LA RIFLESSIONE
C'era una volta un bambino
cattivo che faceva tante cose cattive. Questo bambino faceva
arrabbiare tutti. A ognuno arrecava grandi dolori con offese,
misfatti e insulti. Un giorno però il bambino cominciò a capire il
male che stava facendo e ne provò vergogna e dolore. Così decise di
diventare un bambino buono.
Andò dal nonno per chiedere il suo aiuto:
Andò dal nonno per chiedere il suo aiuto:
Nonno come posso fare per
diventare più buono?
Il nonno che era una persona saggia pensò di aiutarlo con una lezione che non avrebbe di certo dimenticato.
Il nonno che era una persona saggia pensò di aiutarlo con una lezione che non avrebbe di certo dimenticato.
Vedi quella staccionata laggiù? Ogni volta che farai un'azione cattiva andrai presso quella staccionata e con un martello vi pianterai un chiodo.
Il bambino all'inizio fu un po' sorpreso da questo consiglio, poi però decise di seguire il consiglio del nonno a cui voleva tanto bene.
Con il passare dei giorni, nonostante le buone intenzioni del bambino, i chiodi piantati nella staccionata furono molti. Tuttavia la frequenza con cui il bambino inchiodava pian piano diminuiva. Arrivò il giorno in cui il bambino non piantò nessun chiodo. Allora il bambino andò dal nonno e disse:
Nonno, finalmente non faccio più cattive azioni. Oggi non ho piantato nessun chiodo. Però, nonno, ancora non mi sento buono!
Il nonno, che sapeva che quel giorno sarebbe arrivato, rispose:
Bene, domani vai alla staccionata e con questo cacciavite comincia a togliere tutti i chiodi che hai messo.
Il bambino fece come disse il nonno. Il giorno seguente con fatica e con molta pazienza tolse tutti i chiodi che aveva piantato nella staccionata.
Il bambino tornò dal nonno per confermare che aveva terminato il suo compito. Il nonno gli disse:
Cosa noti ora nella staccionata?
Il bambino rispose:
Beh, ora al posto dei chiodi ci sono tanti buchi!
Il nonno allora si avvicinò di più al bambino e gli disse:
Ecco, i buchi sono il male che hai causato. A volte non basta evitare le cattive azioni per sentirci buoni. Dovremmo cominciare a togliere i chiodi dalla nostra staccionata per vedere quanto profondi sono i buchi che abbiamo lasciato. A volte capita che il tempo otturi quei buchi. Altre volte invece abbiamo lasciato buchi talmente profondi che nemmeno il tempo riesce a chiuderli. Altre volte ancora lasciamo lì quei chiodi senza volerli rimuovere.
La nostra coscienza è come la staccionata. A volte non vogliamo vederla, ma è lì che aspetta che vengano tolti quei chiodi e che si ripari il buco. Anche se è molto più facile piantare un chiodo con un martello che toglierlo...
LA POESIA
Da quale viaggio torni tristezza?
cosa ti porta a questi luoghi,
a queste pietre scure,
a questa gente.
Ti ho visto ridere
di malinconia,
gioire comunque
non so per cosa,
tirare su col naso
e andare avanti
per la tua strada.
E adesso
ti aggiri per la mia casa
quasi volessi i miei pensieri,
turbare la quiete delicata
di un'anima sempre
in cerca di se stessa.
Da quale viaggio torni tristezza?
non ho giorni da darti,
né' finti sorrisi,
lasciami i miei occhi allagati,
le mani tremanti
e prosegui per altri lidi.
Francesca Stassi
LA FRASE
Io le chiamo le Persone “DELICATE”.
Sono quelle Persone che si avvicinano agli altri senza invadere il loro spazio.
Che hanno voglia di ascoltare ma non impongono alcuna domanda. Che non proiettano ogni discorso su se stesse, ma mettono tutte se stesse in ogni discorso.
Le Persone delicate chiedono sempre il permesso per entrare, perché prima di spalancare una porta si preoccupano che chi c'è dietro sia al riparo dalla corrente.
Le Persone delicate SANNO QUANTO POSSONO FERIRE LE PAROLE perciò non le utilizzano mai a caso. E non giudicano, perché tengono molto più a comprendere le motivazioni dei gesti altrui, piuttosto che a condannarli.
Ma non è la compassione che le smuove, non la pietà, perché loro non si sentono privilegiate o superiori: si sentono semplicemente 'simili'.
Le Persone delicate sono molto sensibili, e possono apparire fragili.
Invece SONO FORTISSIME,
PERCHE' CONTINUARE AD ESSERE DELICATE IN UN MONDO CHE AGGREDISCE E' UNA DELLE SCELTE PIU' CORAGGIOSE che si possano fare.
Ma la caratteristica più bella delle persone delicate è che lo sono con tutti, anche con chi non conoscono, anzi soprattutto con chi non conoscono.
Ecco perché le riconosci subito: le Persone delicate, lo sono anche con te.
Cerca di fare attenzione quando ne incontri una: perché le persone delicate sono quelle che, più di tutte le altre, MERITANO DI ESSERE TRATTATE CON DELICATEZZA.
(Cit. Ossimorσ Tσssicσ)
IL PROVERBIO
La prima fachìna... la seconda regina!
(riferito alla prima e seconda moglie)