lunedì 27 agosto 2012

Galleria immagini - albergo in Pisciavacca -

Ho scoperto che molti non sanno
dell'esistenza ai tempi della prima guerra mondiale
di un Albergo tedesco in Pisciavacca.
Credo che questa sia l'unica foto disponibile...

Lo avevano chiamato hotel Astico

Galleria immagini - famiglie Cerato ai Cerati -


Sopra la foto a sx
c'è un timbro con scritto:
"Saluti da San Pietro Val d'Astico


Sotto la foto c'è scritto:
Famiglia Cerati di S. Pietro












Sul retro invece c'è scritto:
da destra a sinistra: I° mio nipote con la mia bicicletta poi sua madre II° mio fratello Giuseppe e sua moglie III° zio Nane (.....?) e sua moglie IV° mio fratello Bortolo e i suoi tre figli V° Io con mia moglie e mie figlie VI° miozio Lorenzo sua moglie ed figlio (la moglie di mio fratello Bortolo con una piccolo .....?)
Dunque vedete che siamo in molti
la fottografia figura la casa mia e dei miei fratelli più la mia nuova officina fatta l'anno scorso.
Le finestre segnate (x) è la mia camera (cioè quella dei miei defunti genitori) ed io essendo il più giovane mi è toccata di (.....?)
S. Pietro 18 agosto 1912
Saluti nipote L. Cerato
(che sta per Luigi il papà della Luigia Cerato "Gigetta Maule")
In mezzo c'è un timbro con scritto: fotografia Lorenzi Giuseppe Pedescala Val d'Astico

Galleria immagini - italiani in Brasile -


Questa fotografia è stata donata a Jenio 
da un Collezionista di foto antiche 
e rappresenta una festa fra Emigranti Italiani nel Rio do Sul in Brasile. 
Siamo all'incirca all'inizio del '900.
Da notare i carretti con le ruote di legno e...i "trattori a 4 zampe"



domenica 26 agosto 2012

Marcà ai Forni


“Tre femene e na sésta, 
fa un marcà!”






    Questo è un vecchio proverbio che rende chiaro un concetto: “Marcà” è sinonimo di persone che si ritrovano, chiacchiere e movimento di gente, bancarelle di ogni tipo, rumore assordante da dove derivano altri detti del nostro dialetto che intendono dire  “confusione”. ( A sì drio fare un marcà!) Il mercato è comunque un motivo di condivisione e un pretesto per fare un giro, vedere gente, fare acquisti.
L’esperimento fatto a Forni di Valdastico , che ha portato un piccolo mercato una domenica di luglio e una di agosto, è stato senza dubbio ben riuscito.
La gente della valle si è ritrovata ed  è stata contenta di questa iniziativa: chi a piedi, chi in bicicletta, dai paesi vicini andare al mercato è stato un modo per stare in compagnia e  far quattro chiacchiere. Se aggiungiamo che vicino al luogo del mercato c’è un parco giochi ben attrezzato e più in basso scorre il torrente Astico, si può capire che tutto questo insieme, specialmente nei mesi estivi  può creare veramente qualcosa di particolare. Se aggiungiamo che gli ambulanti si conoscono, fanno “bàgolo”, sono simpatici e di compagnia, il risultato si può facilmente intuire. Infatti, domenica 14 agosto, le bancarelle sono rimaste per tutto il giorno nei posti assegnati; gli ambulanti hanno portato con loro le famiglie e c’è stata veramente un’atmosfera di festa che ha coinvolto anche altre persone. 
Tra un goccio “de quel bon” in allegria , un boccone e una chiacchiera, la domenica è trascorsa serenamente dando così la voglia di ripetere l’esperimento. 
Grazie alla concessione del Comune di Valdastico,  quest'estate si svolgeranno ancora  mattinate movimentate dove colori, rumori, sapori e voci riempiranno il piazzale portando una ventata di novità anche nella nostra valle , dando modo a tante persone di vedersi, salutarsi e di fare qualche acquisto.
“ Dai cà se vedemo al marcà ai Furni! Vegnì gente!”

