giovedì 26 febbraio 2015

Il pm: «Veneti ubriaconi? Non è reato» Chiesta l’archiviazione per Toscani

«Quelle affermazioni sono solo un luogo comune»

«Veneti ubriaconi e alcolizzati atavici». Parole che fecero insorgere un’intera regione, quelle pronunciate dal fotografo Oliviero Toscani alla trasmissione La Zanzara di Radio 24. Poche ore dopo quell’infelice uscita, si scatenò immediata la bufera: dal web alla politica, inevitabilmente il caso è finito sul tavolo della magistratura. Ad appena venti giorni di distanza, è la procura di Verona a pronunciare il primo verdetto, chiudendo a tempo-record l’inchiesta per diffamazione che vedeva indagato Toscani con un’istanza d’archiviazione su cui l’ultima parola spetterà prossimamente al gip. Al di là della decisione di «assolvere» l’architetto per quelle sue provocatorie dichiarazioni che avevano fatto gridare i veneti all’«insulto», sono le motivazioni poste nero su bianco dal pubblico ministero Marco Zenatelli che sembrano destinate a far discutere: ad avviso del magistrato, dare ai veneti degli ubriaconi «non ha rilevanza penale».
Non costituisce una diffamazione, ma soltanto un «luogo comune. E dire che, all’indomani delle frasi di Toscani, non aveva certo usato mezzi termini il governatore Luca Zaia chiedendogli di rettificare le sue parole o di chiedere scusa ai veneti: «Ho cose più importanti cui dedicarmi, tuttavia di fronte a frasi come “i veneti sono un popolo di ubriaconi e alcolizzati”, ma soprattutto davanti al riferimento a padri, madri e nonni, credo che il dovere di un presidente del Veneto che tutti rappresenta sia quello di fare chiarezza - aveva sottolineato Zaia - . Chiedo quindi al signor Toscani, che ben conosce la nostra terra dove ha avuto modo di lavorare credo con soddisfazione, o di rettificare eventuali cattive interpretazioni delle sue parole o di cogliere l’occasione per scusarsi immediatamente con 5 milioni di veneti. Per il futuro un consiglio, ripetere spesso un antico adagio veneziano che così recita: prima de parlar tasi! ». Ma tant’è: secondo il pm Zenatelli, «non vi sono sufficienti elementi per sostenere l’accusa in giudizio posto che lo stereotipo dei “veneti ubriaconi” utilizzato provocatoriamente dall’indagato, come la maggior parte dei luoghi comuni, non può ragionevolmente integrare il reato di diffamazione - si legge nella richiesta d’archiviazione -, anche perché rivolto a un numero indeterminato e indeterminabile di persone». Ancora: «Il reato di diffamazione - scrive il magistrato - è costituito dall’offesa della reputazione di una determinata persona e non può essere ravvisato nel caso in cui vengano pronunciate o scritte frasi offensive nei confronti di una o più persone appartenenti a una categoria anche limitata se le persone cui le frasi si riferiscono non sono individuabili». Ma il provvedimento del pm di Verona non è ancora finito: «Nessun pregio - continua la richiesta d’archiviazione depositata per Toscani - ha il riferimento alla cosiddetta legge Mancino posto che tale fattispecie non può riferirsi ai fatti enunciati in querela».
Da ultima, l’analisi conclusiva: «La manifestazione di pensiero utilizzata da Toscani - decreta il magistrato - va quindi confinata nell’ignoranza tipica dei luoghi comuni e non merita di assurgere a rilevanza penale». Chissà, adesso, come reagiranno i cinque veronesi («persone normali, ragazzi e pensionati », li aveva qualificati il loro avvocato Andrea Bacciga) che avevano presentato la denuncia- querela contro l’architetto originario di Milano facendo scattare l’inchiesta della procura scaligera. Lo stesso procuratore Mario Giulio Schinaia, del resto, annunciando l’apertura di un fascicolo contro Toscani aveva definito come «pesanti» le sue frasi sui veneti: «Poveretti, non è colpa loro se nascono in Veneto - aveva detto Toscani in radio - . Alcolizzati atavici, i nonni, i padri, le madri. Poveretti i veneti, non è colpa loro se uno nasce in quel posto, è un destino. Basta sentire l’accento veneto: è da ubriachi, da alcolizzati, da ombretta, da vino ». Tanto da aver innescato un’interrogazione urgente firmata dal consigliere regionale Giovanni Furlanetto del Gruppo Misto: «Le dichiarazioni di Oliviero Toscani non possono rimanere impunite, la giunta deve chiedere l’applicazione della legge Mancino e un risarcimento danni. L’immagine che Toscani ha voluto dare dei Veneti è distorta e mirata a screditare un popolo». A modo suo, Toscani aveva poi cercato di recuperare: «Era una battuta divertente. Se gli unici a non divertirsi sono alcuni veneti mi dispiace. C’è qualche veneto che ci cade sempre». E la procura adesso gli ha dato ragione.
(il corriere del Veneto)
segnalato da DXE

12 commenti:

  1. Penso che basta guardarlo in faccio questo '' toscani '' per pesarlo. A certi insulti, come quelli del sig. '' fassa'' di qualche mese fà, non bisogna tenerne conto. Siamo superiori a loro. ( Infatti i loro nomi non meritano la maiuscola ) .

