Si fa sentire sempre più forte nell’area della ex Ulss 4
Alto Vicentino (ora Ulss 7 Pedemontana grazie alla fusione con Bassano)
il timore che le carenze del personale vadano ad aggravarsi ricadendo
sulle prestazioni sanitarie fornite ai cittadini. E oltre a nuove richieste di tasse da Venezia, c’è anche la
riorganizzazione del personale, con il blocco delle assunzioni, la
non-sostituzione di chi va in pensione, la scadenza trimestrale da parte
della Regione della valutazione delle richieste, insieme al decadimento
dei dipartimenti e allo stretto controllo di Venezia sulle spese per il
personale, a far tendere i nervi ai sindaci, che chiedono risposte al
direttore generale Giorgio Roberti e ai dirigenti della nuova Ulss e,
soprattutto, pretendono rassicurazioni.
La paura è che a perdere d’importanza sia l’ospedale di Santorso,
visto che aleggia l’ipotesi che Bassano diventi un nosocomio Hub, cioè
il centro nevralgico della nuova azienda sanitaria locale, quello dove
saranno ‘localizzate’ le specializzazioni migliori, i primariati e le
tecnologi più avanzate.
Vero è, che per il momento la dirigenza è passata in toto nelle mani
di Bassano, con gli ex ‘capi’ alto-vicentini che al momento fungono da
‘vice’. E la paura è che lo stesso succeda con i primariati.
Con un milione e mezzo in meno per le spese del personale della ex Ulss 4 in effetti, la preoccupazione pare giustificata.
“Dobbiamo essere in grado di garantire l’organico pur a vendo a disposizione una cifra inferiore”, ha spiegato Giorgio Roberti,
direttore generale Ulss 7, che per spiegare con un esempio pratico
che cosa si intende per costi alti ha tirato in ballo l’esempio di
Asiago dicendo “Asiago è una realtà che costa tantissimo e con estrema
difficoltà riusciamo a garantire i servizi”.
Preoccupazione, quella ventilata dai sindaci, che non rende del tutto sereno
nemmeno lo stesso dg che, affiancato dai direttori Bortolo Simoni
(Sanitario), Alessandro Pigatto (Servizi Sociali) e Francesco Favretti
(Amministrativo), non ha nascosto alcune perplessità.
Unica certezza, espressa dalla dirigenza al completo, è che la Ulss 7
darà la precedenza al modello migliore proposto dalle ex Ulss 3 e 4,
nonostante ci sia la piena consapevolezza da parte di tutti che la ex
Ulss Bassanese ha molti più incarichi della ex Ulss Alto Vicentino.
Con la fusione delle Ulss diventa inevitabile una rduzione della
spesa, quindi delle entrate dalla Regione, che per la Ulss 4
rappresentano lo 0,88% rispetto al 2016.
Far quadrare i conti con meno soldi, in sintesi, per proiettarsi
dritti dritti verso le richieste dell’Azienda 0, la ‘centrale’ voluta
dal governo regionale di Luca Zaia per gestire in prima persona i soldi
della Sanità veneta, cioè dell’azienda che gestisce la gran parte del
bilancio della Regione.
“Gradualmente le funzioni passeranno nelle mani dell’Azienda 0 – ha
spiegato Giorgio Roberti – Le modifiche vengono fatte dalla Regione, con
lo scopo (dal punto di vista economico) di non aumentare strutture ed
incarichi”.
Non convinti, i sindaci dell’Alto Vicentino hanno richiesto un gruppo
di lavoro nel territorio, in grado di tenere sempre aperti occhi sulle
esigenze dei cittadini, la garanzia dei servizi e allontanare il rischio
di perdere quell’eccellenza riconosciuta dalla Regione alla Ulss 4 che
ora, in molti, vedono a rischio.
Battaglieri i primi cittadini, che oltre ad aver detto ‘no’ ad una
ulteriore richiesta da Venezia di una quota pro-capite destinata
all’assistenza di persone disabili nei centri diurni, si sono resi
disponibili nel mettersi all’opera per formare tavoli di lavoro, pronti a
battere i pugni per difendere il territorio e capitanati, nella prima
riunione del Comitato dei sindaci del Distretto 2 della Ulss 7, dalle
richieste esplicite di Robertino Cappozzo (Lugo di Vicenza e
presidente), Giovanni Casarotto (Thiene), Valter Orsi (Schio), Franco
Balzi (Santorso), Maria Teresa Sperotto (Fara Vicentino), Piera Campana
(Breganze), Antonio Tammato (assessore di Sarcedo), Umberto Poscoliero
(San Vito di Leguzzano).
“La riorganizzazione del personale non comporterà riduzioni nei
servizi”, ha garantito Roberti, evidenziando come la rstrutturazione
della Sanità veneta vada verso minori costi e maggiori prestazioni,
unificate a livelli standard in tutta la Regione.
Anna Bianchini-altovicentinonline
E' esattamente come con le banche... paghiamo noi quello che i ladroni di regime ladroneggiano...
RispondiEliminaCon le banche sono soldi nostri, e non ci è data nemmeno la giustizia di sapere chi si è fatto "prestare" i nostri soldi mai restituiti... Perchè i ladroni hanno diritto alla privacy... o perchè sotto c'è la crema dei politici, dei partiti, dei massoni eccetera...??...
Così qua, coi project financing ... finanziano i soliti .... e noi paghiamo e dobbiamo stare zitti...
MA QUA PAGHIAMO COI NOSTRI SOLDI, ED ANCHE CON LA NOSTRA SALUTE!!!!
Ssavulìo tusi,.. taré che presto i ne cavarà anca el castigo de nar a votare. Ricordeve cossa chel ga ito el Marchese del Grillo: "Io sò io e voi nun ..... .. .....!"
RispondiEliminaAnco El Grillo xe Beppe mentre el marchese quei che ne governa.
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