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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Marzo: è ora di togliere il "prete" dal letto

di Fiorenzo Barzanti    Quella sera, erano le 8, mia mamma andò a letto vestita. Dopo dieci minuti si alzò ed io che ero un bambino ‘’mi infilai’’ sotto le lenzuola calde lasciate da lei che intanto era tornata in cucina a fare i suoi lavori. E sì..., vi comunico la triste notizia, eravamo all’inizio di marzo e nelle nostre case contadine si smetteva di scaldare il letto con il ‘’prete e la suora’’. Fino ad allora e per tutto l’inverno era stata una ‘’goduria’’. Il ‘’prete’’ era un oggetto di legno fatto con due semiarchi che si aprivano a barchetta ed inserito sotto le lenzuola, le alzava e creava una cavità. All’interno aveva due lastre in metallo. In una, quella che poggiava sul materasso, veniva appoggiata ‘’la suora’’ che era uno scaldino pieno di carboni ardenti ricoperti di cenere per conservare a lungo il calore e per evitare incendi. Dopo 10 minuti il letto era caldissimo e quando fuori nevicava era bellissimo assaporare il caldo e sentire il rumore della neve...

Caro San Rocco...

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(da Biblioteca civica di Rotzo) Oggi la chiesetta di Castelletto, quella a Te dedicata, è rimasta aperta. Come succedeva prima che iniziasse questo periodo buio e surreale, come ai tempi in cui la nostra piccola comunità cristiana si raccoglieva attorno alla messa nel giorno dedicato al Signore. Allora ci parevano cose scontate, pensavamo fosse la normalità, ancora non sapevamo quale meraviglioso dono potesse essere ritrovarsi assieme e scambiarsi una stretta di mano. La parola stessa “normalità” ha assunto un significato nuovo, non indica più un ripetersi monotono e consolidato di fatti o accadimenti prevedibili e scontati, ora rappresenta un sogno, è diventata il nostro sogno più grande: tutti vorremmo al più presto ritornare alla normalità. Sembrano cose ripescate nel tempo, tanto lontane ci appaiono, invece risalgono appena a qualche settimana fa. Ci sembrava giusto tenere aperta la tua chiesa in momenti come questi, dove un morbo nuovo serpeggia fra le nostre co...

Interessante e vero!

Ascoltatelo fino in fondo - spiega molto bene

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E c'è anche chi, per solidarietà, in Florida ha appeso il gonfalone di Valdastico sull'uscio di casa. Un piccolo, grande gesto da parte di Linda Claire Sartori, nipote di Paolo Sartori fondatore della nostra Casa di riposo.

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Che bravetta sta Signora... ;-)

Sandrokkia che vigila attenta sulla via... Tutto OK, zero assembramenti, passo e chiudo

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Cataloghiamoci :-)))

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Toponomastica & Toponomistica

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AdSV/BdG - Mappa catastale del 1809 - San Pietro in Val d'Astico 【 Gianni Spagnolo © 200313 】 Recenti pubblicazioni sull'antica toponomastica locale hanno fatto riaffiorare molti nomi di luoghi dall’uso circoscritto,   dei quali s’era già perso il ricordo. Con un appassionato e certosino lavoro sulla memoria, ma soprattutto sugli archivi civili notarili, è stato possibile portare alla luce i toponimi, spesso di origine cimbra, che in antico caratterizzavano la montagna vicentina.  Ai nostri confini, Ivo Matteo Slaviero con Rotzo 1 , Alberto Baldessari con Pedemonte 2 e Renato Pretto e Angelo Saccardo con la Val Posina 3 , hanno racchiuso il nostro comune, per così dire, in un’enclave d’ignoranza. Valdastico, infatti, non risulta pervenuto!   In verità qualcosa è stato fatto ed ha portato almeno all’elencazione dei toponimi minuti locali 4 dei quali ancora si conservava memoria; si tratta però di denominazioni   per lo più risalenti a non oltr...

