “conferenza dei S...

La pagina della domenica

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In quel tempo Gesù disse alle folle: Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!». Oggi, ultimo giorno del tempo ordinario, Gesù ci avverte con molta chiarezza sul destino del nostro passaggio in questa vita. Se ci impegniamo, ostinatamente, a vivere assorti nell'immediatezza degli affanni della vita, arriverà l’ultimo giorno della nostra esistenza terrena così repentinamente, che la stessa cecità della nostra avidità ci impedirà di riconoscere lo stesso Dio, che verrà (perché noi qui siamo di passaggio, lo sapevi?) per portarci alla int...

I video di Gino Sartori: la via francigena - 4° tappa

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Io arrivo fin qua, oltre non mi riesce, però è uno spettacolo da favola, specie con le giornate che ci ha regalato novembre

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Burro sì o burro no?

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Chissà quale sarà la verità. A periodi demonizzato, in altri osannato...  Sposiamo il " di tutto un po' " , così non sbagliamo. 😊

Sembra irreale, ma...

 

MONTANELLO [6] Scalzeri - Luserna – Masetti – Brancafora

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【Gianni Spagnolo © 201116】 Montanello rimane in Val d’Astico proponendo un giro classico, almeno nella parte di salita. Si tratta infatti di percorrere il Sentiero dell’Origine che parte dagli Scàlzeri* (446 mslm) conducendo in Luserna (1333 mslm), mentre il ritorno scende sulla Val del Rio Torto passando per i Masetti. Ascendiamo quindi la maggior via di collegamento che in passato conduceva a Luserna dalla Valle dell’Astico, lungo il tragitto più comodo ed agevole. Luserna infatti dipese a lungo dalla pieve di Brancafora, dove in antico seppelliva i suoi morti, finché non ottenne di staccarsi in curazia autonoma nel 1711. Va da sé dunque che questo fosse un collegamento assai trafficato in tutte le epoche e relegato alla marginalità solo in tempi moderni. Non solo come via di transito, ma soprattutto per lo sfruttamento delle risorse della montagna per entrambe le comunità di valle e di monte, che vissero un rapporto simbiotico pur animato da periodici contrasti. Il tracciato sal...

Giorgio "Africa" desidera ricordare Ermanno così

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SNOOPY

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Altro che B&B

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San Pietro Valdastico - Albergo alla Vittoria - Anni '50  Foto gentilmente concessa da Gianna Lucca  Ai tempi in cui Berta filava certamente meno, il nostro paesello aveva una sua decorosa ricettività alberghiera e i l viandante di passaggio, il commesso viaggiatore o il sensaro di turno poteva alloggiare all'Albergo alla Vittoria, situato proprio in centro, comodo a tutti i servizi. Volendo apprezzare qualche genuino sapore nostrano, bastava voltar l'angolo e raggiungere la Bastiana, dove concedersi un sapido piatto di trippe per cui andava famoso il Tones. Ecco come appariva negli anni '50 l'Albergo sulla piazza, con la Dina a far gli onori di casa podà ala batùa dell'ingresso principale. Meno chiara è l'identità e l'attività del giovanotto che appare inquadrato furtivamente nella porta della cucina, che allora era ancora trafficata. In seguito al restauro del fabbricato e al cambio di gestione, quell'accesso venne dotato di scalini con massicce sp...

Non sono più tra noi - 22 - 11/20 Ermanno Lorenzi

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Case de na volta

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(Poesia di Liviana Cunego) Le case de na volta le xera tute un fià storte: na porta e do finestre, pontesèi rari e na pèrgola de ùa davanti, sora la porta e là in fondo ala corte un cesso in comunion. Case de poarìti, siore de puteléti. Do càmare e cusina cuando che la nava ben. La carta ciapamosche ligà ala trave de la cusina, la machina del flit sempre pronta sula vetrina, la sporta par el pan tacà de drìo ala porta. Freschi i seci de rame inpienà ala fontana tacà via sora al seciàro. Sù in càmara, l'acua santa messa vissìn al leto, la banbola ciapà ala sagra sentà in medo sul coprilèto e sconto dale covèrte o rento al buféto aspeta el bocaléto. Ti te rivavi ala finestra, profumo de menestròn, la lissia ben distesa. Na dona che intassèla le braghe de so marìo a na tola larga e longa, tante careghe intorno e un bel camin che fuma incontro a stelle e luna. Le case de na volta le gavéa un sasso sula porta se se podéa sentàre e gòderse a guarda...

