martedì 29 maggio 2012

El Fioréto











Il mese di Maggio, dedicato dalla Chiesa alla Madonna, era celebrato con pratiche di devozione e piccoli sacrifici chiamati "Fioretti" da compiere in suo omaggio; era infatti usuale l'invito a "farghe un fioréto ala Madòna"...
Fioréto era anche il rito che si teneva in chiesa ogni sera al quale tutti erano chiamati. La Chiesa era sempre piena, c'erano certamente più abitanti in Paese, ma la pratica religiosa era molto più sentita di adesso. Mi ricordo che fra noi ragazze il: tégneme el posto era una classica frase e sta a dimostrare la massiccia partecipazione. Si recitava il rosario seguito dalle Litanie alla Vergine Maria, la benedizione del Prete e il canto corale di un inno alla Madonna.
Le note di mira il tuo popolo o bella Signora si diffondevano all'aperto e non di rado succedeva di risentire questo o altri canti religiosi intonati in alternanza a canti popolari per le strade, nei campi, nei cortili.
(se invece sentiamo oggi cantare qualcuno per le strade...il primo pensiero è che non sia in bolla...come cambiano i tempi...).
Ogni sera dopo el Fioréto, le Suore ci consegnavano un foglietto che stava a testimoniare la nostra partecipazione. Li si conservava molto gelosamente perchè alla fine del mese c'era il premio partecipazione che solitamente consisteva in caramelle, ma a quel tempo erano apprezzate pure quelle.
Chi abitava lontano dalla Chiesa si recava a recitare il Rosario al Capitello della Contrà dedicato alla Madonna che per tutto il mese era adornato di fiori a turno fra le famiglie.
Bisogna anche dire che spesso non era un'autentica devozione alla Madonna che faceva andare al Fioréto le ragazze. Esso infatti costituiva anche un'occasione d'incontro fra coetanei, sul far della sera, in luogo pubblico dove potevano sbocciare e crescere nuovi amori.
Il mese di maggio si concludeva con la processione al Capitello della Torra con la statua della Madonna portata a spalle da uomini o ragazzi volonterosi, di solito 8 perchè spesso si davano il cambio in quanto la statua era pesante e il tragitto non proprio corto.
All'oggi questa tradizione persiste, ma con molto meno entusiasmo e partecipazione. Purtroppo.

Carla Spagnolo

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