Strane emozioni... (1)

(video di Cinzia Giacomelli)

Strane emozioni... (2)

(video di Ornella Alessi)

Non sono più tra noi - (10° - 03/20) - Giorgio Pesavento

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Caro Giorgio...

...tempi tristi, tristissimi, quasi irreali... Situazioni disumane, inconcepibili, inaccettabili!!! Che tu ti debba congedare da noi in questa " assenza di tutto " (tu, come purtroppo anche altri) mi avvilisce in una maniera indicibile... e provo tanta rabbia..., ma siamo tutti impotenti e, volenti o dolenti, ci dobbiamo nostro malgrado adeguare... Ti sia di consolazione almeno il grande affetto che percepisco in tutti quelli che han avuto la fortuna di conoscerti ed apprezzarti e tutti concordano con la Persona buona, solare, simpatica, con una parola ed un sorriso per tutti! Ieri sera abbiamo aperto in tanti le finestre e ti abbiamo pensato con il sottofondo dell'AVE MARIA che echeggiava nella Valle dagli altoparlanti di Claudio Guglielmi che così ha voluto ricordare te e tutti quelli che non sono più tra noi. Veramente una lodevole iniziativa che ha "mitigato" un po'  "l'assenza di tutto". Eri anche uno "Zuzzurellone"......

A Giorgio

Un altro giorno è passato, portando con sè un fardello pesante… che si aggiunge alla paura per qualcosa che ci sta devastando dentro e fuori: c’è la tristezza, lo sgomento, l’incredulità per un amico che se n’è andato… Le lacrime scendono, i pensieri cercano fra le pieghe della vita, i ricordi… Come le foto di un album, passano davanti alla mente e si dissolvono fra le nuvole dei pensieri. Sono immagini di gioia, di risate, di chiacchierate, di confidenze, di preoccupazioni, speranze e sogni… Cose che erano la normalità,  erano appuntamenti settimanali ma ora sono ricordi preziosi,  racchiusi nel cuore trafitto dagli avvenimenti della vita che ti ha portato via troppo presto, strappandoti agli affetti più cari, alla famiglia, agli amici a chi ti conosceva da sempre. Ogni persona ha dei ricordi particolari, diversi, speciali… Questo ci resta e in questo momento dove, non abbiamo modo di esternare la n...

Una cosa molto utile: aprite il link in fondo e fate un clic sulla cartina geografica nell'area corrispondente alla vostra Regione per visualizzare tutte le informazioni riguardanti la situazione Covid19 che vi interessano - (il link mi è stato inviato da Flores)

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http://italiatuttobene.it/

Cambiamento

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(di Laura Messina-web) Mi sembra che molte certezze stiano crollando, che alcune convinzioni su cui si fondavano scelte, comportamenti, situazioni, siano diventate improvvisamente traballanti, come se ogni cosa fosse stata messa in discussione, come se fosse diventato obbligatorio oggi rivedere le priorità, ripercorrere mentalmente il passato per salvare i ricordi buoni, i giorni felici, le cose che fino a quando non ci sono venute a mancare, non avevamo capito ancora bene che significato avessero, le persone che fino a che non sono state lontane, non avevamo nemmeno riconosciuto che posto occupassero nel nostro cuore. Certo, si potrebbe dire che per alcune consapevolezze è tardi, che non si può tornare indietro a ringraziare se non lo si è fatto, che non si può tornare indietro a scusarsi o a ritrovarsi o ad evitare di perdersi, la vita non si riavvolge, semmai ti travolge, come sta succedendo adesso. Ma si può andare avanti o provarci almeno, cambiati profondamente...

Dedicata a tutti noi!

