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Non si guarisce mai dalla propria infanzia
Di
Carla
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Nel bene e nel male non si guarisce mai dalla propria infanzia. Mi sembra lo abbia detto Zerocalcare. Per fortuna non guarirò mai dal bisogno di accarezzare un cane, dal respirare aria frizzante dietro la sciarpa stretta sul viso, dal desiderio di camminare nel bosco nei primi giorni di febbraio ascoltando foglie ed erba ghiacciate scricchiolare sotto i piedi e aspettando di vedere bianchi bucaneve che spuntano. Non guarirò mai dalla piacevolezza di leggere un libro accarezzata dal sole d'inverno dietro una finestra, dal piacere nell'osservare e ascoltare un fuoco di legna scoppiettante, dalla piacevolezza di camminare e di andare in bicicletta. Non guarirò mai dalla letizia di vedere una tavola preparata per tanti commensali e dal trambusto di essere tante Persone in una stanza. Non guarirò dal bisogno di studiare e imparare per comprendere il mondo e le relazioni, per trovare una scusa o un motivo ai comportamenti. Non guarirò dal desiderio di chiacchierare, ascoltare una ...
Parole onte
Di
Gianni Spagnolo
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[Gianni Spagnolo © 25A15] Capita che anche il significato delle parole cambi col tempo, così come cambiamo noi, invecchiando e mutando sembianze. Parole che perdono l’accezione iniziale acquisendone altre, oppure abbandonate perché non più adatte a rendere il concetto. Talvolta perché troppo ancorate a mondi che si vogliono dimenticare, o che hanno sensi che urtano la sensibilità moderna. Prendiamo p.e. la parola: cesso , che rende un concetto semplice e d’immediata comprensione, ma che è stata rimossa dalla parlata corrente perché ritenuta troppo volgare. In verità, cesso avrebbe un’etimologia antica e nobile. Viene dal latino recedere/recessum , che significa allontanarsi, appartarsi, ritirarsi in un luogo discosto; al pari del corrispondente tedesco Abort. Appunto come accadeva nella perduta civiltà rurale, dove il cesso era piazzato discosto dalle abitazioni, relegato in prossim...
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