                                                                     Lucia Marangoni

sabato 25 agosto 2012

Sagre paesane


 Sagre e feste paesane:   
un modo per molti di stare in compagnia


    Con l’arrivo dell’estate, più di ogni altro periodo dell’anno, anche nella nostra valle le sagre e le feste paesane si susseguono paese dopo paese. 
Da sempre, il motivo religioso, è stato l’elemento principale di queste feste divenute tradizione per il culto dei Santi delle chiese a loro dedicate. 
Fede, tradizione, culto:  un insieme di cose che hanno come finalità la festa, lo stare insieme, il divertirsi, il ritrovarsi, il condividere momenti di gioia per tutta la comunità. Un tempo la giornata di sagra in onore di qualche Santo, aveva più che altro un’importanza di fede: si pregava, si faceva la processione e si andava in piazza a comperare la “sagra” con i pochi soldi che si possedevano. 
La “sagra”, non era altro che dei biscotti secchi, fatti in casa,  (molto duri) che erano disposti in delle ceste su dei banchetti o erano portati in giro per il paese, per guadagnare qualche lira. Poi è arrivato il mandorlato, poi le giostre; a Pedescala si ricorda dai più anziani  una giostra di cavalli che era stata posizionata dove  fino a poco tempo fa c'era la cabina telefonica e che, essendo la prima, destò la curiosità  di tutto il paese. Più avanti con gli anni, nella piazza principale arrivò il “calcinculo” e, molti anni dopo, gli autoscontri. La giornata di sagra era arricchita dalla “cuccagna” che richiamava gente da tutti i paesi vicini, dai vari giochi campestri, ideati per il divertimento di grandi e piccini. Il tutto ha avuto la sua completezza con l’inizio delle attività delle Pro Loco, dei Comitati, di tutti quei Gruppi che sono nati e cresciuti per poter dare risposte concrete alle esigenze della gente che non era più, solo del paese, ma che giungeva da ogni dove. Ai nostri tempi, sagre, feste, fiere si mescolano con la fede, con la cultura popolare, con idee innovative che però ci portano spesso a ricercare qualcosa del nostro passato.  Da giugno ad agosto, paesi e contrà del comune di Valdastico, si alternano organizzando le sagre, che da tanti anni sono un appuntamento atteso da molta gente.  S. Antonio, S.Pietro, S. Maria Maddalena, Festa della Birra, dell’Emigrante, feste in Contrà, ecc...  La buona cucina , i pomeriggi di gioco, le serate di musica e ballo per tutti i gusti, sono gli ingredienti per passare qualche ora in relax e allegria, magari in compagnia di persone che si rivedono e si salutano solo in queste occasioni, ma non solo in valle: in tutti i Comuni vicini, questo periodo è ricco di appuntamenti, di iniziative, di eventi che possono soddisfare ogni singola persona.  Ma cosa c’è dietro a tutto questo?  Dietro all’organizzazione di una qualsiasi festa, c’è l’impegno di molte persone, individui che mettono il loro tempo, i loro servizi, le loro attitudini, a beneficio del proprio paese. Volontari, persone che lavorano nell’ombra, che si prodigano per organizzare, per aiutare, per far sì che queste tradizioni continuino nel tempo. Non è un’impresa facile, gli ostacoli, i problemi, le critiche, le difficoltà sono sempre presenti, ma con l’impegno e la buona volontà, ogni cosa può essere risolta lavorando insieme. Che si tratti di una sagra, una festa, una fiera, una mostra, ogni  proposta che viene fatta merita di essere elogiata, di essere sostenuta e incoraggiata con una larga partecipazione: è la sola risposta che spera di avere chi si dà da fare per portare un po' di “vita” nei nostri piccoli paesi. A tutti quelli che hanno lavorato, che lavorano con questo obiettivo e che credono  fermamente alle loro idee, un ringraziamento particolare: solo con l’aiuto di molti si riesce a fare qualcosa di positivo, di bello, di importante, per continuare un cammino che altri hanno iniziato e che, anche con le difficoltà che esso comporta, può essere un’esperienza che arricchisce le persone che hanno il coraggio e la volontà di mettersi al servizio del proprio paese.

                                                                                        Lucia Marangoni.