SNOOPY e angolino relax

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La pagina della domenica

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LA RIFLESSIONE  HO VISTO UN UOMO Ho visto un Uomo vestito di bianco e stanco sotto la pioggia battente e il vento freddo salire lento verso l'altare carico di dolore di sofferenza ma anche di speranza. Ho visto un Uomo anziano zoppicante fare le tante scale con sulle sue spalle tutto il dolore del mondo. Ho visto un Uomo concentrato nel suo silenzio fremente nella sua preghiera chiedere il perdono di tutti i peccati degli uomini e la loro Salvezza. Ho visto un Uomo, uomo fra gli uomini, innalzarsi su tutti e pregare per tutti. Ho visto un Uomo dire "nessuno si salva da solo" perché non siamo soli se crediamo in Dio e nella sua Salvezza. Ho visto un Uomo che, con tutti gli altri uomini del mondo, si salverà perché ha creduto e crederà per sempre. (Giulia Madonna-web) IL VANGELO DELLA DOMENICA  In quel tempo  un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria ...

Marzo e la primavera

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da "I racconti di nonna Giulia" di Dana Carmignani   Più che sentirla, io la primavera l’annusavo come gli animali. Me ne accorgevo molto prima che arrivasse, un po’ come succedeva con nonna. Quando andavo a rifare i letti e invece di lavorare, mi divertivo, oppure quando stavo zitta zitta, immersa nelle mie di faccende, lei, nonna, che non mi sentiva da sotto, che faceva, si toglieva le ciabatte in fondo di scala, poi si attaccava alla ringhiera, e ad uno scalino per volta (l’età e le sue gambe non le permettevano altro) saliva pian piano per chiapparmi sul fatto, magari mentre leggevo un giornalino o mi rimiravo nello specchio mezza nuda con qualche fronzolo addosso, invece di fare “il mio dovere”… io me ne accorgevo che arrivava, perché la ringhiera di ferro alla quale lei si aggrappava, ad un certo punto della salita, faceva un rumore strano, impercettibile ai più, ma che io avevo già catalogato come rumore della casa… un po’ come il rumore di una moll...

L'isolamento

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di Elena Bernabè web "Maestro, come posso affrontare l'isolamento?" "Pulisci la tua casa. A fondo. In tutti gli angoli. Anche quelli che non hai mai avuto la voglia, il coraggio e la pazienza di toccare. Rendi la tua casa splendente e curata. Togli la polvere, le ragnatele, le impurità. Anche quelle più nascoste. La tua casa rappresenta te stesso: se ti prendi cura di essa, ti prendi cura anche di te." "Maestro, ma il tempo è lungo. Dopo essermi preso cura di me attraverso la mia casa come posso vivere l'isolamento?" "Aggiusta quello che può essere aggiustato ed elimina ciò che non ti serve più. Dedicati al rammendo, ricama gli strappi dei tuoi pantaloni, cuci ben bene gli orli sfilacciati dei tuoi abiti, restaura un mobile, ripara tutto ciò che vale la pena riparare. Il resto, buttalo. Con gratitudine. E con consapevolezza che il suo ciclo è terminato. Aggiustare ed eliminare fuori di te permette di aggiustare o eliminare ...

Fake

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【 Gianni Spagnolo © 200326 】 Da quando il relativismo ha fatto diventare plurale la Verità, che fin dal principio fu singolare, molte certezze traballano. Stranamente se la sta passando maluccio anche la Scienza, che pur relativa lo è sempre stata. Essa non ha infatti dogmi assoluti, procedendo per sperimentazioni e verifiche progressive. Quel che è ritenuto vero oggi potrebbe non esserlo più domani alla luce di nuove e provate risultanze. Sembrerebbe l'idolo perfetto per la nostra società in progresso. In pratica vediamo che non è proprio così. L’uomo medio pare affidarsi alla scienza finché conferma le sue aspettative, altrimenti si lascia illuminare facilmente da altri fari. Come per la religione, del resto. Fuori uno, dentro l'altro! I più illuminati cultori del sapere scientifico puntano perentori il dito contro l'ignoranza scientifica del nostro popolo, ritenuto tradizionalmente privilegiare il sapere umanistico. Cosa in parte vera e in parte pregiudiziale; m...