I video di Gino Sartori - la via Francigena - 3° tappa

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Un racconto in foto, video e musica del nostro cammino.  La terza tappa da Gambassi Terme a San Gimignano 28 Settembre 2020

La prima motofalciatrice di Valdastico

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Da sx: Gelindo Pesavento (Fióssaro), Toni Rìghele, Mario Pesavento (che ci ha inviato la foto) e Franco Lorenzi (figlio di Secondo).   

Non sono più tra noi - n° 21 - 11/20 - Pretto Angela

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L'angolo della poesia

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Ci vorrebbe la neve sulle mura di confine e sugli alberi soli, smarrire la strada per farne una nuova, non sentire il dolore. Ci vorrebbe la neve sulle alture del cuore dove non entra nessuno, col fiato fare calore e spianare il sentiero. Ci vorrebbe la neve per un po' di poesia... Francesca Stassi   (chissà se per domani che è Santa Caterina... se no la ghe xè ala sera la ghe xè ala matina)...😕

La foto curiosa: e mi sunti in zona rossa o arancione?

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E lù picinìn... par no saère nè lègere, nè scrìvare...  el se gà messo in medo...

Potpourri

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Manzoni non l’aveva vista, la peste, ma aveva studiato documenti su documenti. E allora descrive la follia, la psicosi, le teorie assurde sulla sua origine, sui rimedi. Descrive la scena di uno straniero (un “turista”) a Milano che tocca un muro del duomo e viene linciato dalla folla perché accusato di spargere il morbo. Ma c’è una cosa che Manzoni descrive bene, soprattutto, e che riprende da Boccaccio: il momento di prova, di discrimine, tra umanità e inumanità. Boccaccio sì che l’aveva vista, la peste. Aveva visto amici, persone amate, parenti, anche suo padre morire. E Boccaccio ci spiega che l’effetto più terribile della peste era la distruzione del vivere civile. Perché il vicino iniziava a odiare il vicino, il fratello iniziava a odiare il fratello, e persino i figli abbandonavano i genitori. La peste metteva gli uomini l’uno contro l’altro. Lui rispondeva col Decameron, il più grande inno alla vita e alla buona civiltà. Manzoni rispondeva con la fede e la cultura, ...

La pagina della domenica

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In quel tempo Gesù disse alle folle: Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi». Allora i giusti gli risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo vis...

“Vieni a vivere a Luserna” diceva così il motto del nostro progetto che abbiamo chiamato: Coliving – collaborare condividere abitare.

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Vieni a vivere a Luserna, semplicemente, senza promesse, senza illusioni, vieni a vivere qui attorno ai 1400 metri, abbiamo quattro mura e un tetto da darti senza pagare l’affitto e null’altro, il resto lo devi trovare da te, fuori e dentro di te. (¹) Vieni a vivere a Luserna e poi abbiamo incrociato le dita, ci sono quattro alloggi, se arrivano cinque domande, ce l’abbiamo fatta. Le domande alla fine sono state trentotto, gli ammessi al progetto ventitré. E poi di corsa, da lasciare basiti quelli che pensano che l’ente pubblico ci metterà degli anni per arrivare al dunque, così di corsa che la prima famiglia è già qui davanti a me, sono in quattro e i loro anni, sommati, non arrivano a fare i miei, neppure sessant’anni in quattro. Denise e Nicola, lei lo chiama il mio compagno e mi scruta per capire se la mancanza di certificati possa in qualche modo creare ostacoli all’ultimo momento, la tranquillizzo per noi il nucleo familiare è quello che prenderà la residenza qui, non chiediamo ...