Lo afferma la senatrice del Pd Laura Puppato, che, commentando la
nota della Corte dei Conti inviata a Regione, SiS, ministeri e
amministrazioni comunali coinvolte, parla di “game over” per il
progetto.
“Se Zaia credeva di poter dormire sereno fino ad ottobre blaterando
di autonomia, aggiunge, ora dovrà fare i conti con questo, perché
entro 30 giorni avremo tutte le risposte che chiediamo da anni e questa
volta non potrà sfuggire dicendo che i documenti sono secretati”.
“La Corte dei Conti – continua – ha messo in fila tutti i problemi
che abbiamo più volte sollevato, a partire dal partenariato
pubblico-privato che non solo non ha prodotto alcun risparmio, ma anzi
ha fatto esplodere i costi e messo in forte dubbio la conclusione dei
lavori, le previsioni di traffico completamente sballate (e che oggi
vorrebbero farci credere come conseguenza della crisi), quando tutte le
altre autostrade venete hanno invece aumentato il traffico rispetto al
periodo precedente al 2008; l’assenza, folle, di una clausola nel
contratto che prevedesse che il privato perdesse il contratto in caso di
inadempienza finanziaria, l’esplosione del contributo pubblico da 173 a
914 milioni di euro, i ritardi con cui vengono indennizzati gli
espropriati, la mancanza delle opere accessorie nel calcolo totale della
spesa”.
“Insomma – conclude – un disastro sotto ogni punto di vista, in cui
Zaia e la Lega Nord ci hanno trascinato, nonostante da anni avessimo più
volte previsto l’attuale situazione. Finiremo per pagare quest’opera
con 12 miliardi di soldi pubblici, senza alcuna garanzia di rientrare
delle spese tramite il pedaggio”.
altovicentinonline
§§§***§§§***§§§
La Corte dei conti spara 13 accuse sulla Pedemontana
Di sicuro la prossima sarà la settimana decisiva
per la Pedemontana veneta. La Regione si era data infatti metà maggio
come termine massimo per la stipula del nuovo patto coi costruttori di
Sis, e la consigliera regionale Cristina Guarda ha già segnalato che da
giovedì 18, senza il saldo, saranno di fatto fuorilegge gli espropri di
una tratta bassanese del cantiere: la svolta dev’esserci a giorni. In
più ieri è arrivata una nuova bordata pesantissima del giudice Antonio
Mezzera della Sezione centrale di controllo della Corte dei conti,
inviata a tutto il Governo e ad Anas, Venezia, Soprintendenze, le
Province vicentina e trevigiana, Sis, Cdp, Bei, a 38 Comuni, al comitato
Covepa e all’associazione Parco delle rogge. Un documento che fa
scrivere ai senatori Enrico Cappelletti (M5s) e Laura Puppato (Pd)
rispettivamente che è «speriamo la stroncatura definitiva di una opera
pubblica nata male da Galan e gestita peggio da Zaia» e che siamo al
«game over: sarà danno erariale, manca l’ufficialità, ma l’intenzione di
aprire la procedura è evidente». Stessi concetti da Andrea Zanoni (Pd).
TREDICI ACCUSE. Quella di Mezzera è formalmente una
proroga dei termini che aveva dato a tutti i protagonisti per rispondere
ai rilievi della Corte dei conti in novembre. Ma in realtà il
magistrato riformula e appesantisce l’accusa indicando 13 punti a cui
vuole risposta precisa. Primo: è «manifesto» il passaggio del rischio di
mercato dell’opera alla Regione e non al privato, «in contraddizione
con la ratio del ricorso alla finanza di progetto». Secondo, l’allora
commissario Silvano Vernizzi aveva sostenuto che il traffico dopo il
2013 era in ripresa e sosteneva le previsioni di flussi di veicoli:
Mezzera chiede come si concilia questo con i flussi di traffico nuovi, e
ridotti, previsti ora dalla stessa Regione. Terzo: dopo sei anni il
costruttore Sis non ha ancora trovato chi gli finanzia per oltre un
miliardo l’opera e «il principio della buona fede contrattuale richiede
l’acquisizione in tempi ragionevoli del finanziamento privato», inoltre
non si sa quali siano le “somme a disposizione” e Mezzera vuole sapere
«il valore totale delle garanzie a tutela della Regione in caso di
inadempimento contrattuale». Quarto, con 300 milioni in più a Sis e il
canone di disponibilità che verrà garantito ogni anno al privato, mentre
i pedaggi li incassa la Regione, i nuovi conteggi incidono «su elementi
sostanziali della convenzione originaria e tali da snaturare
l’originario rapporto», è la frase di Mezzera che pare aprire così una
superstrada al possibile ricorso del colosso Impregilo Salini, sconfitto
in gara nel 2009.