giovedì 23 agosto 2012

Desiderata




      Procedi con calma tra il frastuono e la fretta e ricordati quanta pace possa esservi nel silenzio. 
Per quanto puoi, senza cedimenti, mantieniti in buoni rapporti con tutti.
Esponi la tua opinione con tranquilla chiarezza e ascolta gli altri: pur se noiosi e incolti, hanno anch’essi la loro storia.
Evita le persone volgari e prepotenti: costituiscono un tormento per lo spirito. 
Se insisti nel confrontarti con gli altri, rischi di diventare borioso e amaro, perché sempre esisteranno individui migliori o peggiori di te.
Godi dei tuoi successi e anche dei tuoi progetti. 
Mantieni sempre interesse per la tua professione. Per quanto umile, essa costituisce un vero patrimonio nella mutevole fortuna del tempo.
Usa prudenza negli affari perché il mondo è pieno d’inganno, ma questo non ti renda cieco a quanto vi è di virtù; molti sono coloro che perseguono alti ideali e dovunque la vita è colma di eroismo.
Sii te stesso. 
Soprattutto non fingere negli affetti. 
Non ostentare cinismo verso l’Amore, perché, pur di fronte a qualsiasi delusione e aridità, esso resta perenne come il sempreverde.
Accetta docile la saggezza dell’età, lasciando con serenità le cose della giovinezza. 
Coltiva la forza d’animo, per difenderti  dalle calamità improvvise, ma non tormentarti con delle fantasie: molte paure nascono da stanchezza e solitudine.
Al di là di una sana disciplina, sii tollerante con te stesso. 
Tu sei figlio dell’universo non meno degli alberi e delle stelle ed hai pieno diritto di esistere e, convinto o non convinto che tu ne sia, non v’è dubbio che l’universo si stia evolvendo a dovere. 
Perciò sta in pace con Dio, qualunque sia il concetto che hai di lui.
E quali che siano i tuoi affanni e  aspirazioni, nella chiassosa confusione dell’esistenza, mantieniti in pace con lo spirito.
Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso. 
Sii prudente. 
Sforzati di essere sereno.
                                                                                                           Manoscritto del 1692 trovato in una chiesa di Baltimora

Marco del Pan



   
Marco del Pan
(Bonifaci Marco dei Marchi)


        A San Piéro, da on fià de tenpo, sta girando strane ciàcole. Xe póco pì che borbóti ..parole dite a méxa bóca, solo tra jénte fidà, ..ma xe ‘n mestiéro che‘l stà scaldàndo i ànimi. Ma tuti se varda ben dal confermare…cofà cuìli dal Casóto che i ghéa visto l’orso e i gà fato sìto parvìa che no i ghe dàe da ébete.
     …Pararìa che sù par i Costa i ghesse visto le Anguàne!
Xe stà cuìli dai Furlàni a inacórderse par primi dei vaevièn de dó donéte vanti e indrìo dal Canaléto, sul far déla matìna, col scuro e co ogni tenpo. Le petotàva svelte, ciacolàndo fisso infrà de éle, ma stando massa ténte a no éssar mai viste ne brincà. Dai ancó e dai domàn, el sospéto ga tacà a butàre, màssima fra i vecióti bonorìvi che i se sovegnéva ancor ben le storie vécie. Ma i ghéa tuti ‘n spago bója parvìa dei strolicamìnti e i se tegnéa ben scunti, tendéndole da distante e de trafùgo.
        Ma come fai a dire che le xe Anguàne?
Xe patóco! I rebàte. Le jira col scuro e de scondón, le jén dó dal Canaléto, àcoa, le se ferma in Pissavàca, àcoa, le passa rente la fontana dei Furlàni, àcoa, le passa la val del’Orco, àcoa e po’ le sparìsse. Ma i xe sicuri che le volta rento dala Melània e le vae fóra par in sima la Fontana, ancora àcoa, par voltàr la Jóa e tornàr in Scafa. Le xe in dó e le séjta a ciacolàre, ciacolàre che no le ghe móla mai. Calchedùn jura che i le sente anca cantare e xigàre, le camìna paràndo i brassi che le par che le bàle. Élo mia bastànsa?
          I conta parò,  ..che l’unico che gà bìo coràjo de narghe vissìn sìpia stà Marco del pan, posta che élo passa dar fóra el pan in paese la matìna presto. Furbo cuel trìbia! Defàti el se ricordava che par no farse maliàre dale Anguàne bastava farghe na gentilessa (chissà chi che ghe lo gavarà contà, pò!) e cussì el gà ben catà el modo de ingrassiàrsele:

El pan co la uéta!

       Péna che le se sénta sula banchéta de legno, tra el cipéto e le refudàje, sóto cuél cipresso spenà che ‘l par pì un denévre …  zàcchete, riva élo col sachetélo del pan.
Ogni matìna la stessa storia. Ma nól parla mìa mai co nissùni, cuél can! El se tién tuto par élo.
       Solo na volta el se ga confidà con na só morósa vécia.…Lóra se xe vegnù a saére che ste dó Anguàne le xe béle sprint e siòlte, ma no le xe pì massa dóvane gnanca éle e le xe anca ‘n fià sacagnà. Una la gà el core che và ‘n fià a éstro, l’altra el colesterolo galeóto.
Paràltro star sarà sù rénto in scafa tuto ‘l jorno, nó gà mìa da éssar proprio san.. màssima co stó frédo. E po’…cuéla manìa che le gà de sejtàre a lavare, star rente l’àcoa e de nàre in volta a lolón de matìna bonóra, no xe par gnénte pulìto a na serta età! … Gnanca  par dó Anguàne sprint…che parò, ...sa no ricordo male…le dovarìa éssar etérne.

