«Quelle affermazioni sono solo un luogo comune»
«Veneti
ubriaconi e alcolizzati atavici». Parole che fecero insorgere un’intera
regione, quelle pronunciate dal fotografo Oliviero Toscani alla
trasmissione La Zanzara di Radio 24. Poche ore dopo quell’infelice
uscita, si scatenò immediata la bufera: dal web alla politica,
inevitabilmente il caso è finito sul tavolo della magistratura. Ad
appena venti giorni di distanza, è la procura di Verona a pronunciare il
primo verdetto, chiudendo a tempo-record l’inchiesta per diffamazione
che vedeva indagato Toscani con un’istanza d’archiviazione su cui
l’ultima parola spetterà prossimamente al gip. Al di là della decisione
di «assolvere» l’architetto per quelle sue provocatorie dichiarazioni
che avevano fatto gridare i veneti all’«insulto», sono le motivazioni
poste nero su bianco dal pubblico ministero Marco Zenatelli che sembrano
destinate a far discutere: ad avviso del magistrato, dare ai veneti
degli ubriaconi «non ha rilevanza penale».
Non costituisce una
diffamazione, ma soltanto un «luogo comune. E dire che, all’indomani
delle frasi di Toscani, non aveva certo usato mezzi termini il
governatore Luca Zaia chiedendogli di rettificare le sue parole o di
chiedere scusa ai veneti: «Ho cose più importanti cui dedicarmi,
tuttavia di fronte a frasi come “i veneti sono un popolo di ubriaconi e
alcolizzati”, ma soprattutto davanti al riferimento a padri, madri e
nonni, credo che il dovere di un presidente del Veneto che tutti
rappresenta sia quello di fare chiarezza - aveva sottolineato Zaia - .
Chiedo quindi al signor Toscani, che ben conosce la nostra terra dove ha
avuto modo di lavorare credo con soddisfazione, o di rettificare
eventuali cattive interpretazioni delle sue parole o di cogliere
l’occasione per scusarsi immediatamente con 5 milioni di veneti. Per il
futuro un consiglio, ripetere spesso un antico adagio veneziano che così
recita: prima de parlar tasi! ». Ma tant’è: secondo il pm Zenatelli,
«non vi sono sufficienti elementi per sostenere l’accusa in giudizio
posto che lo stereotipo dei “veneti ubriaconi” utilizzato
provocatoriamente dall’indagato, come la maggior parte dei luoghi
comuni, non può ragionevolmente integrare il reato di diffamazione - si
legge nella richiesta d’archiviazione -, anche perché rivolto a un
numero indeterminato e indeterminabile di persone». Ancora: «Il reato di
diffamazione - scrive il magistrato - è costituito dall’offesa della
reputazione di una determinata persona e non può essere ravvisato nel
caso in cui vengano pronunciate o scritte frasi offensive nei confronti
di una o più persone appartenenti a una categoria anche limitata se le
persone cui le frasi si riferiscono non sono individuabili». Ma il
provvedimento del pm di Verona non è ancora finito: «Nessun pregio -
continua la richiesta d’archiviazione depositata per Toscani - ha il
riferimento alla cosiddetta legge Mancino posto che tale fattispecie non
può riferirsi ai fatti enunciati in querela».
Da ultima,
l’analisi conclusiva: «La manifestazione di pensiero utilizzata da
Toscani - decreta il magistrato - va quindi confinata nell’ignoranza
tipica dei luoghi comuni e non merita di assurgere a rilevanza penale».
Chissà, adesso, come reagiranno i cinque veronesi («persone normali,
ragazzi e pensionati », li aveva qualificati il loro avvocato Andrea
Bacciga) che avevano presentato la denuncia- querela contro l’architetto
originario di Milano facendo scattare l’inchiesta della procura
scaligera. Lo stesso procuratore Mario Giulio Schinaia, del resto,
annunciando l’apertura di un fascicolo contro Toscani aveva definito
come «pesanti» le sue frasi sui veneti: «Poveretti, non è colpa loro se
nascono in Veneto - aveva detto Toscani in radio - . Alcolizzati
atavici, i nonni, i padri, le madri. Poveretti i veneti, non è colpa
loro se uno nasce in quel posto, è un destino. Basta sentire l’accento
veneto: è da ubriachi, da alcolizzati, da ombretta, da vino ». Tanto da
aver innescato un’interrogazione urgente firmata dal consigliere
regionale Giovanni Furlanetto del Gruppo Misto: «Le dichiarazioni di
Oliviero Toscani non possono rimanere impunite, la giunta deve chiedere
l’applicazione della legge Mancino e un risarcimento danni. L’immagine
che Toscani ha voluto dare dei Veneti è distorta e mirata a screditare
un popolo». A modo suo, Toscani aveva poi cercato di recuperare: «Era
una battuta divertente. Se gli unici a non divertirsi sono alcuni veneti
mi dispiace. C’è qualche veneto che ci cade sempre». E la procura
adesso gli ha dato ragione.
