Torneranno le rondini?
Da anni, a San Piero, non si vedono volare le rondini. Quand’ero ragazzo, sotto il cornicione di ogni tetto c’era un nido (o più) che, all’inizio della primavera, si ripopolava; le rondini garrivano disegnando traiettorie di festa nel cielo e si davano un gran daffare per rendere accogliente la culla dei piccoli che all’inizio dell’estate cinguettavano in attesa dell’imboccata. Una festa che terminava con il fresco dell’autunno, quando le famiglie salutavano il paese con un “arrivederci all’anno prossimo”.
Scherzando con vecchi amici del paese, ho suggerito: “se el paese se svoda de persone, naturale che el se svoda anche dei animai”! Qualcuno ha obiettato: “mia vero! A ghemo i caprioi che pascola nei prè, la volpe la gà magnà le galine e i lupi le piegore e altro. I animai sta riocupando el nostro territorio, ormai abandonà e inselvadeghìo”.
Giusto, ma le rondini? Mio nonno, quand’ero un bambino, mi assicurava che le rondini, da sempre e sempre, sarebbero tornate al proprio nido, lo stesso identico dell’anno prima, e quello precedente, e quello ancora prima. E così era stato fino a…, ma oggi non più!
Nel mezzo di tutte le nostre considerazioni, l’amico I, serissimo dice: “le rondini no le vien più parchè no ghe xè più mosche!”. Lo guardiamo interdetti, e lui prosegue: “’na volta, in ogni casa ghe gera ‘na stala, nela stala ghe gera ‘na vaca e intorno ala vaca ‘na mota de mosche, ma tante! Ve ricordeu la carta moschicida tacà ala lampada in meso ala cusìna? La gera nera de mosche! E quele che ‘ndasea fora dala stala, dala cusina, insoma da casa, le gera el pasto par le rondini e i rondinini. Quindi, gnente mosche gnente rondini!”
Il discorso è accolto, quasi unanimemente, come giustificazione plausibile e la congrega si rassegna al fatto che potrà vedere le rondini volare solo intorno alle casare su nelle malghe.
Ma l’amico I. rassicura: “gnente paura, le rondini le tornarà a San Piero!” Ancora più interdetti, gli amici lo guardano incuriositi e I. prosegue: “in fondo ale Vegre i sta costruendo un stalon, tipo Camprosà, per l’alevamento, i dise, de almeno sento vache; no se sa se da carne o da late, ma xe probabile che sia da late, visto che poco distante ghe xe el capanon per la stagionatura del formaio. Magari, dopo el stalon i farà anche la casara, cusì gavaremo la filiera completa del formaio DOP Sanpiero!”
“No me par che gabia senso impiantare ‘na malga de sento vache nei prè de l’Astego; setu che profumi quando l’aria la gira, e po', dove sverseli i liquami de sento bestie?” afferma il solito criticone, ma è pronta la replica dell’amico I: “Prima de tuto sarà na stala ultramoderna: no se sentirà nessun odore parchè ghe sarà filtri speciali che li elimina; per i liquami – i dise – i farà un vascon soteraneo tipo “pozzo nero” come per le nostre case.
Il solito criticone replica scherzoso: “come no, invesse che un sano profumo de merda, par la vale girarà profumo de gelsomin e violete, a seconda de come che tira l’aria, in primavera, de rose in magio e de no so che casso altro in autuno! Per i liquami, a gò paura che el vascon – presto o tardi – el narà a contato con la falda e alora gavaremo i marsoni de l’Astego con la testa ancora pì grosa: el fosforo svilupa el servelo!”
In ogni caso, le mosche faranno tornare le rondini a San Piero!
F.L.
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Le mosche c'entrano ben poco, è la qualità dell'aria che è cambiata. Non ci sono più nemmeno le cornacchie.
RispondiEliminaVi siete svenduti quello che era il vostro punto di forza: aria ed acqua.
Il fatto che tu sostenga che valle non ci siano più le "cornacchie" la dice lunga riguardo la tua conoscenza sulla nostra realtà.
EliminaMi fa piacere che hai guardato il dito.....
RispondiEliminaNon mi stupisce che tu non abbia capito la metafora.
EliminaQuanto mi piace quando si parla senza sapere.....forse da latte,forse da carne,i farà El caselo, il liquame andrà in falda,tutti esperti di tutto
RispondiEliminaTu, che invece sai, illuminaci!
RispondiEliminaSignificativo che la metafora (chi era costei?) abbia prodotto ben 5 commenti! Delle due: o non è stata compresa o chissenefrega.
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