lunedì 15 maggio 2017

Pedemontana e danno erariale. ‘ Una bomba che condizionerà l’intera politica veneta’


Lo afferma la senatrice del Pd Laura Puppato, che, commentando la nota della Corte dei Conti inviata a Regione, SiS, ministeri e amministrazioni comunali coinvolte, parla di “game over” per il progetto.
“Se Zaia credeva di poter dormire sereno fino ad ottobre blaterando di autonomia, aggiunge, ora dovrà fare i conti con questo, perché entro 30 giorni avremo tutte le risposte che chiediamo da anni e questa volta non potrà sfuggire dicendo che i documenti sono secretati”.
04/06/2013 Roma, un caffè con…, Laura Puppato
“La Corte dei Conti – continua – ha messo in fila tutti i problemi che abbiamo più volte sollevato, a partire dal partenariato pubblico-privato che non solo non ha prodotto alcun risparmio, ma anzi ha fatto esplodere i costi e messo in forte dubbio la conclusione dei lavori, le previsioni di traffico completamente sballate (e che oggi vorrebbero farci credere come conseguenza della crisi), quando tutte le altre autostrade venete hanno invece aumentato il traffico rispetto al periodo precedente al 2008; l’assenza, folle, di una clausola nel contratto che prevedesse che il privato perdesse il contratto in caso di inadempienza finanziaria, l’esplosione del contributo pubblico da 173 a 914 milioni di euro, i ritardi con cui vengono indennizzati gli espropriati, la mancanza delle opere accessorie nel calcolo totale della spesa”.
“Insomma – conclude – un disastro sotto ogni punto di vista, in cui Zaia e la Lega Nord ci hanno trascinato, nonostante da anni avessimo più volte previsto l’attuale situazione. Finiremo per pagare quest’opera con 12 miliardi di soldi pubblici, senza alcuna garanzia di rientrare delle spese tramite il pedaggio”.
altovicentinonline

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La Corte dei conti spara 13 accuse sulla Pedemontana