Lóra pareciémosse a védarle in volta ancora par ‘n bel tóco.

               Sta de fato che a San Piero xe tornà le Anguàne!

E che ale Anguàne ghe piase el pan co la uéta…Ancamassa!


Gianni Spagnolo



(n.d.r.)

Stamani sul balcone della Redazione, si è posato un pettirosso birichino proveniente dalla Scaffa, che recava nel becco un rotolino di pergamena legato con un lacciolo di corteccia di salice.  Dentro c’era un messaggio, che riportiamo tal quale:





Galleria immagini - Miccia

Un saluto a tutti da Miccia

lunedì 20 agosto 2012

Galleria immagini - coscritti del 1922 -

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Seduti: Alessi Celso - Lorenzi Giovanni - Toldo Francesco - ToldoClaudio - Fontana ? - Fontana ? -
In piedi: Stefani Onelia - Spagnolo Clelia - Fontana ? - Lorenzi Fulvia - Fontana Nella - Bonifaci caterina - Sartori Antonio - Stefani Luigia - Mario Lucca - Sartori Ferruccio -
In alto: Gianesini Mario - Lucca Elio - Pertile Battista - Spagnolo Florida - Cerato Luigia - Giacomelli Amelio - Righele Rita - Toldo Amelio - Pesavento Assunta - Slaviero Lino - Amelio Gianesini -


Galleria immagini - coscritti del 1926 -

C L A S S E 1 9 2 6


da sx: Ines Sartori (tota) - Nico Giacomelli (manfròn) - Maria Lorenzi (boranéla) - Egidio Stefani (merlo) - Franca Spagnolo - Guido Pertile - Orfeo Lucca -

da sx dietro: Aniceto Slaviero (ceo) - Rino Bonifaci (cassogno) - Flavia Bonifaci - Giuseppina Lorenzi (satèla) - Anacleto Pettinà - Giuseppe Nicolussi (coronetta)

Galleria immagini - coscritti del 1925 -

   Seduti: Giuseppe Spagnolo - Armando Spagnolo - Pietro Lorenzi - 
Urbano Sella - Pietro Dal Pozzo
In piedi: 
(per nulla cavalieri questi uomini...)
Stella Slaviero - Caterina Bonifaci - Angelina Slaviero - 
Rosina Serafini - Carmela Pierotto - Sofia Toldo - Pia Stefani - 
Mercedes Alessi - Perla Lorenzi - Ardemia Toldo

Galleria immagini - coscritti del 1932 -


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Seduti: Mario Stefani - Lucia Toldo - Il fisarmonicista da Cogollo - Diana Basso - Umberto Giacomelli

In piedi: Giuseppe Lucca - Antonio Bonifaci - Adelio Lorenzi - 
Pietro Lucca - Nerino Alessi - Tarcisio Spagnolo - 
Antonio Spagnolo - Giuseppe Stefani - Valente Carraro
 - Antonio Spagnolo - Gianni Slaviero - un forestiero - 

In mezzo: Nita Stefani - Giovanni Fontana - Rina Pierotto - 
Rosetta Toldo - Gina Pretto -           


Galleria immagini - coscrizione del 1933 -


Seduti: Bonifaci Dino - Lucca Armida - Pesavento Giovanni - Lucca Adele - Pierotto Fernando - Sartori Edda - Lucca Luigi - In piedi: Toldo Luigi - Serafini Lucina - Sella Francesco - Stefani Luigia - Carraro Tiberio -  - Bonifaci Giorgio - Slaviero ? - Toldo Fioretta - Giacomelli Mirco


Galleria immagini - coscritti del 1909 -


Riconosciamo solamente:
Antonio Toldo (nicola) - Giuseppe Toldo (baga) - Vittorio Pesavento (bocia)
Antonio Fontana (séngia) - Antonio Toldo (pif) - Gino Righele - Antonio Carraro - Bonifaci Stefano -

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Potenza del nome

[Gianni Spagnolo © 25A20] A ben pensarci, siamo circondati da molte cose che non conosciamo. Per meglio dire, le vediamo, magari anche frequ...