che l’essere umano civilizzato
non crede a ciò che vede
ma vede ciò che crede
ho lasciato andare
la volontà di convincere
la pretesa di ragione.
Se non si è praticato
il dubbio creativo
la ribellione amorosa
e l’ascolto dello spazio tra i pensieri
non è possibile smontare una radicata credenza
nemmeno con la chiara evidenza.
Allora non mi ritiro nel guscio
ma lascio che il mondo raggiunga
l’agonia che desidera
il limite della propria sopportazione.
Non mi scandalizzo più
di ciò che già da tempo oscurava
delle menzogne torbide dei media
la mercificazione dei corpi
la robotizzazione degradante dell’umano
se quella è la morte
che vuole la gente.
Aspetto solo l’attimo prima
della prossima catastrofe
quel momento estatico
in cui si vedrà
che l’attaccamento interessato
a ciò che crediamo
era il nostro veleno.
Non siamo noi a dover svegliare qualcuno
è la Vita che come amorevole Madre
prende a sberle e colpisce e toglie
per spostarci dal falso.
Ciò che ci compete
è la manifestazione incarnata
della Presenza autentica
ma prima occorre sentirla
come gattino impaurito
raccoglierla dal cassonetto
curarla
darle Spazio.
Questo è l'unico
investimento redditizio.
(Giordano Ruini - da "Non voglio tornare alla normalità, voglio ritornare alla Vita"
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