domenica 31 marzo 2019

La pagina della domenica



LA RIFLESSIONE

Come l’acqua dentro il mare
(di F. Silvestre)

Meglio cominciare da quello che mi viene
più semplice da poterti raccontare
La vita ci consegna le chiavi di una porta
E prati verdi sopra i quali camminare
Puoi correre o fermarti
Puoi scegliere tra i frutti
Quali cogliere o lasciare maturare
Vietato abbandonare il sogno di volare
Ma per quello c’è bisogno dell’amore
Io posso solo dirti
Non temere di sbagliare
Perché aiuta le persone ad imparare
E sappi che tra il bene e il male
Alla fine vince il bene
Amore fai tesoro di ogni tuo respiro
E difendi la bellezza del perdono
Ricorda che un sorriso è il gesto più prezioso
Per piacere e per farsi ricordare
Ricorda che l’amore a volte può far male
Ma del mio, tu non ti devi preoccupare
Perché non può finire
Come l’acqua dentro il mare
Amore ascolta bene, non smetter di sognare
Perché i sogni son le ali per volare
Se vuoi porta qualcuno in viaggio
Ma a nessuno dai modo di potertele spezzare
Accetta le sconfitte, l’invidia e l’impotenza
Di chi osserva e perde il tempo a giudicare
E abbi sempre la coscienza, la pazienza, la prudenza
E ricordati che è sempre meglio dare
Ma non dimenticare, anche se l’ho già detto
Se avrai un dubbio, che tra il bene e il male
Vince sempre il bene
Te lo posso giurare
Amore fai tesoro di ogni tuo respiro
E difendi la bellezza del perdono
Ricorda che un sorriso è il gesto più prezioso
Per piacere e per farsi ricordare
Ricorda che l’amore a volte può far male
Ma del mio, tu non ti devi preoccupare
Perché non può finire
Come l’acqua dentro il mare.


LA POESIA


Vorrei essere il tuo passaggio obbligato,
l'unica strada percorribile nei tuoi dintorni,
la solitudine cercata per pensarmi.
Vorrei vederti da lontano
quando torni sorridendo
e quando te ne vai, di spalle,
allungando la distanza.
Eppure io ti sento!
Dimmi come fai
ad arrivare a me
ed essere presente. 


Francesca Stassi


LA FRASE

Una pianta può morire anche per la troppa acqua che le si dà.
Dare di più, anche se buono, non sempre è la cosa giusta.



IL PROVERBIO  

Quando che la miseria ven rento dala porta...
l'amore va fora dala finestra...




I viaggi della cicogna



A Pedescala è arrivato LEONE TOLDO per la gioia di mamma Chiara Giacomelli, papá Massimo e le sorelline Teresa e Vittoria.
Congratulazioni ed auguri a tutti!

A Melbourne invece è arrivato l'autunno... Festa di colori e sapori: fichi, noci, castagne, vino nuovo... Dedicato ad Antonella, agli Amici paesani e dell'ex albergo Vittoria! - Germano -




Contrasti: mandorlo in fiore a ponte Maso, ma de note... el giassa ancora...



Parcheggio a Casotto alto di fianco alla chiesa: tombe di famiglia in verticale... la quint'essenza dell'Arte...

Volevo dire agli abitanti di Forme Cerati 
che... "forse"... 
il mal comune mezzo gaudio... 
potrebbe calmare e consolare un po'...




venerdì 29 marzo 2019

Ricomincio da tre


E da noi come le pulivano?

La pulizia delle catene del camino.
Dopo l'inverno, le catene del camino era piene di fuliggine che rischiava di cadere nel paiolo; erano da staccare e da pulire.
Un metodo molto semplice e poco faticoso era farle trascinare dai bambini lungo le strade imbrecciate. Loro si divertivano e le catene ritornavano pulite.

la campagna appena ieri

giovedì 28 marzo 2019

Da star allegri...

I medici in pensione richiamati in corsia: 

"Non si trovano i giovani"

L'emergenza negli ospedali. "Il Veneto dà il via alle assunzioni, ma il sindacato replica: "Duro tornare a fare le notti a 65 anni"...

