A
proposito di tradizioni scomparse, su richiesta di Carla, ho
intervistato Fausta Lorenzi, mia vicina di casa e così mi ha
spiegato…
Il
giorno dopo la fine del carnevale, le ceneri, veniva chiamato
“Carnevaléto” ed era un giorno in più per portare un po' di
allegria.
Erano tempi quelli, circa 50 anni fa, che con poca cosa si
trovava un motivo per divertirsi e quindi fare qualche sana risata;
accadeva raramente. Quindi, il giorno di Carnevaléto, Giorgio Grijo e
Chichi Santin si vestivano da donna, tenendo in mano un ombrello
aperto dove, su ogni ferro, veniva attaccata una sardéla. Spingevano
una vecchia bicicletta e, così agghindati, giravano per i paesi.
Partivano da Pedescala alla volta di Setteca', poi Forni e infine
Barcarola.
Era un momento di allegria e risate per la gente di questi
paesi e al veder passare questi individui, tutti accorrevano e si
chiamavano di casa in casa, per non perdere il loro passaggio.
Poi,
quando queste persone hanno smesso, è stata la volta di Giovanni
Pretto e Livio Marangoni che hanno cercato di portare avanti questa
tradizione.
Mi è tornato alla mente che anch’io, ancor bambina, ho
visto passare questi due personaggi e ho notato che, pur essendo
uomini, avevano due belle gambe!!! Rammento che ho chiesto a mio papà
cosa ci facessero vestiti, visto che il carnevale era finito…
“Parchè xè carnevaléto”, mi rispose lui, e questo mi doveva
bastare… le tradizione non si possono spiegare a una bambina, si fa
così e basta!
A
quei tempi non c’era nient’altro e quindi, anche questi passaggi,
erano motivo di allegria. Ringrazio Carla per lo spunto che mi ha
dato: a volte basta poco per far riaffiorare i ricordi e riportare al
presente, tradizioni passate.
Lucia
Marangoni
Brava Lucia, anch' io ne ho sentito parlare e se non sbaglio sotto il "Potego de Campesan" c' era la foto di quei due che hai citato. E' troppo bella, credo che sia della raccolta di Adelmo, spero che riesci a trovarla e pubblicarla
RispondiEliminaQuesta vecchia tradizione, alla quale è associato il pesce, mi fa pensare al carnevale di Dunkerque, cittadina portuale del Pas deCalais, in Francia : nel periodo di carnevale, la popolazione travestita gira per le strade per finire sulla piazza, davanti al municipio. Dal balcone,al primo piano, aringhe affumicate sono lanciate, dal sindaco, al corteo carnevalesco che balla il "rigodon" una danza del 17°-18°s, cantando canzoni del repertorio tradizionale, e la famosa "cantate à Jean Bart", corsaro del posto.
RispondiEliminaBello fare vivere queste tradizioni !