È deprimente vedere l’euforia della partitocrazia e dei media per la
decisione del Cio di assegnare a Milano-Cortina le Olimpiadi Invernali
2026.
La candidatura e l’esultanza per la scelta di Milano-Cortina è
“apoteosi” e “metafora” allo stesso tempo della nostra “superficialità”,
del nostro “surfare social-mediatico” sopra le notizie, mentre si
stanno decretando nuovi colpi mortali all’equilibrio ambientale dei nostri territori, del nostro paesaggio geografico e umano.
In questa
vicenda la “neve” che si scioglie nell’Antartide o che non viene, o
tarda a venire sulle nostre montagne, elemento “base” dei giochi
olimpici invernali, diventa, specie la sua “incerta presenza” nel
periodo desiderato, “simbolo” della nostra “superficialità”, della
nostra “ingiustificata ignoranza” su quello che sta accadendo in Italia e
nel Pianeta.
Ma nell’epoca dell’Antropocene l’uomo continua a pensare
che può fare di tutto senza conseguenze.
La tempesta Vaia? E chi se la
ricorda. Le frane nella Val del Boite? Nessun problema, Zaia proclamerà
l’ennesimo stato di calamità (in)naturale e Roma ladrona pagherà i
danni causati dal malgoverno del territorio veneto e autonomo. L’uomo
continua a pensare che singoli atti non intacchino irrimediabilmente,
assieme a tanti altri atti singoli, le condizioni per la “sopravvivenza”
della specie umana.
16 dei 17 anni più caldi della Terra si sono
registrati dal 2001 ad oggi.
La neve che scarseggia nelle nostre
montagne dovrebbe costringere una “politica dignitosa” e dei “media
indipendenti” a trattare dei “cambiamenti climatici” ogni giorno in
parlamento e nei giornali. Invece no. Si vogliono organizzare e
finanziare le Olimpiadi con tutto l’indotto infrastrutturale e antropico
su un’area patrimonio dell’Umanità e trasformare una metropoli e il
suo stadio in un set scenografico di attività sportive invernali
di montagna.
Il Cio (Fonte Sole24h) metterà 900 milioni dei 1,3
miliardi necessari e 400 milioni li dovranno mettere Regioni e Comuni e
altri 340 milioni saranno spesi per nuove strade, nuove rotonde, nuove
pedemontane venetolombarde, nuovi Terraglio Est. Certo, ci saranno
introiti dalla vendita di biglietti e un ritorno economico per la
ricettività e dopo? Torino 2006 non ha insegnato niente? Avremo un
territorio più fragile, più esposto agli “effetti” dei “cambiamenti
climatici”, ricoperto di infrastrutture viarie percorse da auto e camion
inquinanti. E il paesaggio? Sarà così attrattivo, una volta spente le
luci sfarzose dell’evento?
Canada, Svizzera e Austria hanno detto no,
in nome della tutela dell’ambiente, all’ipotesi di ospitare le Olimpiadi
Invernali e non credo abbiano un ambiente così inquinato e
cementificato come il Veneto e la Lombardia. Quando sarà chiaro a tutti
che eventi del genere l’Italia non può più permetterseli perché
densamente popolato e perché dagli anni 60 in poi l’ambiente e il suolo
sono stati saccheggiati, devastati, consumati?
Ora, a questa
situazione già “critica”, si stanno sommando gli effetti dei
“cambiamenti climatici” e l’unica cosa seria e “moralmente” accettabile è
fermarsi in questa convulsa corsa all’affarismo, al distribuire “panem
et circenses”, al coniugare “consumo di suolo” e “devastazioni della
natura” al benessere presente e futuro, ignorando “colpevolmente” gli
effetti dei “cambiamenti climatici” e non stanziando le risorse per
questo impellente impegno epocale di contrasto ai cambiamenti
climatici. I 400 milioni a carico di Regioni e Comuni, i 340 milioni per
nuove infrastrutture e i costi (di acqua ed energivori) molto probabili
(fra 7 anni) per produrre migliaia di tonnellate di “neve
artificiale” per ricoprire tutti gli impianti sono risorse distolte
all’impegno urgente per la riduzione delle emissioni in atmosfera.
Ma
chi se ne importa:
lo show dell’indifferenza “must go on”.
Tutti ad
applaudire il podio olimpico: si festeggiano i vincitori con il
Prosecco Doc e la benedizione Unesco.
Schiavon Dante, un angelo del suolo
difesa salute territorio
A Dante Schiavon…..un grazie.
RispondiElimina“Caro Dante Schiavon, mi auguro che vorrà accogliere un profondo grazie per il pensiero offertoci tramite “Bronsescoverte” circa le Olimpiadi che si terranno in Italia. Dico questo perché Lei ha preceduto di poco un mio intervento mediante la stessa citata Emittente. Quello che Lei scrive è peraltro innegabile ed è sotto gli occhi di tutti. Il caldo sulla Terra è ogni anno in progressivo aumento, tanto che la neve indugia sempre di più a comparire sui nostri monti e il fenomeno è preoccupante. Saranno le protuberanze solari o comunque fenomeni molto al disopra di noi, fatto sta che stiamo attraversando un’era decisamente negativa per l’uomo. Leggo che il ritiro di molti dalla disputa sembra dovuto, inoltre, anche al fatto dello stesso scarso interesse fra le forti spese dell’indotto e il reddito in termini reali da esso ritraibile, per cui il ricavato dal lato economico si ridurrebbe a ben poca cosa. Credo che Lei abbia centrato perfettamente anche il pensiero di quanti osservano attentamente il lento e progressivo andamento climatico, quantomeno sulle nostre regioni, e si attestano ben informati sul perché del ritiro da parte di altri”.