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  2. Beh, io non mi scandalizzerei più di tanto. Magari ci sarà la madre di qualche veneto che beve di scondone e quella di qualche toscano che invece passeggia nervosa sui trottoirs.

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  3. Ma che cervello potresti trovare dentro una "suca" del genere!

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  4. mi sembra che vi siete comportati,seppur in maniera raccolta e civile, con le stesse motivazioni che hanno spinto l'isis a visitare il giornale satirico francese. Ora, con calma ,pensateci.

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    1. Ma i veneti e le madri dei veneti cosa gli hanno fatto a Toscani. Anche se sei un "artista" questo non ti autorizza a dire cose che, anche se vere, non sono piacevoli a sentirsi. Della serie : prima di aprir bocca collega il cervello e fallo funzionare.

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    2. presumo che si siano posti le stesse domande anche quelli dell'isis.Anche sei sei un giornale satirico non sei autorizzato a dire cose,anche se vere, non piacevoli da sentire. Della serie: prima di aprire ak-47 collega il cervello e fallo funzionare.

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  5. L'abuso diffuso di alcol, fenomeno ricorrente nelle nostre zone, è sicuramente legato all'ambiente sociale e al relativo momento storico.
    L'inizio del secolo scorso, e fino agli anni '20, in seguito alla forte emigrazione verso le Americhe di tanti valligiani, e al degrado morale dovuto ai capovolgimenti politici (si perdevano, infatti, i privilegi e gli interessi economici propri di terra di confine) l’alcolismo era divenuto una piaga preoccupante.
    Paesi, soprattutto quelli sulla sx dell’Astico erano tra i più colpiti. I debiti abbondanti raggiunti presso le osterie, determinavano la perdita, da parte degli alcolisti e delle loro famiglie, delle proprietà dei piccoli patrimoni terrieri ricevuti in eredità dai loro antenati.
    L’attuale periodo, caratterizzato da forte malessere sociale, favorisce pure l’alcolismo.
    Non c’è più la bottega di tutti i giorni, il sagrato della Chiesa della domenica, la coltivazione di campi in contiguità dei confinanti, i figli e le loro famiglie, tutti momenti di aggregazione.
    Ora si è soli in casa, e soprattutto per gli anziani, l’unico motivo di socializzazione è divenuto il bar e le macchinette mangiasoldi.
    Ecco perché si dovrebbero guardare con occhio benevolo le varie attività di volontariato, la Biblioteca, l’Internet Point, l’eventuale riedizione della Marciarosa, le sagre paesane, ecc … .

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    1. Sacra considerazione. Purtroppo è così.

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  6. Quando consulto il Blog e vedo la faccia di questo fotografo, mi viene il magone........Provo tanta pena per lui ,,,,,poverino........chissà quanto soffre......poverino…

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  7. Non mi risulta,Catone,d'aver conosciuto il mio paese Sanpiero come lo descrivi tu.
    Ti assicuro,per avervi vissuto gli anni piu' oscuri e terribili del secolo scorso.
    Grandi bestemmiatori te lo concedo,specialmente una categoria di grandi lavoratori
    ma a quelli il Signore ha loro perdonato. Grandi bevitori no. Non era perchè la domenica
    gli anziani boscaioli facevano la loro"ciuca"non per la quantità ,ma bensi' per la cattiva
    qualità del vino o i giovani coscritti che per farsi sentire uomini bevevano piu' del dovuto
    che erano ubriaconi!!!Non mi sono mai sentito un ubriacone perchè a dodici anni ho bevuto
    il primo bicchiere di vino,o perchè da coscritto abbiamo fatto tre giorni di baldoria,o perchè
    a una festa ai Baise ho visto un capriolo a tre corna....E' l'abuso di di Fumo,Bacco e Venere
    che riducono l'uomo in cenere !!!!!!

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    1. Non volevo descrivere San Pietro in particolare, ma la situazione della Valle dei quei tempi abbandonata dai più.
      Nello specifico, però, si potrebbero enumerare le osterie esistenti in quel periodo e la coltivazione estesa delle viti.
      Certamente, l'aver creato un Comune nuovo, con capoluogo San Pietro, a spese delle rovine di altri due Comuni, la dice lunga sulla predominanza economica e morale di tale contrada sull'intera Valle. Ciao Lino.

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  8. Ma quanta cagnara, per una cosa vera che ha detto... forse che non è così da sempre?... almeno fasèmo ciuca,
    l'unico vizio dei nostri vecchi... sarà peggio , o no, le ciucche di alcool che fanno settimanalmente ragazze sopratutto, e ragazzi, in giro a incunaboli??? Ah, Valle lacrimosa!!! Veneti imbriaguni!!

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