I PUNTI OSCURI. Quinto, un punto delicato: per
Mezzera dai verbali risulta chiaro che non si conteggiano più alcune
opere complementari previste nel Trevigiano in un primo tempo, ma la
spesa non è calata perché la Regione dice ci sono stati aumenti di
costi, solo che non c’è «un quadro di tali compensazioni». Sesto, c’era
un accordo di Sis con il Comune di Breganze per la viabilità
complementare ma non se n’è fatto nulla. Settimo, anche il Comune di
Povegliano «manifesta insoddisfazione» per il non finanziamento di
opere. Ottavo: dove sono i controlli ha fatto il Ministero delle
infrastrutture? Nono: Mezzera vuole sapere come mai su 174 milioni di
euro per indennità di espropri concordate, siano stati pagati solo 43
milioni e risultino “pagabili” ma non pagati altri 64. Decimo, un punto
sconcertante: il magistrato scrive che per il Ministero dell’ambiente la
Pedemontana è ferma «alla fase progettuale a suo tempo approvata» e che
attende «il progetto definitivo». Peraltro, ed è l’11° punto, lo stesso
Ministero denuncia che con la fine della gestione commissariale non c’è
stato il passaggio di consegne allo stesso Ministero per fare il punto
della situazione ambientale. E c’è un’altra tegola: le Soprintendenze
sostengono che il commissario Vernizzi ha approvato i progetti senza
recepire bene le loro prescrizioni. Ultimo: Mezzera chiede i conti
finali della contabilità speciale del commissario.
IL TERMINE. Mezzera fissa il 30 giugno per avere le
risposte. Il comitato Covepa però, che è stato l’unico a dare notizia
ieri del documento della Corte dei conti, ritiene che la Corte stia
mettendo «la pietra tombale» alla «soluzione Zaia» per la prosecuzione
dell’opera con Sis. La la Regione ha annunciato che risponderà anche
prima del 30 giugno, a tutto.
Era ora...
RispondiEliminaE noi dovremmo votare per l'indipendenza del Veneto, per consegnarla in mano
a codesti brav'uomini, padroni in casa...nostra???.... Ricordiamo le faccende grosse:
Mose, Pedemontana, Ospedali... Si, teniamoceli stretti stretti, che non scappino...
Non voglio difendere nessuno, ma tutte delle grosse faccende che elenchi, sono opera dì galan e c., con il beneplacito della lega,quella DI Bossi.
EliminaAppunto, teniamoci ben stretti...
EliminaSono proprio loro che ci chiedono di concedergli, ripeto,CONCEDERGLI l'indipendenza! !!
EliminaNon vuoi difendere nessuno, però dici che la colpa è di Galan, non di Zaia....... Ma chi era il vice di Galan? Negli anni "d'oro" di Galan e i suoi amici, dal 2005 al 2008, era proprio un certo Luca Zaia! E' dentro fino al collo!
EliminaQuando Zaia lascerà la poltrona, allora si scoprirà...come con Galan.
EliminaPossibile che i politici fanno sempre male ogni loro intervento ? Perché non si fanno pagare di tasca loro evidenti sbagli ? Povera Italia! !
RispondiEliminaMa quale lega di Bossi... Lega sempre Lega è....
RispondiEliminaSchei schei schei, sfrutta sfrutta sfrutta... ma quale ambiente...
Dighe che i laore, coi ciapa la paga nantri semo a posto...
Ma cossa elo sto ambiente... ma cossa ga servio le guere lora, se no
podemo fare quelo ca volemo...
E quasi 40 anni che la destra con la lega governa nel Veneto, e tutto e andato da male in peggio. e dopo parlano degli altri sti buffoni...
RispondiEliminahai ragione da vendere...
Elimina