martedì 3 aprile 2012

La TV che sconvolge



Premetto che non amo guardare la tv, non sono attirata dallo schermo, non mi interessano programmi frivoli o telenovelas.
Quando mi siedo a guardare è perché ciò che mi viene proposto, mi interessa veramente.
Quello che viene trasmesso, spesso è contrario al mio modo di pensare, di concepire, di credere. Si fa informazione sbagliata, pubblicità senza senso o con troppi doppi sensi, si bombardano i bambini con pubblicità di ogni tipo, si parla della vita come fosse un’avventura senza fondamenti, senza valori dove tutto è permesso, dove ognuno può fare, agire, vivere, come più gli piace.
Un lunedì, che non stavo bene, mi sono messa sul divano e ho guardato un film tanto per passare il tempo e, alla fine della proiezione, ho girato un po’ fra i canali.
Mi sono fermata a guardare una trasmissione dove, proprio nel momento in cui mi sono sintonizzata, c’era una ragazza disperata. Gridava, piangeva, invocava, singhiozzava e sembrava che le mancasse il respiro! Una cosa allucinante! Chissà che tragedia gli era capitata, povera donna!
Incuriosita sono rimasta a guardare per capire, poco dopo, che la disperazione era dovuta al fatto che un abitante della casa, era uscito!
Ho provato indignazione, rabbia, sgomento…mi ha fatto veramente schifo tutta quella scena, una scena veramente pietosa… ma dico io… come si può esternare un simile sentimento per una cosa così futile, per un gioco?
Mi sono passati davanti tanti tragici momenti che anch’io ho vissuto, momenti in cui la disperazione è l’unico sentimento presente e ho pensato a tante persone colpite da tragedie, malattie, incidenti, situazioni familiari terribili, figli con handicap e tanto altro. Chi può essere più disperata di una mamma alla quale muore il figlio, o la donna a cui viene strappato il marito, o l’uomo al quale viene a mancare la moglie, o la persona che ha perso un familiare? Chi può essere più disperato nel vedere un proprio caro colpito da malattia incurabile, o quei genitori con problemi gravi con i figli , o chi resta con domande terribili di fronte a chi si è tolto la vita? Situazioni tutte degne di profondo rispetto, in cui tanti si rispecchiano e a cui tanti devono far fronte cercando in qualche modo che la vita vada avanti, ma ci vuole tanta forza e coraggio.
Quindi, questo mio pensiero è un urlo di dolore e una ribellione verso questo tipo di fare televisione che stravolge completamente i miei pensieri più intimi, le mie convinzioni, i miei punti fermi.. Io spero vivamente, che si torni a ragionare perché, se tanti smettessero di guardare certi programmi, questi avrebbero vita breve, ma visto che continuano anno dopo anno a proporli, vuol dire che per tanta gente va bene così, per me no … e scusate tanto per lo sfogo…


Lucia Marangoni

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