Un centinaio di metri fuori dall’abitato di Pedescala lungo la strada che porta a Rotzo-Asiago (S.P.78) detta del “Piovan”, sulla muraglia di calcestruzzo a destra, vi è una nicchia con dentro una lastra di marmo decorata di m. 0,70x0,60, dove è scolpita la seguente iscrizione:
P.G.R. / 26-12-1931 / F. SELLA
In una nicchietta al centro vi è una statuetta di San Antonio di Padova. Questo piccolo altarino fu eretto da certo Francesco Sella nel 1931, dopo essere scampato ad un pauroso incidente stradale. La cronaca dell’epoca ci ricorda così il fatto: “La sera quasi al crepuscolo del 26-12-1931 da Rotzo scendeva a Pedescala un autocarro del tipo “Carnera” (o meglio autocarro FIAT 634N), carico di patate di proprietà della famiglia Sella, detta “Giorgi” da Settecà. Nella cabina di guida avevano preso posto due persone, giunto il camion quasi a Pedescala per uno sbandamento si rovesciò giù per la scarpata fermandosi nella strada sottostante, dove ora c’è la lapide”. Uno dei due subito rivolse il pensiero al Santo patavino: rimasero illesi; i preziosi tuberi invece furono dispersi giù per le “vanèze” fino ai “prè de l’Astego”.
Come già detto nei post precedenti la devozione e fede per Sant’Antonio in tutto l’Alto Vicentino è molto radicata; a testimoniare quest’ipotesi sono le numerose medagliette votive perdute dai fedeli del traumaturgo più amato al mondo e da me trovate nel tempo con l’ausilio di metal detector che per modelli e tipologie spaziano dal 17° al 20° secolo.
Delmo Stenghele
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