(il corriere del Veneto)
(il corriere del Veneto)
segnalato da DXE
Penso che basta guardarlo in faccio questo '' toscani '' per pesarlo. A certi insulti, come quelli del sig. '' fassa'' di qualche mese fà, non bisogna tenerne conto. Siamo superiori a loro. ( Infatti i loro nomi non meritano la maiuscola ) .
RispondiEliminaBeh, io non mi scandalizzerei più di tanto. Magari ci sarà la madre di qualche veneto che beve di scondone e quella di qualche toscano che invece passeggia nervosa sui trottoirs.
RispondiEliminaMa che cervello potresti trovare dentro una "suca" del genere!
RispondiEliminami sembra che vi siete comportati,seppur in maniera raccolta e civile, con le stesse motivazioni che hanno spinto l'isis a visitare il giornale satirico francese. Ora, con calma ,pensateci.
RispondiEliminaMa i veneti e le madri dei veneti cosa gli hanno fatto a Toscani. Anche se sei un "artista" questo non ti autorizza a dire cose che, anche se vere, non sono piacevoli a sentirsi. Della serie : prima di aprir bocca collega il cervello e fallo funzionare.
Eliminapresumo che si siano posti le stesse domande anche quelli dell'isis.Anche sei sei un giornale satirico non sei autorizzato a dire cose,anche se vere, non piacevoli da sentire. Della serie: prima di aprire ak-47 collega il cervello e fallo funzionare.
EliminaL'abuso diffuso di alcol, fenomeno ricorrente nelle nostre zone, è sicuramente legato all'ambiente sociale e al relativo momento storico.
RispondiEliminaL'inizio del secolo scorso, e fino agli anni '20, in seguito alla forte emigrazione verso le Americhe di tanti valligiani, e al degrado morale dovuto ai capovolgimenti politici (si perdevano, infatti, i privilegi e gli interessi economici propri di terra di confine) l’alcolismo era divenuto una piaga preoccupante.
Paesi, soprattutto quelli sulla sx dell’Astico erano tra i più colpiti. I debiti abbondanti raggiunti presso le osterie, determinavano la perdita, da parte degli alcolisti e delle loro famiglie, delle proprietà dei piccoli patrimoni terrieri ricevuti in eredità dai loro antenati.
L’attuale periodo, caratterizzato da forte malessere sociale, favorisce pure l’alcolismo.
Non c’è più la bottega di tutti i giorni, il sagrato della Chiesa della domenica, la coltivazione di campi in contiguità dei confinanti, i figli e le loro famiglie, tutti momenti di aggregazione.
Ora si è soli in casa, e soprattutto per gli anziani, l’unico motivo di socializzazione è divenuto il bar e le macchinette mangiasoldi.
Ecco perché si dovrebbero guardare con occhio benevolo le varie attività di volontariato, la Biblioteca, l’Internet Point, l’eventuale riedizione della Marciarosa, le sagre paesane, ecc … .
Sacra considerazione. Purtroppo è così.
EliminaQuando consulto il Blog e vedo la faccia di questo fotografo, mi viene il magone........Provo tanta pena per lui ,,,,,poverino........chissà quanto soffre......poverino…
RispondiEliminaNon mi risulta,Catone,d'aver conosciuto il mio paese Sanpiero come lo descrivi tu.
RispondiEliminaTi assicuro,per avervi vissuto gli anni piu' oscuri e terribili del secolo scorso.
Grandi bestemmiatori te lo concedo,specialmente una categoria di grandi lavoratori
ma a quelli il Signore ha loro perdonato. Grandi bevitori no. Non era perchè la domenica
gli anziani boscaioli facevano la loro"ciuca"non per la quantità ,ma bensi' per la cattiva
qualità del vino o i giovani coscritti che per farsi sentire uomini bevevano piu' del dovuto
che erano ubriaconi!!!Non mi sono mai sentito un ubriacone perchè a dodici anni ho bevuto
il primo bicchiere di vino,o perchè da coscritto abbiamo fatto tre giorni di baldoria,o perchè
a una festa ai Baise ho visto un capriolo a tre corna....E' l'abuso di di Fumo,Bacco e Venere
che riducono l'uomo in cenere !!!!!!
Non volevo descrivere San Pietro in particolare, ma la situazione della Valle dei quei tempi abbandonata dai più.
EliminaNello specifico, però, si potrebbero enumerare le osterie esistenti in quel periodo e la coltivazione estesa delle viti.
Certamente, l'aver creato un Comune nuovo, con capoluogo San Pietro, a spese delle rovine di altri due Comuni, la dice lunga sulla predominanza economica e morale di tale contrada sull'intera Valle. Ciao Lino.
Ma quanta cagnara, per una cosa vera che ha detto... forse che non è così da sempre?... almeno fasèmo ciuca,
RispondiEliminal'unico vizio dei nostri vecchi... sarà peggio , o no, le ciucche di alcool che fanno settimanalmente ragazze sopratutto, e ragazzi, in giro a incunaboli??? Ah, Valle lacrimosa!!! Veneti imbriaguni!!