di Michele Bocci - la repubblica




Il colpo finale lo ha dato il bando per assumere medici per i pronto soccorso. Ottanta i posti disponibili, appena dieci i candidati. Dopo aver visto l'insuccesso di quella selezione il governatore veneto Luca Zaia ha deciso di scrivere una delibera a suo modo rivoluzionaria. Si tratta infatti del primo atto regionale nel quale si prevede la possibilità di assumere a tempo determinato camici bianchi in pensione. Le difficoltà a reperire dottori per i reparti pubblici sono ben note da tempo. Un po' in tutta Italia si fatica a mantenere organici sufficienti e così ci si è organizzati in vario modo. Ad esempio utilizzando medici in affitto con contratti da 5-10 giorni messi a disposizione da agenzie e cooperative, oppure professionisti a gettone che lavorano giusto per un turno di notte ogni tanto. Tra questi ci sono anche pensionati, ai quali pochi giorni fa ha pensato anche la Regione Molise che ha permesso alla Asl di sondare il terreno su chi è uscito dal servizio per raggiunti limiti di età. Pure i privati spesso non trovano da assumere e ci sono professionisti molto anziani, come l'anestesista Giampiero Giron di Villa Salus a Mestre, 85 anni, che vanno ancora in sala operatoria.
Un atto di cornice, come quello di Zaia, che può essere applicato da tutte le aziende sanitarie non lo aveva mai scritto nessuno. Si sta parlando di una grande regione, tra quelle dove la sanità funziona meglio e che spesso hanno anticipato le altre in fatto di servizi e prestazioni di cura. Così a rendere la strada intrapresa anche più preoccupante per i sindacati c'è l'idea che altri si potrebbero accodare anche sull'apertura ai pensionati.

Francia e Germania si prendono i migliori medici italiani

Ovunque le difficoltà a trovare i medici sono enormi, e i vertici dell'assessorato veneto pochi mesi fa sono stati a Lubiana, per parlare con la facoltà di Medicina di neolaureati o neospecializzati da reclutare nel sistema sanitario regionale. Lo stesso Zaia ha spiegato che di 246 posti messi a concorso da ottobre in diverse discipline, i candidati in graduatoria sono risultati soltanto 118. 
"Sia chiaro che prima di tutto diciamo largo ai giovani - dice il governatore - ma se, come in questo caso, non ce ne sono abbastanza, le cure vanno garantite lo stesso, con ogni mezzo, perché questa è una crisi epocale, causata da una programmazione nazionale sbagliata in più parti".

Quanto sta succedendo in Veneto, conferma gli allarmi che i sindacati lanciano da tempo: mancano i medici e il problema principale è il numero di posti nelle scuole di specializzazione troppo ridotto rispetto a quello di coloro che vanno in pensione in questi anni. 
La soluzione adottata da Zaia non piace comunque ai sindacati, come a quello degli anestesisti, Aroi. "Nell'ultima legge di bilancio è prevista la possibilità di far partecipare ai concorsi anche gli specializzandi in Medicina dell'ultimo anno: ricordo che sono 6.200 - dice il segretario del sindacato degli ospedalieri Anaao, Carlo Palermo - Tra l'altro non credo proprio che i pensionati saranno così disponibili. Noi osserviamo una fuga dal lavoro perché le condizioni sono gravose, fare le notti a 65 anni è davvero duro e pesante". Secondo Anaao, da qui al 2025 ci saranno circa 16mila medici in meno nelle corsie. Il calo sarebbe quindi molto più marcato di quello visto tra il 2009 e il 2017, quando i camici bianchi ospedalieri sono calati di circa 8mila unità.

Non servirebbe a risolvere il problema l'abolizione di un vecchio vincolo di spesa per il personale, che doveva essere pari a quella del 2004 meno l'1,4%, appena deciso dal Governo. Anche ammesso che le Regioni possano spendere un po' più soldi in assunzioni, se non si trovano professionisti da mettere sotto contratto la situazione non si sblocca. 



martedì 26 marzo 2019

lunedì 25 marzo 2019

Radici


Gianni Spagnolo © 190220
我們可以希望給孩子留下兩件持久的東西:根和翅膀
Gli intrecci di questi caratteri asiatici sembrano riprendere quelli delle radici dell'albero della foto. Infatti ci parlano sapienzialmente con un messaggio che possiamo tradurre così: 

Ci sono due cose durevoli che possiamo sperare 
di lasciare in eredità ai nostri figli:
 le radici e le ali.

