Come ogni anno, la
terza domenica di luglio, all’oratorio del Redentore, sulla strada
del “Piovàn”, si celebra la S. Messa.
E’ un luogo dove
devozione, ricordo e tradizione si mescolano e contribuiscono a
tenere vivo questo appuntamento caro alle persone di Pedescala.
Per
volere del parroco, don Pietro Costa, (1898-1908) e dei parrocchiani,
si iniziò la costruzione nel 1900 per salutare il nuovo secolo: sul
terreno donato dalla famiglia “Bazon”, con i sassi presi dal
torrente Astico, gli uomini del paese hanno con fatica terminato la
costruzione in meno di un anno. Infatti, la chiesetta fu benedetta il
21 luglio 1901, dal Vicario Francesco Zecchinati per ordine di sua
Eccellenza Monsignor Giuseppe Callegari, Vescovo di Padova, il quale
durante la visita pastorale dell’anno successivo, visitò
l’oratorio.
Il manufatto ha subito nel corso dei secoli vari
interventi a causa del degrado dovuto agli agenti atmosferici, ma
anche a motivo di altri avvenimenti importanti da ricordare: l’8
marzo del 1913, alle 7,45 un enorme frana si staccò dalla montagna
sovrastante e un masso colpì l’oratorio devastando il tetto,
l’altare e rovinando anche la statua del S.S. Redentore (un pezzo
di quel masso è ancora visibile su una casa in via Armando Diaz).
Nei
tragici eventi del 30 aprile 1945, un colpo di mortaio proveniente da
Castelletto sfondò la parte anteriore del tetto provocando molti
danni. Negli anni ’70 fu rubata la campanella della chiesetta che
era sicuramente la più piccola della vecchia chiesa parrocchiale del
1798. Il secolo scorso la popolazione del paese si recava in
processione alla chiesetta il giorno dell’Ascensione e il 21
luglio, festa del S.S. Redentore ed era meta delle “Rogazioni”.
Da ricordare la scritta posta in semicerchio sopra alla porta dove si
legge: A GESU’ SIGNORE REDENTORE NELL’ANNO 1900 - IL POPOLO DI
PEDESCALA.
Come viene riportato
nel libretto stampato dalle Grafiche ASS-TAAL, finito di stampare
nel luglio 1988, la Pro Loco di Pedescala, il Comitato Provinciale di
Vicenza Assessorato alla Cultura, l’Amministrazione Separata di
Pedescala, in quel periodo fece un importante restauro che ha
riguardato opere murarie, ringhiera, lavori in rame e pitture,
portando all’antico splendore la chiesetta. Quest’anno, alcuni
volontari del paese, si sono impegnati a ripulire, imbiancare,
verniciare, rinfrescare l’oratorio; hanno poi posizionato una
ringhiera in ferro fino alla strada perché quella esistente in
legno, era marcita. Si può dire che è stata fatta una bella
manutenzione, lavorando i sabati e la sera, così che la chiesetta
fosse a posto per l’annuale celebrazione.
Domenica 16 luglio 2017,
la statua del Redentore è stata riportata al suo posto con una
processione che è partita dal terzo tornante, vista l’impossibilità
di farla partendo dal paese a causa del traffico della strada del
Piovàn.
Numerosi come ogni anno, i fedeli raccolti per la S. Messa
celebrata da don Francesco Alberti; nella piccola chiesa sono
risuonati ancora una volta, canti e preghiere, piccoli segni di fede,
ringraziamento e ricordo.
Alla fine, si ritorna in paese con la
sensazione di aver tenuto fede a qualcosa di importante voluto dai
nostri avi, che è doveroso portare avanti.
Un grazie sentito a
tutti quelli che, nel corso di questo secolo, hanno avuto un pensiero
per questo oratorio, per chi si è prodigato per il suo restauro, per
chi l’ha rimessa in ordine dandole nuova luce e per tutte le
persone che, con piccoli gesti, contribuiscono a tenerla in vita.
Un grazie alla Pro Loco
che ogni sabato di lavoro, ha offerto il pranzo ai volontari!
Avere un pensiero,
abbinato all’azione per quello che abbiamo ereditato, è sempre
indice di amore, di rispetto, di ricordo, di esempio per il futuro:
se non lo facciamo, potranno esserci documenti, ricordi velati, foto,
racconti…, ma se ci saranno ancora i sassi, le pitture e le scritte
a raccontare, potremo tramandare a figli e nipoti la nostra semplice,
ma importante storia.
Lucia
Marangoni