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Visualizzazione dei post da marzo, 2012

Campane

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Suoni portati dal vento, si odono in tutta la valle… Satellitari, telefonini, sms, internet, videotelefoni… e quanto d’altro ancora ci sa proporre il mercato in questi anni, dove l’evoluzione delle comunicazioni ha avuto il suo apice, dove il progresso ha modificato il modo di comunicare di molta gente. Ci sembra tutto così “normale” che non ci passa mai per la mente di pensare a qualcosa di diverso, alle difficoltà di un tempo , alle fatiche per portare un messaggio anche nei paesi vicini. Una cosa che però è rimasta presente nonostante i tempi moderni , è il messaggio che ogni qual volta si mettono in movimento, sanno darci con i loro rintocchi… le CAMPANE dei nostri campanili… Da sempre sanno portare la gioia dei lieti avvenimenti o il dolore delle cose tristi,… sanno chiamare, dare annunci, battere le ore, farsi sentire con tutta la loro potenza e la loro musica. Siamo talmente abituati che ci facciamo poco caso…se capita però che tacciano, per qualche “malanno” allo...

Trova il tempo

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La Meneghìna

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...la Meneghìna Lorenzi  intenta a "pelàr patate"... chissà mai quante ne avrà dovuto pelare nella sua vita con la famiglia numerosa che aveva... Date un'occhiata anche alla stupenda stufa...

La scaffa delle Anguane

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Disegno di Cinzia Giacomelli Era una notte chiara e splendente, la luna piena illuminava tutto il paesaggio, mentre alcune zone d’ombra sembravano ancor più scure. Bella , luminosa, magica…la luna e le stelle rendevano il cielo come un quadro meraviglioso e, mentre Giovanni stava ad ammirare, tanti pensieri gli passavano per la mente. Ormai era cresciuto, ma le storie sentite nelle stalle, durante le fredde sere d’inverno, riecheggiavano ancora nella sua testa e un brivido di paura scosse tutto il suo corpo. Ma fu un attimo, la notte non gli faceva paura, anche se era abitata da strani personaggi; lui ci credeva poco, anzi, cercava di non pensarci, perché tutte quelle storie erano cose da bambini. Pensò che sarebbe stata la notte giusta per fare quello che doveva, ma decise di aspettare qualche giorno così che la notte fosse meno chiara , che la notte celasse i suoi movimenti e che la piccola luna illuminasse solo il sentiero per arrivare al torrente. Sì, proprio al torrente...

I giorni dell'arcobaleno

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Sospinti dal vento, vanno i giorni verso l’infinito… Ogni alba è una promessa di una nuova possibilità, di un’avventura da vivere in pieno… mentre a ogni tramonto è la consapevolezza che il tempo passa inesorabile, portandosi via i giorni migliori… Ogni giorno ha un suo colore, ogni pagina scritta ha il suo valore, ogni esperienza è un insegnamento di vita. Giorni pieni di ogni tinta, giorni con spruzzate di giallo, con pennellate d’azzurro, con macchie di verde, con righe di rosso.. Colpi di luce arancione, onde spumeggianti di blu, profumo intenso di viola… Quanti giorni pieni di Arcobaleno! Il fatto è, che quando li viviamo, non ci accorgiamo dei colori che ci avvolgono, che ci riempiono la vita…. E’ solo quando tutto si tinge di colori cupi e scuri, di nuvole piene di dolore, di tempeste che distruggono e ci sentiamo come dei naufraghi in cerca di un riparo, solo allora… apprezziamo veramente tutto quello che di colorato abbiamo v...

Voci nel silenzio

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La luce del giorno si è spenta il sole più non riscalda, i gioiosi canti sono finiti… Chiudo gli occhi e mi immergo… assaporo pienamente quello che i sensi mi fanno sentire… Mentre sono qui “in ascolto” non posso fare a meno di pensare quanto si perdono coloro che non riescono a fermarsi e ascoltare le voci del Creato. Occhi che si riempiono di tutte le tonalità del verde, orecchie che odono melodie e canti serali, mentre una brezza leggera si posa sul mio corpo portando con sé gli odori e i sapori dei prati, dei boschi… Mai mi stancherei di stare qui in ascolto, riempirmi di tutto questo mi fa star bene… Un passero si è attardato su un ramo, ma è solo un attimo, un ultimo cinguettio… presto nel suo nido troverà rifugio e solo quando la luce del giorno tornerà, il suo gioioso canto si mescolerà a tante melodie, così da riempire tutta l’aria… Una nuova giornata avrà inizio… Lucia Marangoni

Documenti storici: Una croce come firma

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Un tempo, mi dice Giorgio, nel foglio matricolare per l'arruolamento, c'era una domanda che chiedeva se la persona che stava redigendo il foglio, sapesse leggere o scrivere. Questo perchè era abbastanza diffuso l'analfabetismo, la persona che non sapeva firmare poneva quindi una croce al posto della firma. Per questo motivo gli atti, i contratti etc. erano redatti sempre in presenza di due testimoni che controllavano il documento. La croce poteva essere fatta nel mezzo delle sillabe CRO + CE, oppure anche a parte e allora i testimoni attestavano Croce di....... Gentimente concesso da Giorgio Toldo Ho sentito molte volte che un tempo si firmava con una croce visto l'alto tasso di analfabetismo, però quando Giorgio mi ha fatto vedere un suo documento dal vivo, ne sono rimasto molto colpito. Molto gentilmente Giorgio mi ha mandato una copia di questo documento che risale ai primi del 900 e che vorrei proporvi.