Degli alberi noi vediamo il fusto e la chioma, talvolta i frutti, ma le radici mai, quelle non sono visibili. 
C'è voluto il ciclone nostrano "Vaia" perché i boschi mettessero spudoratamente a nudo quelle nascoste propaggini. 
L'abete, si sa, ha portamento maestoso, ma è caratterizzato dall'avere radici superficiali, che quindi faticano ad ancorarlo stabilmente alla sottile cotica che riveste le rocce calcaree delle nostra montagne. 
Consideriamo poi la piantumazione schematica e la medesima età e origine delle piante che le hanno fatte crescere soffocate, con lunghi tronchi spogli e ciuffi sommitali e si capisce perché non si possa attribuire solo all'eccezionalità del vento il disastro che s'è verificato. 
Il classico abete piramidale, naturalmente spaziato, con ramatura ben distribuita e quindi a baricentro più basso, mi pare abbia resistito al pari dello spoglio faggio e non abbia mostrato le radici.  
Le radici paiono essere un mondo abbastanza sconosciuto anche in botanica; solo recentemente infatti si sono scoperti gli scambi che avvengono con mediazione micotica che fanno sì che le piante reagiscono ai fattori destabilizzanti operando, per così dire, in rete. 
Si può pensare che anche l'uomo abbia le sue radici che lo sostengono e ne determinano il portamento e che, come per l'albero, non sono visibili. 
L'albero si riconosce inesorabilmente dai frutti e l'albero buono dà frutti buoni, secondo la massima evangelica. 
La tradizione proverbiale dice anche che il frutto non cade lontano dall'albero, a significare che i figli sono destinati a ripetere gli schemi genitoriali. Le radici e i frutti sono dunque assolutamente connessi. 
Le radici, uno inizialmente se le trova, nasce così! Poi però può utilizzarle al meglio traendone giovamento per il suo portamento e la sua fruttificazione, oppure lasciarle inaridire disancorate dalla terra che le alimenta. Anche se l'attività sotterranea comunque non si vede, il portamento e i frutti invece sì, e ne sono lo specchio. 
In famiglia si raccontava delle grandi piante che c'erano in montagna prima che la Grande Guerra ne facesse scempio, specie degli abeti bianchi che coabitavano con i faggi. 
Non so se c'erano anche allora quelle regolari schiere di abeti rossi dal tronco spoglio e svettanti fino alle striminzite fronde apicali. Vedendone a terra a migliaia, con quella proporzionalmente minuscola zolla radicale, credo di no: quella mi pare più opera dell'uomo.



Oramai la Primavera è esplosa ovunque!

(foto di Luca Scortegagna)

Il Pianeta è moribondo... però la premurosa Mafalda risolve tutto chiamando un'ambulanza... ;-)


domenica 24 marzo 2019

La pagina della domenica



LA RIFLESSIONE

 


LA POESIA 

Tu sei
il mio stupore quotidiano
atteso e mai tradito,
l'olio purissimo
messo nel pane,
il filo giusto giusto
per condire le giornate.
Mi piace
l'odore di bucato
steso nei tuoi occhi,
capi colorati
tra le sfumature,
pagliuzze di speranze
accesse nella notte.
Tu sei
la voce quando non ho voce
e il tempo non sa che cosa dire,
il filo d'acciaio che regge la mia fune,
il nido di braccia
che chiude il mondo fuori.

Francesca Stassi



LA FRASE

Non dare il tuo oro a chi ama l'argento...
Non dare il tuo mille a chi sa contare fino a cento.

IL PROVERBIO  







Una serena domenica a tutti!

Prima Comunione nel 1948

Pubblico la foto di questi riconoscibilissimi ragazzini del tempo... perchè mi stuzzica a metterci una "pezzuola": 
a noi ragazzine avrebbe permesso la Chiesa di entrare in minigonna? ;-)))
Che poi per dirla tutta... concordate pure voi che quella giacchettina e quel simpatico bottoncino... avrebbe chiamato il pantaloncino lungo...? Pena lo svilimento della mise? ;-)))

Alcune foto dell'Altopiano di Asiago tratte dal libretto "le stagioni di Vicenza nel novecento"




La Contra' Costa segnala che da 5 mesi (dalla bufera dell'ottobre scorso) il palone della luce divelto giace nella curva di Pisciavacca come da foto e i fili della corrente elettrica fanno da addobbo ai carpini.




Che sia da sperarci che sotto elezioni il rubinetto ritorni? GRAZIE


sabato 23 marzo 2019

Tradizioni scomparse... ma si potrebbero sempre ripristinare...

Silvio Eugenio ha rispolverato un po' la mia memoria... ed in effetti ora ricordo anch'io che...

Un tempo... per antica tradizione, "i Foresti" che sposavano una paesana dovevano pagare il riscatto.
Da noi si usava tirare la corda e costringere lo sposo a versare confetti e monete in un apposito cestino. 
Lo sposo aveva quasi sempre le scarséle cucite. 
La foto è relativa ad una delle ultime rappresentazioni (2005)

Gite giornaliere: la nuova proposta di Gino



Ossario del Monte Grappa coperto di neve

(foto di Stefano Maruzzo)

Per gli amanti del genere...

venerdì 22 marzo 2019

I viaggi della cicogna


In Contra' Cerati a San Pietro, il 12 marzo è arrivato PIETRO BONATO di Andrea e Valentina Sella




E a Pedescala il 20 marzo è arrivata MARIA PRETTO di Loris ed Elena Fabris. Ad attenderla anche i fratellini Erika e Simone.

CONGRATULAZIONI ed AUGURI a TUTTI!!!

Per gli appassionati di escursioni segnaliamo




Potenza del nome

[Gianni Spagnolo © 25A20] A ben pensarci, siamo circondati da molte cose che non conosciamo. Per meglio dire, le vediamo, magari anche frequ...