giovedì 5 luglio 2012

L'alba dei miei ricordi 1)


Floriana ha 9 mesi. E' la prima volta che arriva al Maso Stefani




Floriana ha 2 anni e per la prima volta scopre il Gorgo




Floriana ai Lucca: senza scarpe...che sia stata in castigo? Una volta facevano così perchè stessimo a casa...





Floriana alle Grappe



Floriana centaura


Floriana con la Mamma la Nonna e la Zia




Dal Gorgo per Te con affetto


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L'alba dei miei ricordi...
(by Floriana da Borghetto Lodigiano)
1° - puntata-







Ancora oggi, che galoppo veloce verso l'inverno della mia vita, amo moltissimo tutto ciò che la natura mi può offrire, credo che ciò sia dovuto alla mia infanzia trascorsa a San Pietro, magico Paese della Valdastico! Sono di nuovo piccolina e mi sveglio nella notte perchè in lontananza sento un canto................VOLA COLOMBA BIANCA VOLA........................il canto si avvicina sempre di più, mi affaccio alla finestra e sento il rumore dei passi sulla strada, riesco appena ad intravedere un gruppo di persone che di buon passo salgono verso la Contrà Lucca, le voci si allontanano,io rimango ancora un po’ alla finestra ad ascoltare il canto degli uccelli notturni poi torno a dormire con la voglia di seguire quegli uomini e quelle donne che salgono la montagna sino ai boschi in cima alla Singéla. La luce mi sveglia, è già mattina, guardo dalla solita finestra  e vedo le 3 cime della montagna di fronte illuminate dal sole: ma allora è tardi! Infatti quella montagna per me è come un orologio: se la montagna è in ombra sono le 7, ma se il sole la illumina più sotto delle cime possono essere anche le 10. Bisogna muoversi; una bella tazza di latte e caffè moro e poi via… in giro per tutta la mattina. Corro subito ai Lucca perché  ho sete e in casa mia non mi lasciano bere altrimenti rischio un’indigestione. Al lavatoio vedo la sorella di mia nonna (zia Santa) che sapendolo, mi manda  in casa dove zia Marianna  mi prepara subito "àcua vin e sùcaro"- Così ristorata ora posso saltare e correre per tutta la contrà in cerca delle mie amiche. Infatti compare subito la Gelinda con le caprette da portare al pascolo e per un pezzo la seguo anch’io,  ma poi ritorno sui miei passi  e vado a chiamare la Giuliana, gioco un po’ con lei e poi di nuovo via…Ho sentito la voce dell’Annamaria e siccome sono curiosa e irrequieta devo andare a vedere che cosa succede; non ancora appagata faccio visita ai conigli, mi piace sollevarli per le orecchie e guardare il loro musetto che si muove come se masticassero l'aria. In un attimo è già mezzogiorno e per tutta la contrà si sente il profumo della polenta e la voce di mia madre
che dal Maso Stefani mi chiama. Torno a casa di corsa, mi aspettano le tagliatelle al pomodoro fatte a mano da mia nonna, pranziamo all'aperto sul tavolino di legno. Ora però  devo fingere di dormire un po’,  ma appena possibile via verso nuove avventure….., ma prima devo rendermi utile. Sono già pronti i secchi e mia madre urla: muoviti… ci serve l'acqua! E allora giù per il sentierino stretto che porta ai
Pertile,  attraverso il prato e mentre mia madre fa il bucato al lavatoio io faccio avanti e indietro per rifornire le nostre scorte, ma ora sono libera!!!  Con la scusa di andare a ciclamini e nocciole imbocco il sentierino dietro casa, una bella mangiata di more di gelso direttamente dalla pianta e mi incammino verso la VALLE ARTIFICIALE, la supero e arrivo quasi in piazza. Faccio un saltino a salutare zia Maddalena e con Francesco e Guido ci piazziamo in mezzo alla strada a tormentare LORETO (un bel pappagallo colorato che risponde di gusto  alle nostre stimolazioni )… per poco però …perchè escono delle donne che infuriate ci gridano: VALA’…VALA' A CASA TUA... SBECALONA…  Sulla via del ritorno un salutino anche a zio Toni e zia Sofia, mi siedo vicino al banchetto da scarpàroed osservo la lavorazione del coràme …annuso l'odore forte del mastice e comincio a toccare tutti gli oggetti (martelli, pinze, chiodi e aghi per cucire le suole). Prima di combinare guai mi alzo, saluto e corro a casa con l'intenzione di arrivare veloce, ma mi fermo ancora per chiacchierare con la Seconda. Intanto mia madre, che oramai sente la mia voce, inizia ad urlare: DOVE SEI STATA FINO ADESSO!!! Per fare più presto mi arrampico sulla masiéra… passo sotto il filo spinato e raggiungo la casa attraverso il prato. Oramai il sole sta tramontando e le cornacchie sopra le rocce fanno un baccano bestiale….........
vuoi vedere che domani piove?




(Come sono strani a volte i casi della vita: pensate che il famoso pappagallo Loreto...che menziona nel racconto Floriana...apparteneva ai miei Nonni. Era stato regalato loro da parenti di Cogollo di mia Nonna ed è arrivato che già sapeva un sacco di parolacce che rivolgeva ai passanti...era la delizia e la croce dei miei Nonni che spesso andavano incontro anche a dispiaceri. Ricordo che mi raccontavano che ce l'aveva principalmente con la nonna di Amelio...(la Pértela) la quale assolutamente non lo sopportava...Il finale: i miei Nonni han dovuto riportarlo a Cogollo per salvaguardare i rapporti di buon vicinato...)       "Carla" 








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