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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

Erano tempi in cui l'Altopiano di Asiago...

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L'angolo della Poesia

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Sono un ingenua... credo nell'amore. Quello che sa parlare senza dire niente, e si riconosce, in mezzo a tanta gente. Quello che guarda negli occhi e si commuove, e nell'abbraccio, si piange anche insieme. Quello che nella distanza avverti la presenza, e nella presenza ... il mondo in una stanza. Sono un ingenua.... credo nell'amore.   Francesca Stassi

Il Castello di Drena - Trentino

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Il ponte di Pedescala - da questa angolatura mai visto - by Antonia Pretto

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Spignatando - presentazione - el gato

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PRESENTAZIONE Una degna apertura di questa rubrica di ricette, penso non possa prescindere dal rendere omaggio ad una delle nostre più originali e rustiche tradizioni culinarie. Perme ttetemi allora di proporvi una vecchia storiella che vi darà l’occasione, fra le righe,  di riscoprire una preparazione sfiziosa, seppur ultimamente un po’ dimenticata. È una ricetta dall’esecuzione un pochino laboriosa, che tuttavia non ha mai mancato di allietare le mense in tempi meno provvidi degli attuali e non solo fra la nostra gente,  che pur ne porta l’indelebile stigma. Dato il mutar dei tempi e delle sensibilità, non vi consiglio di applicare pedissequamente tutte le indicazioni che potrete ricavare dal racconto. Il reperimento degli ingredienti freschi e le loro acconce modalità di trattamento e preparazione richiedono invero un po' di pratica. Non posso purtroppo esservi d’ulteriore aiuto e dovrete applicarvi personalmente in base alla...

Capindo la late

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(segnalato da Odette)

Nel centenario della Grande Guerra - 9

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I cani trainano le munizioni Il Comune di Cogollo del Cengio, in collaborazione con le Parrocchie, la Proloco, l'Unione Montana alto Astico Comitato Grande Guerra, Comitato centenario Grande Guerra, ha avuto la lodevole idea di proporre il calendario 2016 con 12 fotografie della Grande Guerra. Sono foto dell'archivio di Delmo Stenghele e Sergio Zorzi. Ho scannerizzato le più significative.

Don Antonio Fontana: il profugato e la nuova Chiesa

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Nel periodo che va dal 1880 al 1930, il Paese di San Pietro in Val d Astico subì una trasformazione epocale. Sindaci lungimiranti, con opere pubbliche stradali ed edilizie, cercavano di arrestare il male che a poco a poco avrebbe dissanguato il Paese: l'emigrazione.  Solo fra il 1878 ed il 1888 più di quaranta famiglie erano emigrate in Brasile! Participò a questa opera anche un modesto, ma intraprendente Sacerdote:  DON ANTONIO FONTANA! Abbiamo letto nel precedente racconto ( vedere Blog 27 ottobre 2014 ) come, un giorno del lontano novembre 1895, Carlo Righele, incredulo, vede arrivare dalla strada di Pedescala, una persona, alquanto robusta, con un fagotto sulle spalle e vestito da prete. Era il nuovo Parroco di San Pietro. Questa fu la ”solenne”'entrata” in paese di don Antonio Fontana, nato a Zugliano nel 1857, di gran lunga il miglior ed il più longevo Parroco che il Paese abbia mai avuto. Non solo ebbe cura della salute delle anime, ma cercò pure...

Quando la Natura lascia attoniti...

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Sempre bello ricordarli...

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La tradizione vuole che il 29-30-31 di Gennaio, gli ultimi tre giorni di questo primo mese dell'anno, vengano ricordati come i "giorni della Merla", ad indicare uno tra i periodi più freddi dell'inverno. Una leggenda narra che... Una merla dal bellissimo piumaggio bianco, era sempre strapazzata da gennaio, mese freddo e scuro, che non aspettava altro che lei uscisse dal nido in cerca di cibo, per scatenare freddo e gelo. Stufa delle continue persecuzioni, un anno la merla fece provviste che bastassero per un mese intero e poi si rinchiuse nel suo nido. Rimase lì, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che all’epoca durava ventotto giorni. Giunti all’ultimo giorno del mese, la merla, credendo di aver ingannato il perfido gennaio, sgusciò fuori dal nido e si mise a cantare per prenderlo in giro. Gennaio, furioso, se ne risentì e chiese tre giorni in prestito a febbraio. Avutoli in dono, scatenò bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla s...

SOLO per gli "Addetti ai lavori" ... ;-)))

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Napoli: nasce Galamella,  la Nutella senza olio di palma Nella città partenopea una ne pensano e cento ne fanno. E’ nata nella città partenopea “Galamella”una simil Nutella, ma senza olio di palma di cui la Nutella ne è ricca. La Galamella è un’idea dell’azienda napoletana Galameo di Dario Meo, giovane imprenditore campano che produce solo prodotti naturali e senza conservanti. Galamella, che prende il nome dell’azienda all’interno contiene nocciole di prima qualità e olio extravergine d’oliva. Da dove nasce la crema spalmabile Galamella? Dario Meo spiega: ”Due anni fa stavo facendo colazione con dei biscotti che mia moglie comprava spesso. Guardando la confezione mi accorsi di quanti conservanti contenessero. Pensai ai miei bambini e mi chiesi: perché non creare dei biscotti con la ricetta segreta di mia nonna, senza grassi idrogenati e additivi artificiali? Così è nata Galameo”.

Una pinta nella storia: la Birreria Summano

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Una pinta nella storia: La Birreria Summano „ Dal 1953 la birreria Summano è un punto di riferimento per gli amanti del luppolo vicentini, dopo oltre 150 anni di storia, smessa l'attività produttiva, il locale resta infatti uno dei più amati e frequentati della provincia. Una pinta nella storia: La Birreria Summano „ Le premesse per la nascita della Birreria Summano si creano nell'anno 1853, con "l'alienazione enfiteotica dei beni incolti del Comune di Piovene". L'attività vera e propria inizia però nel 1873, e già nel 1879 si costituisce la società in accomandita semplice "Francesco Zanella & C." per la fabbricazione della birra uso-Baviera. Nel 1881 il Re Umberto I concede la facoltà di innalzare lo stemma reale sull'insegna della fabbrica. A cavallo fra il XIX e il XX secolo l'industria passa da Francesco Zanella ai nipoti Zanon....

Scontro auto- camion che finisce nell’ Astico: grave 59enne

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Sì, salvato dalle acque del torrente Astico da solo l’autotrasportatore polacco coinvolto nell’incidente avvenuto tra Arsiero e Valdastico, in località Scalini in zona Fortino. A scontrarsi, un camion contro un’auto condotta da un arsierese. L’incidente è avvenuto in via De Longhi. Il mezzo pesante è finito nell’Astico con il conducente ancora a bordo. Un volo di oltre 10 metri. Sul posto, i vigili del fuoco e le ambulanze del Suem. Tutta da accertare la dinamica del grave incidente, da parte della Polizia Locale. I pompieri di Schio hanno estratto dall’abitacolo il 59 enne dell’utilitaria, che è stato preso in cura dal personale sanitario del 118 per essere elitrasportato in ospedale. Ferito anche l’autista del camion nonostante sia riuscito autonomamente a uscire dalla cabina, finita parzialmente sommersa dalle acque dell’Astico. E’ stato anche lui trasportato  in ospedale, ma ad avere la peggio è stato il...