FESTA ITINERANTE
DEI VICENTINI NEL
MONDO
A VALDASTICO
Per capire i numeri dell’emigrazione avvenuta in Valdastico nel secolo scorso, basta andare
a fare un giro per le contrà del Comune, durante l’estate. La maggior parte
delle case abbandonate durante il resto dell’anno, tornano a vivere quando
arrivano le persone che se ne sono andate: i figli, i nipoti, le famiglie che
riscoprono e rivivono le loro radici. Ritornano alla loro valle, rispolverano
ricordi, si riempiono il cuore di affetti; è come ritrovare un po’ di se stessi
che in altri luoghi non può farsi presente, non riesce a venir fuori. A San
Pietro Valdastico, il 15 agosto di ogni anno, presso la Cappellina
dell’Emigrante, tante persone lontane tornano per rivivere una giornata a loro
dedicata:
il Comitato degli emigranti,
con il presidente Luciano Toldo (Baga), si prodiga perché non venga mai
dimenticata questa ferita che il paese ha dovuto subire portando via
generazioni intere.
Per questo, l’Amministrazione Comunale, ha voluto che la
Festa itinerante dei Vicentini nel mondo, si svolgesse anche nel Comune di
Valdastico; lo aveva richiesto ancora nel 2005 e dopo quindici anni dal suo
inizio, questo avvenimento, che richiama tante persone, si è svolto a San Pietro
il 7 luglio 2013. Nella nostra zona il rappresentante dell’Ente è Giorgio
Slaviero mentre il presidente è Giuseppe Sbalchiero.
La festa è iniziata sabato 6 luglio a
Pedemonte, dove si è tenuto un ricordo pubblico di Danilo Longhi che è stato
tra i fondatori dei Vicentini nel mondo; momento che ha visto molta partecipazione.
La
domenica mattina il corteo, partito dalla Cappellina dell’Emigrante, è arrivato
alla chiesa preceduto dalla Banda Cittadina di Cogollo del Cengio, che ha
accompagnato l’arrivo di numerose bandiere, labari, autorità e tantissime
persone. La santa messa, è stata animata da un
coro particolare: persone di vari paesi che si sono messi insieme per rendere
più significativa la cerimonia.
Una
chiesa gremita che ha ascoltato attenta l’omelia; è stato ricordato che l’uomo
è sempre in cammino, è sempre un migrante perché ancor oggi, si emigra in
continuazione. Non era un giorno di festa quando i nostri paesani sono partiti,
- ha continuato il celebrante - hanno portato nel cuore il paese, si tengono
stretti i ricordi, alcuni hanno tenuto saldi i legami con chi è rimasto; tutti
hanno cercato lavoro con dignità. Sono stati ricordati i tempi duri
dell’emigrazione, le valige di cartone, i lunghi e interminabili viaggi, il
fatto che, in ventiquattro ore, quelle
persone sono diventate completamente analfabeti. Avevano la loro lingua, la
loro cultura, le loro radici che il paese che li ha ospitati ha cancellato: per
questo chi emigra vive sempre una
situazione particolare.
La S. Messa è terminata con la lettura, da parte
di persone emigrate, di alcune poesie molto toccanti. La festa è continuata nel
capannone allestito appositamente dove hanno trovato posto circa quattrocento
persone a cui è stato servito il pranzo con la collaborazione di molte
associazioni del territorio che hanno lavorato insieme perché tutto andasse
bene.
Prima del pranzo, ci sono stati vari interventi: dal presidente
Sbalchiero, a Berlato Sella, Ciambetti, Calgaro e alla fine il sindaco Toldo
che ha ricordato quanto sia ancora vivo il problema dell’emigrazione legato al
lavoro. Come un tempo si parte per paesi lontani in cerca di prospettive di
vita migliori; certo è un altro tipo di emigrazione, ma il problema torna e
porta lontano tanti giovani che qui da noi non possono avere spazio, né
possibilità. Tutto questo è veramente triste e fa pensare.
E’ stata poi
consegnata una targa ricordo alla moglie di Danilo Longhi, per l’operato che ha svolto e per quanto si è prodigato per
l’Ente dei Vicentini nel mondo. A seguito, l’architetto Luisa Fontana, ha
descritto il progetto per la risistemazione del parco vicino alla cappellina
dell’Emigrante; questo progetto vedrà il parco esistente, adibito a
parco-giochi, a una specie di ricordo per gli emigranti. Durante il pranzo,
l’intrattenimento di Claudio Cappozzo ”Cantastorie di medicina popolare” ha
portato una nota di ricordi e di allegria.
Come chiusura della manifestazione,
un collegamento via Skype con il sindaco, consiglio comunale e Gino Ferri,
cittadino onorario di Valdastico e promotore del gemellaggio con San Pedro
Encantado, nel Rio Grande do Sud, Brasile, ha portato il saluto dei presenti
dall’altra parte del mondo. Anche con
il sindaco di Florennes in Belgio, c’è stato un caloroso saluto visto che nel
paese, circa duecento persone provengono da
alcune contra' di San Pietro.
Una giornata piena, veramente traboccante
di sensazioni, emozioni, ricordi, gioia, allegria e amicizia: preparata con
cura con l’aiuto di tante persone disponibili, un grande grazie a tutti quelli
che si sono prodigati;
è stata una giornata importante che di certo sarà
ricordata.
Ricordare le tante persone partite con tanti sogni nella valigia,
partite lasciando al paese la famiglia per poter mandare un sostentamento,
partite verso paesi sconosciuti dove erano forestieri e quindi hanno faticato
ancor di più a essere accettati …
Ricordare con riconoscenza, ma con lo sguardo
verso il futuro:
lo spopolamento delle valli non si potrà più risanare, ma
tutto questo deve essere un incitamento perché questo fenomeno non le spopoli
dal tutto lasciandoci privi delle nostre radici.