domenica 27 giugno 2021

Tradizioni di San Giovanni


L'acqua de melissia, la rugiada de san Giovanni, l'erba de San Giovanni, el giglio de San Giovanni e la notte de San Giovanni.

Le notti che precedono e seguono la data di san Giovanni Battista, il 24 giugno, erano ritenute magiche e avevano poteri occulti efficacissimi. Ecco perché, nella notte di San Giovanni, in pianura si raccoglieva la camomilla selvatica (detta erba di San Giovanni) e in montagna l'iperico (anch'esso erba di San Giovanni). Era una notte questa, in cui si poteva fare “l'acqua de milissia”. Le erbe, fresche di primavera, da unire nella magica “pozione” erano molte e variavano anche a seconda dei luoghi di raccolta: melissa, genziana, camomilla, alloro, menta rotundifolia, salvia, rosmarino, timo, valeriana e qualche fiore di giallo iperico, pochi fiori, perché con la loro linfa, rosso porpora, avrebbero potuto rendere oscura “l'acqua de melissia”.
Ma, in ogni paese, c'era la “fèmena dell'acqua de melissia”.
In molti paesi delle nostre montagne, veniva vista come fosse una fattucchiera, una “maga”. Anche nel mio paese, Maria, mescolava in un pentolone molte erbe, poi le lasciava macerare in acqua per alcuni giorni e al termine portava quell'acqua a bollitura. Il coperchio del pentolone aveva un buco centrale e da lì usciva tutto il vapore che, raccolto in un imbuto rovesciato, collegato ad un tubo a serpentina, raccoglieva la magica pozione, la condensava e la depositava, goccia dopo goccia in un ultimo recipiente. Un procedimento analogo, insomma, a quello per distillare la grappa. Quest'acqua aveva poteri curativi verso quasi tutti i mali, ma particolarmente, verso i disturbi del ventre, la cattiva digestione, il gonfiore. Io avevo paura di Maria e quando passavo in bici davanti alla sua casa, pedalavo forte per non incontrarla. Nessun chierichetto voleva entrare con il prete in casa sua per la benedizione delle case: quella “maga” intimoriva, era, per noi, da evitare (ed era invece una brava persona come tutte le altre in paese. Fu proprio durante la benedizione delle case che mi raccontò come raccoglieva le erbe e preparava l'acqua). Una curiosità sulle date: ma San Giovanni nacque proprio il 24 giugno? Sentite la storia: l'angelo Gabriele portò l'annuncio a Maria e le disse che sarebbe diventata madre di Gesù. In quello stesso momento le annunciò che la sua cugina Elisabetta, ormai vecchia, aspettava un bambino (Giovanni appunto) e “... questo è il sesto mese per lei che tutti dicevano sterile. Nulla è impossibile a Dio!” disse l'angelo! Allora se per tradizione, Gesù nasce nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, l'annunciazione ricorre necessariamente, 9 mesi prima, quindi il 25 marzo. Il 25 marzo era dunque, secondo le parole dell'angelo Gabriele, il sesto mese per Elisabetta quindi... Giovanni non poteva che nascere tre mesi dopo, proprio il 24 giugno! Tradizioni, poesie, ricordi belli. Cose che oggi non si usano più, ma io, la mattina del 24 giugno, quando vado in orto, accarezzo la “magica” rugiada della notte di San Giovanni e ricordo, con tenerezza, ogni “prodigiosa pozione” che in quella notte veniva preparata.
Lucio Spagnolo

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