Il cantiere della Pedemontana nell’area tra Thiene e Breganze
Il cantiere della Pedemontana nell’area tra Thiene e Breganze
Di sicuro la prossima sarà la settimana decisiva per la Pedemontana veneta. La Regione si era data infatti metà maggio come termine massimo per la stipula del nuovo patto coi costruttori di Sis, e la consigliera regionale Cristina Guarda ha già segnalato che da giovedì 18, senza il saldo, saranno di fatto fuorilegge gli espropri di una tratta bassanese del cantiere: la svolta dev’esserci a giorni. In più ieri è arrivata una nuova bordata pesantissima del giudice Antonio Mezzera della Sezione centrale di controllo della Corte dei conti, inviata a tutto il Governo e ad Anas, Venezia, Soprintendenze, le Province vicentina e trevigiana, Sis, Cdp, Bei, a 38 Comuni, al comitato Covepa e all’associazione Parco delle rogge. Un documento che fa scrivere ai senatori Enrico Cappelletti (M5s) e Laura Puppato (Pd) rispettivamente che è «speriamo la stroncatura definitiva di una opera pubblica nata male da Galan e gestita peggio da Zaia» e che siamo al «game over: sarà danno erariale, manca l’ufficialità, ma l’intenzione di aprire la procedura è evidente». Stessi concetti da Andrea Zanoni (Pd).
TREDICI ACCUSE. Quella di Mezzera è formalmente una proroga dei termini che aveva dato a tutti i protagonisti per rispondere ai rilievi della Corte dei conti in novembre. Ma in realtà il magistrato riformula e appesantisce l’accusa indicando 13 punti a cui vuole risposta precisa. Primo: è «manifesto» il passaggio del rischio di mercato dell’opera alla Regione e non al privato, «in contraddizione con la ratio del ricorso alla finanza di progetto». Secondo, l’allora commissario Silvano Vernizzi aveva sostenuto che il traffico dopo il 2013 era in ripresa e sosteneva le previsioni di flussi di veicoli: Mezzera chiede come si concilia questo con i flussi di traffico nuovi, e ridotti, previsti ora dalla stessa Regione. Terzo: dopo sei anni il costruttore Sis non ha ancora trovato chi gli finanzia per oltre un miliardo l’opera e «il principio della buona fede contrattuale richiede l’acquisizione in tempi ragionevoli del finanziamento privato», inoltre non si sa quali siano le “somme a disposizione” e Mezzera vuole sapere «il valore totale delle garanzie a tutela della Regione in caso di inadempimento contrattuale». Quarto, con 300 milioni in più a Sis e il canone di disponibilità che verrà garantito ogni anno al privato, mentre i pedaggi li incassa la Regione, i nuovi conteggi incidono «su elementi sostanziali della convenzione originaria e tali da snaturare l’originario rapporto», è la frase di Mezzera che pare aprire così una superstrada al possibile ricorso del colosso Impregilo Salini, sconfitto in gara nel 2009.
I PUNTI OSCURI. Quinto, un punto delicato: per Mezzera dai verbali risulta chiaro che non si conteggiano più alcune opere complementari previste nel Trevigiano in un primo tempo, ma la spesa non è calata perché la Regione dice ci sono stati aumenti di costi, solo che non c’è «un quadro di tali compensazioni». Sesto, c’era un accordo di Sis con il Comune di Breganze per la viabilità complementare ma non se n’è fatto nulla. Settimo, anche il Comune di Povegliano «manifesta insoddisfazione» per il non finanziamento di opere. Ottavo: dove sono i controlli ha fatto il Ministero delle infrastrutture? Nono: Mezzera vuole sapere come mai su 174 milioni di euro per indennità di espropri concordate, siano stati pagati solo 43 milioni e risultino “pagabili” ma non pagati altri 64. Decimo, un punto sconcertante: il magistrato scrive che per il Ministero dell’ambiente la Pedemontana è ferma «alla fase progettuale a suo tempo approvata» e che attende «il progetto definitivo». Peraltro, ed è l’11° punto, lo stesso Ministero denuncia che con la fine della gestione commissariale non c’è stato il passaggio di consegne allo stesso Ministero per fare il punto della situazione ambientale. E c’è un’altra tegola: le Soprintendenze sostengono che il commissario Vernizzi ha approvato i progetti senza recepire bene le loro prescrizioni. Ultimo: Mezzera chiede i conti finali della contabilità speciale del commissario.
IL TERMINE. Mezzera fissa il 30 giugno per avere le risposte. Il comitato Covepa però, che è stato l’unico a dare notizia ieri del documento della Corte dei conti, ritiene che la Corte stia mettendo «la pietra tombale» alla «soluzione Zaia» per la prosecuzione dell’opera con Sis. La la Regione ha annunciato che risponderà anche prima del 30 giugno, a tutto.
Piero Erle-GdV

10 commenti:

  1. Era ora...
    E noi dovremmo votare per l'indipendenza del Veneto, per consegnarla in mano
    a codesti brav'uomini, padroni in casa...nostra???.... Ricordiamo le faccende grosse:
    Mose, Pedemontana, Ospedali... Si, teniamoceli stretti stretti, che non scappino...



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    1. Non voglio difendere nessuno, ma tutte delle grosse faccende che elenchi, sono opera dì galan e c., con il beneplacito della lega,quella DI Bossi.

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    2. Appunto, teniamoci ben stretti...

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    3. Sono proprio loro che ci chiedono di concedergli, ripeto,CONCEDERGLI l'indipendenza! !!

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    4. Non vuoi difendere nessuno, però dici che la colpa è di Galan, non di Zaia....... Ma chi era il vice di Galan? Negli anni "d'oro" di Galan e i suoi amici, dal 2005 al 2008, era proprio un certo Luca Zaia! E' dentro fino al collo!

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    5. Quando Zaia lascerà la poltrona, allora si scoprirà...come con Galan.

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  2. Possibile che i politici fanno sempre male ogni loro intervento ? Perché non si fanno pagare di tasca loro evidenti sbagli ? Povera Italia! !

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  3. Ma quale lega di Bossi... Lega sempre Lega è....
    Schei schei schei, sfrutta sfrutta sfrutta... ma quale ambiente...
    Dighe che i laore, coi ciapa la paga nantri semo a posto...
    Ma cossa elo sto ambiente... ma cossa ga servio le guere lora, se no
    podemo fare quelo ca volemo...

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  4. E quasi 40 anni che la destra con la lega governa nel Veneto, e tutto e andato da male in peggio. e dopo parlano degli altri sti buffoni...

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