Mi a scrivo

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Chi che fuma come un…turco, chi beve par desmentegàre, chi sbéca con tuti quanti par podérse un fià sfogàre... Chi se tégne tuto dentro, ma… s’el s-ciópa…mama mia! Chi che parla co n’amico, ma...zè vero ch’el ghe sia? Mì, sa gò i me pensieri, sa gò problemi o questión, co nà péna e un folio bianco, scrivo zó le me emossión… Mì a scrivo quel che me pare, quel ca sento dentro de mì e, credìme, fa manco male... mì me sfogo proprio cussì! Mì… a scrivo… Lucia Marangoni

Festa degli alberi

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Vi proponiamo questa foto  relativa ad una festa degli alberi di parecchi anni fa. Pur in bianco e nero... a me sa trasmettere  gioia e speranza... Qualcuno si riconosce?

La festa dei àlbari (Gianni)

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 Càpita che passando, a bùte l’ócio sui posti andóve che se nava a piantare i àlbari da scolari. A vó a ùsma, sercàndo de rafiguràrme le piantà tute spótiche e galìve. Tiro i óci, ma tra ricordi nibià, russàri e franamìnti, no son pì bon de ciapàrme. La rivàva puntuale e spetà, sul far dela primavera, la Festa dei Álbari, cuàndo che naltri tusi dele lementàri tacàvimu a ésser zà inchiéti e in ùsta de sole, gnari e libertà.        Faséa ancora on fià freschéto, ma jéra la primavera che fava bausséte e l’ocasión de star on fià liberi. Beh…liberi se fa par dire...parvìa che l’organisassión jéra come la Todt e lóra i Maestri se faséa rispetàre. E sbrigà le varie serimónie…se podéa anca bagolàre fra de naltri e po’…ghe jéra le fugasséte de Pióna…e mìa sol che cuéle.        Se tacàva zà setimàne  prima a preparàr la festa, parvìa che ghe sarìa stà le Autorità… Scolastiche, Civili, Religiose e anca Militari e bi...

Festa degli alberi (Lucia)

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21 marzo: La festa degli alberi Già dai primi di marzo, a scuola si cominciava a parlare della festa degli alberi. Ogni classe, con il proprio maestro o maestra, iniziava a imparare il canto che veniva ripetuto ogni giorno: si doveva fare bella figura! La festa degli alberi era un’occasione speciale per riunire tutte le scuole sparse nelle varie frazioni; era un motivo per noi delle Contrà, di fare un giretto e di vedere tanti bambini come noi, con il loro grembiule nero, colletto bianco e fiocco celeste o rosa. Arrivavamo a San Pietro un po’ spauriti e timidi, restavamo tutti vicini quasi per proteggerci e non perdevamo mai di vista il maestro che, con fare autoritario dirigeva ogni nostro movimento. Quelli più discoli, non perdevano occasione per fare qualche bella litigata… Si cantava tutti insieme, allineati, composti e attenti e poi, chi era stato scelto, andava a piantare gli alberi nel luogo stabilito con una solennità che ora è difficile da capire....

Primavera

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Mi sembra di capire… Dalle movenze leggiadre del tuo camminare, dalla dolce inquietudine del tuo sguardo, dal sorriso chi ti fiorisce sulle labbra, dalla luminosa freschezza del tuo volto, dall'infantile disordine dei tuoi biondi capelli, dall'ondeggiare dei tuoi vestiti chiari, dai pensieri leggeri che ti danzano nella mente, dai palpiti di sole e dal profumo dell'aria, mi sembra di capire che la primavera è vicina. By “el Doge”

Coscritti 1926

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Ecco una foto storica. Qualche anno fa l'avevo pubblicata sul GLOBO (giornale italiano di Melbourne) con una descrizione e anche i nomi che mi erano stati dati (assieme alla foto) dalla signora Lorenzi Concetta (circa 88 anni) che abita qui a Melbourne, originaria dai Costa ed ha ancora una nipote ai Fodati. E' molto in gamba. Io riconosco qualcuno, ma se la mostri a qualche anziano del paese ti saprà dire chi sono. Germano Spagnolo

La preghiera dell'emigrante

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Papà... pur avendo da qualche tempo la mente offuscata... quando lo solletico perchè mi reciti le poesie che ha imparato a scuola, circa 80 anni fa..., è sempre disponibile e non sbaglia una parola. Tutto orgoglioso e gongolante alla fine, nel sentirsi dire:  Bravissimo! Mi' no gò la to memoria... Mi permetto di proporvele, visto che il blog mi offre la possibilità di questo piccolo omaggio.

Poesia - San Giuseppe

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A tutti i Giuseppe che visitano il Blog Auguri dalla Redazione 19 marzo 2012 San GIUSEPPE San Giuseppe vecchierello tó la fassa e ‘l panesélo par infassàre Gesù bélo Gesù bélo, Gesù d’Amore par infassàre Nostro Signore Nostro Signore nól vól dóta ma l’anima devota San Piero con le ciàve sécula seculòrum Amen. “frégole de ricordi” de Bepi classe 1925 – Casa di Riposo – de San Piero