giovedì 31 ottobre 2024

Ex Canonica di Forni




"417.500 euro per un progetto senza fondamenta: chi paga? Noi!"

Ah, povera Italia! Terra di sole, mare e... lavori in ritardo.

Questa volta, il palcoscenico è la nostra "Ex Canonica di Forni", teatro di una nuova commedia all'italiana.

I lavori per trasformarla in una colonia per ragazzi sono iniziati con tutte le buone intenzioni. Eppure, dopo aver iniziato i lavori e tolto il tetto, ci si è resi conto che... sorpresa! Non ci sono le fondamenta!

Sì, avete letto bene: la canonica, costruita agli inizi dell'800, è rimasta lì per oltre due secoli senza uno straccio di fondamenta.
Ora, capisco che l'edificio sia antico e che all’epoca fosse normale costruire senza fondamenta profonde, soprattutto nelle case rurali. All'inizio dell'800, infatti, molte strutture rurali venivano semplicemente appoggiate sul terreno, senza fondamenta vere e proprie. Certo, oggi ci si aspetta che ingegneri e architetti conoscano queste differenze storiche, specialmente in un restauro. Perciò, qualcuno mi spieghi come mai, con tutte le loro misurazioni e i calcoli precisi, non si siano accorti prima che la struttura poggiava... sull'aria?
La burocrazia, ovviamente, ci mette il suo tocco magico: i lavori si fermano, i permessi si accumulano e il tempo passa.
Il tutto doveva essere consegnato il 22 agosto 2023. È passato oltre un anno e qualche mese, eppure eccoci qui, ancora in attesa.
E sapete quanto costa tutta questa meraviglia?

Ben 417.500,24 euro!

(sì, avete letto bene, non ho messo la virgola sbagliata). So che qualcuno avrà difficoltà a crederci, ma se avete qualche minuto libero e vi piace l'arte della contemplazione, fatevi un giro a Forni e date un'occhiata alla tabella dei lavori: è lì, come un monolite, a ricordarci che i sogni (e i cantieri) non hanno prezzo... o meglio, ce l’hanno eccome!

E intanto la "nostra" Ex Canonica aspetta pazientemente, magari sospirando e chiedendosi se, un giorno, potrà mai avere il suo nuovo abito di ostello.
Nel frattempo, aspettiamo anche noi, seduti comodi (perché, si sa, in Italia la pazienza è la prima virtù) e pronti a vedere come andrà a finire questa ennesima odissea. Che dite, per la prossima sorpresa, cosa troveranno? Forse una mummia sotto il pavimento? Un passaggio segreto verso qualche antico tesoro? O magari – ma non vorrei essere troppo ottimista – una soluzione veloce e senza ulteriori intoppi!
P.S.: Manderò all’amministrazione comunale una mail per chiedere a quando è fissata la fine dei lavori… a meno che non si parli di tempi biblici!

Riflessione finale: Chissà se i nostri amministratori riflettono mai sul fatto che i soldi che spendono per questi lavori sono i soldi di tutti noi cittadini. Forse varrebbe la pena chiedersi se, con le stesse modalità, userebbero anche i loro risparmi personali. Una piccola riflessione per ricordare l'importanza di una gestione attenta e responsabile, in modo che questi investimenti portino davvero valore alla comunità.
Gino Sartori

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